Introduzione
Il 2026 si prospetta come un anno cruciale per le assunzioni nella Pubblica amministrazione. Grazie all’attuazione del Pnrr, ai Dpcm assunzionali e ai Piao delle varie amministrazioni, migliaia di nuovi posti verranno messi a bando nei settori strategici dello Stato. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
I concorsi per le Forze Armate
Nel 2026 sono attese importanti selezioni per le Forze Armate italiane, con un focus particolare sui concorsi per Marescialli e ruoli nell’Esercito e negli altri corpi in divisa. Secondo alcune anticipazioni, i bandi per diventare Maresciallo dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza dovrebbero essere pubblicati tra febbraio e maggio 2026, costituendo alcune tra le opportunità più rilevanti dell’anno per chi cerca un ingresso nella carriera militare o delle forze dell’ordine.
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Le date di uscita
Andando più in dettaglio il Concorso Maresciallo Esercito è previsto tra marzo e aprile 2026, così come i rispettivi concorsi per Maresciallo Marina e Maresciallo Aeronautica nello stesso periodo; per i Marescialli dei Carabinieri e della Guardia di Finanza l’uscita dei bandi è stimata tra febbraio e marzo 2026. Queste procedure rappresentano l’accesso alla carriera di sottufficiale, con formazione triennale nelle Scuole Sottufficiali e possibilità di conseguire anche una laurea triennale durante il percorso formativo.
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Oltre 17 mila posti scoperti secondo i PIAO
Le previsioni sui concorsi pubblici per il 2026 parlano di oltre 17 mila posti potenzialmente disponibili. Un dato che emerge dall’analisi dei PIAO, i Piani Integrati di Attività e Organizzazione elaborati dalle principali amministrazioni pubbliche. Questi documenti programmatici rappresentano oggi uno strumento centrale: al loro interno gli enti delineano fabbisogni di personale, strategie organizzative e modalità con cui intendono colmare le carenze negli organici. In altre parole, è proprio dai PIAO che si ricava una fotografia abbastanza fedele delle future assunzioni nella PA. Tuttavia, è bene chiarirlo subito: quanto scritto nei PIAO non equivale a un via libera automatico. Nella maggior parte dei casi si tratta infatti di ipotesi e proposte, non di concorsi già approvati. Le autorizzazioni effettive sono ancora poche, anche perché la Corte dei conti, chiamata a vigilare sulla sostenibilità finanziaria, procede con estrema prudenza in una fase economica tutt’altro che stabile.
Concorsi Pubblici 2026 per diplomati
Sulla base dei PIAO ufficiali, i concorsi destinati ai diplomati mettono a disposizione oltre 7500 posti complessivi. Tra le principali opportunità figurano:
- Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: 222 posti;
- Ministero dell’Interno (Amministrazione Civile): 220 posti;
- Ministero della Giustizia: 3854 posti entro il 2027;
- Ministero dell’Economia e delle Finanze: 663 posti;
- Ministero delle Imprese e del Made in Italy: 44 posti;
- Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: 23 posti;
- Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: 33 posti;
- Ministero dell’Università e della Ricerca: 33 posti;
- Ministero della Cultura: 800 posti;
- Ministero della Salute: 85 posti;
- Ministero del Turismo: 40 posti;
- Agenzia delle Entrate: 22 posti;
- Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: 116 posti;
- Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS): 1234 posti.
Concorsi Pubblici 2026 per laureati
Ancora più ampia l’offerta per chi è in possesso di una laurea: oltre 10800 posti complessivi secondo le programmazioni attuali. Tra i principali enti coinvolti:
- Ministero dell’Interno (Amministrazione Civile): 174 posti;
- Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: 110 posti;
- Ministero della Giustizia: 1947 posti entro il 2027;
- Ministero dell’Economia e delle Finanze: 1161 posti;
- Ministero delle Imprese e del Made in Italy: 143 posti;
- Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: 280 posti;
- Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: 4 posti;
- Ministero dell’Università e della Ricerca: 63 posti;
- Ministero della Cultura: 375 posti;
- Ministero della Salute: 197 posti;
- Ministero del Turismo: 158 posti;
- Agenzia delle Entrate: 4554 posti;
- Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: 41 posti;
- Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS): 500 posti;
- Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA): 41 posti.
Il ruolo di inPA
Tutti i bandi dei Concorsi Pubblici 2026 confluiranno sulla piattaforma inPA, il portale ufficiale gestito dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Qui vengono pubblicate in tempo reale selezioni di ogni tipo: dai piccoli avvisi di mobilità ai maxiconcorsi nazionali. Per orientarsi, il sito mette a disposizione filtri per ente, area geografica, settore, periodo di pubblicazione e fascia retributiva. Una volta individuato il concorso di interesse, l’accesso avviene tramite SPID e la domanda può essere compilata direttamente online.
Graduatorie più corte con il “taglia idonei”
Dal 1° gennaio 2026 entra nuovamente in vigore la cosiddetta norma taglia idonei nei concorsi pubblici italiani, sospesa temporaneamente per le selezioni bandite nel 2024 e 2025. La sospensione era stata introdotta per evitare effetti immediati troppo impattanti sul reclutamento, ma ora la disposizione originaria, approvata con i decreti del 2023, torna a regime. L’obiettivo dichiarato è snellire le graduatorie e rendere più efficiente la pianificazione delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Questo ritorno segna una svolta nel modo in cui gli enti gestiranno i concorsi e le liste dei candidati, dopo anni in cui graduatorie lunghe e “aperte” complicavano sia la gestione delle risorse sia le aspettative dei concorrenti.
Come funziona
In concreto, per ogni selezione, i candidati che superano le prove ma non risultano vincitori possono essere inseriti in graduatoria solo fino al 20% dei posti a bando: ad esempio, un concorso con 500 posti ammetterà al massimo 100 idonei aggiuntivi per eventuali scorrimenti. Chi si colloca oltre questa soglia non potrà più essere ripescato, anche se ha superato tutte le prove. Il limite si applica in base alla data di pubblicazione del bando, per cui le selezioni bandite entro il 31 dicembre 2025 resteranno soggette alla vecchia disciplina. Restano escluse dal tetto alcune categorie, come personale sanitario, forze di polizia e armate, docenti, ricercatori, oltre a enti locali o concorsi con pochi posti.
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