Incidente Frecce Tricolori, ipotesi bird strike: cosa significa e cosa sappiamo

Cronaca
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Anche se da confermare, la tragedia avvenuta nel Torinese sembra essere legata a un possibile ingolfamento del motore causato da un uccello. Tanti gli incidenti accaduti nel corso degli anni, legati all’attrazione dei volatili verso le “position lights” dei velivoli, posizionate sull’ala sinistra

La tragedia della Freccia Tricolore a Caselle Torinese ha riportato in auge un problema, noto come bird strike, cioè l’impatto tra un aereo e uno o più uccelli. Questo è uno dei fenomeni che i piloti si trovano a dover affrontare più spesso e che può mettere a rischio la sicurezza di un volo, oltre a causare ritardi e a pesare sui bilanci di aeroporti e compagnie aeree. Ma di cosa si tratta?

I danni

Persino uccelli molto piccoli possono causare danni significativi e rappresentare una potenziale minaccia per la sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio. L'impatto anche con un singolo esemplare a quelle velocità può causare danni strutturali, come ammaccature o crepe, alle ali, al muso o ai motori. E quando il mezzo si scontra con un intero stormo, i danni possono compromettere l'integrità dell'aeromobile e mettere a rischio la sicurezza del volo. Un esempio è l'incidente accaduto il 15 gennaio 2009, che provocò il drammatico ammaraggio di un A320 a New York sul fiume Hudson. L'evento è stato raccontato anche da Tom Hanks nel film Sully che narra le conseguenze di un intero stormo di oche canadesi finito nel motore. Il rischio maggiore è proprio questo: in caso di aspirazione dell’uccello da parte della turbina del motore, ci può essere una perdita di potenza o un malfunzionamento dei motori stessi, con conseguente riduzione delle prestazioni. Si può anche arrivare all'arresto totale del velivolo, pericoloso soprattutto in fase di decollo o atterraggio.

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Gli esempi

Tra gli incidenti mortali provocati dal bird strike va ricordato il Dornier decollato da Kathmandu, in Nepal, precipitato dopo essere stato colpito da un avvoltoio nel 2012. Tutti morti i 19 occupanti. Un incidente molto simile era avvenuto in Etiopia nel 1990, e altri in America e in Pakistan negli Anni 60. Meno drammatico ciò che avvenne nel novembre del 2008: un jet della Ryanair sfiorò la tragedia in atterraggio a Ciampino a causa di “multiple collisioni con uccelli”. Diversi, invece, gli episodi avvenuti nel 2015, causalmente tutti a distanza di pochi giorni. In particolare, il 14 giugno 2015, un aereo della compagnia spagnola Volotea, partito da Catania e diretto a Genova, si scontrò con uno stormo di uccelli poco dopo il decollo per poi fare un atterraggio d’emergenza a Palermo. Dopo aver verificato i possibili danni, ripartì con 40 minuti di ritardo. Ogni anno si stima che il costo dei danni provocato dagli impatti con gli uccelli superi il miliardo di euro in tutto il mondo. 

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Le ragioni

Il fenomeno sembra essere legato ad una particolare ragione: uno studio americano del 2015 ha evidenziato come gli uccelli coinvolti negli impatti coi jet siano letteralmente attratti soprattutto dai motori a sinistra dell'aeromobile, a causa delle onde emesse dal colore rosso delle position lights che sugli aerei sono posizionate sull’ala sinistra. Riflessi che guidano gli uccelli, quasi stordendoli e disorientandoli, verso la morte. Per prevenire questi fenomeni gli aeroporti e le compagnie aeree solitamente adottano una serie di misure, come l'uso di dispositivi acustici e visivi per allontanare gli uccelli dalle piste di decollo e atterraggio. Sono importanti anche la manutenzione delle aree circostanti, per ridurre l'attrattività per gli uccelli, e l'adozione di determinati protocolli operativi per mitigare il rischio durante il volo. Nonostante le precauzioni, il bird strike resta una sfida continua per il settore dell’aviazione. 

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I dati sul wildlife strike

In un report dell'Enac si legge che "il wildlife strike è in costante aumento in tutto il mondo". La causa sarebbe dovuta principalmente all'aumento progressivo del traffico aereo, ma anche all'incremento di alcune popolazioni di animali selvatici. Il 70% degli eventi di wildlife strike avviene al di sotto dei 200 piedi di quota, l'85% al di sotto degli 800 piedi e oltre il 90% sotto i 2.000 piedi. Nel 2022, sempre da quanto riporta l'Enac, il motore degli aerei è stata la parte che ha subito più danni, 12% dei casi di impatto, insieme all'ala pari al 7% dei casi, a causa dello scontro con i volatili. 

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Il ruolo dell'Enac

Come detto, tra i sistemi di dissuasione usati per evitare questo tipo d'incidenti ci sono i dispositivi acustici, visivi e combinati, associati all'adozione della politica dell'erba alta (incentrata sul mantenimento del manto erboso a un'altezza media di 20-35 cm. Nella missione dell'Enac rientrano infatti tutte le azioni volte a garantire la regolarità e la sicurezza della navigazione aerea per uno sviluppo armonico del trasporto aereo, "attuando ogni misura idonea a prevenire e ridurre i rischi per la navigazione". 

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