Caso Liliana Resinovich, dalla scomparsa alla riesumazione del cadavere. Tutte le tappe
CronacaIntroduzione
Era il 14 dicembre 2021 quando Liliana Resinovich scomparve di prima mattina poco dopo essere uscita di casa. Dopo più di tre anni la vicenda ha ancora tanti aspetti da chiarire: dai protagonisti alle modalità di ritrovamento del corpo, ecco cosa sappiamo
Quello che devi sapere
Chi era Liliana Resinovich
- Nata il 26 aprile 1958 a Trieste, Liliana Resinovich era una pensionata ed ex dipendente della Regione Friuli-Venezia Giulia. Viveva a Trieste con il marito Sebastiano Visintin, ex fotoreporter con cui aveva condiviso la vita per oltre trent'anni, e si divideva tra la casa, la sua passione per lo sport, in particolare le maratone, e l’aiuto per gli altri. Andava spesso a dare una mano in casa a un suo vecchio amico, Claudio Sterpin, con cui si dice ci fosse stata una storia d'amore tempo addietro e ora, forse, qualcosa di più di un’amicizia. Sui cellulari della vittima ritrovati nella sua residenza, gli inquirenti hanno notato come la donna avesse cercato informazioni sul divorzio
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Le dinamiche della scomparsa
- Resinovich scompare ufficialmente il 14 dicembre 2021: Sebastiano Visintin aveva raccontato che la mattina del 14 dicembre aveva salutato la compagna intorno alle 7.45 per uscire di casa, situata nel rione San Giovanni a Trieste. La donna successivamente sarebbe dovuta uscire a sua volta per andare a casa di Sterpin a dare una mano con le faccende. Secondo quanto ricostruito, grazie alla denuncia di Visintin, alle 8.22 la donna avrebbe comunicato di essere leggermente in ritardo e di dover prima passare in un negozio, poi avrebbe chiuso la conversazione e sarebbe uscita di casa. Da quel momento, però, di Resinovich si sarebbero perse completamente le tracce
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Il ritrovamento
- Il corpo venne trovato il 5 gennaio 2022 in un boschetto di Trieste, all'interno dell'ex ospedale psichiatrico San Giovanni, chiuso in due sacchi neri della spazzatura. Vicino al cadavere non erano presenti farmaci e dall'autopsia non è emersa né la presenza di droghe né di sostanze velenose. Sul corpo non vennero ritrovate lesioni e si pensò che l'unica causa del decesso fosse legata al soffocamento. L'autopsia, effettuata sul corpo della donna alcuni giorni dopo il ritrovamento, rivelò che sarebbe morta per scompenso cardiaco acuto
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Le prime analisi
- Dopo i primi accertamenti, la Procura di Trieste aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, ipotizzando che la donna si fosse tolta la vita. Quella tesi, però, non ha mai convinto il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, che si è opposto alla decisione della Procura. Il giudice per le indagini preliminari gli ha infine dato ragione, disponendo nuovi accertamenti
La riesumazione e la super-perizia
- La mancata richiesta di archiviazione ha così riaperto il caso sulla morte di Liliana Resinovich, riqualificando l’ipotesi di reato: non più sequestro di persona, bensì omicidio, senza però iscrivere nessuno nel registro degli indagati. A luglio 2023 venne scelta Cristina Cattaneo, una delle figure più note della medicina legale in Italia, per redigere la nuova perizia medico-legale sul corpo a cui seguì, nel febbraio 2024, la riesumazione del cadavere. La perizia avrebbe dovuto essere depositata entro il 15 dicembre 2024, ma è stata concessa una nuova proroga di 30 giorni. Secondo indiscrezioni, sul corpo di Resinovich sarebbero stati individuati lesioni e segni prodotti da terze persone
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La gestione del ritrovamento
- Sono emersi anche alcuni video e immagini che hanno fatto discutere. In particolare, c'è un video mostrato dal programma Chi l'ha visto? in cui si vedono le modalità con le quali è stato rinvenuto il cadavere di Resinovich, ritrovato il 5 gennaio 2022. Secondo alcuni, gli operatori sembrano partire già dalla convinzione che si trattasse di un caso di suicidio e le operazioni dopo il ritrovamento del corpo sarebbero state gestite male, da persone senza tute, senza calzari, senza cuffie per capelli, col serio rischio di contaminare la scena
Le immagini contraddittorie
- In più c’è un altro dettaglio che sembra essere in contraddizione: come mostra sempre Chi l’ha visto? nella puntata del 7 febbraio 2024, le immagini delle telecamere di sorveglianza della scuola di polizia delle 08.43 della mattina del 14 dicembre 2021 mostrano Liliana Resinovich mentre usciva dal viale di casa e gettava dei sacchetti nei bidoni dell'immondizia. Quelle stesse telecamere, neanche due minuti dopo, inquadrano anche la vicina di casa della donna, Gabriella. Le due, però, sembrano non essersi mai incrociate
Le posizioni della famiglia
- A non credere alla tesi del suicidio è stato soprattutto Sergio Resinovich, fratello di Liliana. "Quando ho ricevuto la notifica della richiesta di archiviazione, ci sono rimasto male. Poi ho pensato che l'avvocato avrebbe potuto avere accesso agli atti e capire come procedere", aveva dichiarato il fratello della vittima. “Abbiamo portato tante argomentazioni a sostegno di una riapertura delle indagini nell’interesse di tutti. Noi non abbiamo chiesto condanne, chiediamo che si continui a indagare”. Nel corso degli anni non sono mancate le accuse da parte del marito, che avrebbe accusato la famiglia della donna di voler mantenere il controllo su di lei. “Non è vero, lei è sempre stata bene con noi. Si confidava e faceva affidamento sulla famiglia”
La figura del marito e del figlio Piergiorgio
- Diverse invece le posizioni del marito Stefano Visintin. Se all’inizio non credeva al suicidio (infatti diceva che “gli ultimi tre giorni li abbiamo passati insieme serenamente: una persona che si vuole togliere la vita alle sei di mattina va a fare la lavatrice?"), l'uomo ha poi cambiato posizione il giorno della riesumazione, quando ha dichiarato invece di crederci, nonostante si fosse anche opposto all'archiviazione. Ha fatto discutere anche la posizione del figlio di Visintin, Piergiorgio, avuto da un rapporto precedente, e presente al funerale. Sergio Resinovich ha più volte sostenuto la tesi, avvallata anche da Claudio Sterpin, che fossero entrambi interessati al denaro di Liliana. I Visintin hanno sempre smentito che Piergiorgio abbia preteso aiuti da Liliana Resinovich
La tavernetta di Claudio Sterpin
- Non mancano le ombre anche su Claudio Sterpin: come è stato mostrato dal programma Ore 14 su Rai2, l'uomo avrebbe una cantinetta angusta che gli inquirenti probabilmente non hanno perlustrato. Sterpin ha infatti riferito di non ricordare se le forze dell'ordine l'abbiano visto durante i sopralluoghi, ma che Liliana Resinovich la conosceva. "Ho rimodernato la casa dove vivo e che ha costruito mio padre e ho ricavato alcuni spazi nuovi nelle fondamenta. Non sono segreti, chi frequentava questa casa li conosceva. Ho creato una tavernetta dove tengo bottiglie e le figure in legno ad altezza umana per un presepe, poi ho un sottoscala e la taverna ha un'ulteriore cantinetta. Liliana conosceva questa casa dove si sarebbe dovuta trasferire, sapeva di questi spazi e ci è entrata ma da viva", ha dichiarato Sterpin
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