A Torino il corteo contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. FOTO
Cinquemila persone hanno sfilato in corteo partendo da Palazzo Nuovo sede storica delle facoltà umanistiche al grido "Askatasuna vuol dire libertà, nessuno ci fermerà" e "guai a chi ci tocca". Presenti molti giovani e famiglie. Lungo il percorso si sono registrati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Il corteo è terminato in corso Casale, davanti alla chiesa della Gran Madre. Sette gli agenti feriti negli scontri
LO STRISCIONE IN TESTA AL CORTEO
- "Torino partigiana Que viva Askatasuna". È questo lo striscione in testa al corteo, partito da Palazzo Nuovo, a Torino, contro lo sgombero del centro sociale avvenuto giovedì.
LA PARTENZA DEL CORTEO
- "Andiamo avanti fino alla vittoria sempre dalla parte dell'Askatasuna". "È il momento di mandare un segnale chiaro a questo governo militare che ha paura di noi”. Con queste parole dette al microfono é iniziato il corteo da Palazzo Nuovo, sede storica delle facoltà umanistiche.
IL RITROVO A PALAZZO NUOVO
- Il corteo è partito da Palazzo Nuovo sede storica delle facoltà umanistiche al grido "Askatasuna vuol dire libertà, nessuno ci fermerà" e "guai a chi ci tocca".
SCONTRI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA/1
- Durante il corteo si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Un gruppo di persone incappucciate in testa alla manifestazione ha cercato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie e oggetti.
SCONTRI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA/2
- Le forze dell'ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Ci sono state cariche con manganellate da un lato e bastonate da parte dei manifestanti. Durante gli scontri i manifestanti hanno lanciato bombe carta per cercare di sfondare il cordone delle forze dell'ordine posto a 500 metri dalla palazzina che era occupata da Askatasuna.
SETTE AGENTI FERITI
- Sarebbero sette gli agenti di polizia rimasti feriti dopo gli scontri avvenuti a Torino tra le forze dell'ordine e i manifestant. I feriti, poliziotti dei reparti mobili, sarebbero stati colpiti da oggetti contundenti.
CORTEO TERMINATO IN CORSO CASALE
- "La nostra storia non è finita con uno sgombero se il ministro Piantedosi pensa di aver ottenuto una vittoria con lo sgombero di Askatasuna si sbaglia di grosso. Ci troverà in ogni angolo delle città". Con queste parole pronunciate al microfono si è conclusa la manifestazione contro lo sgombero del centro sociale di Torino. Il corteo dopo i disordini è terminato in corso Casale, davanti alla chiesa della Gran Madre, uno dei simboli della città, ai piedi della collina torinese.
ANNUNCIATO CORTEO LA NOTTE DI CAPODANNO
- I militanti di Askatasuna hanno annunciato un grande corteo a Torino per la notte di Capodanno "per inaugurare quello che sarà un anno di lotte". Seguiranno un'assemblea il 17 gennaio e una grande manifestazione nazionale il 31 gennaio.
I MANIFESTANTI: “LA NOSTRA STORIA NON È FINITA”
- "Ci troveranno in ogni piazza di questo Paese - hanno riferito i manifestanti -. La verità è che la nostra casa ora sono le strada o cortei e le assemblee: ogni momento di partecipazione". "Abbiamo fatto una scelta coraggiosa, di non delegare a 4 politici da strapazzo le decisioni sul nostro futuro. Ed è per questo che ci fanno pagare questa scelta. Chi alza la testa fa paura". "È il momento di costruire il contropotere, le nostre istituzioni, di costruire qui le basi di questo movimento"
PRESENTI GIOVANI E FAMIGLIE
- Al corteo hanno partecipato molti giovani e famiglie residenti nel quartiere Vanchiglia, con bambini che hanno esposto uno striscione decorato con le impronte delle loro mani. Presenti anche delegazioni arrivate da altre città, tra cui Milano, Genova e dal Nord Est. Numerose le bandiere No Tav e quelle a sostegno della Palestina. In corteo anche la capogruppo Consiglio Regionale di Avs Alice Ravinale.
GLI INTERVENTI
- Prima della partenza ci sono stati vari interventi al microfono, tra cui un rappresentante dei genitori del Comitato di quartiere Vanchiglia che ha ricordato come per l'operazione tra scuole sono state chiuse. L'intenzione dei manifestanti è di arrivare in zona Vanchiglia.
IL PORTAVOCE: “QUESTA DATA NON È LA FINE MA L’INIZIO”
- "Oggi non è una data di fine ma è un inizio che proseguirà e andrà avanti”, ha dichiarato il portavoce di Askatasuna, Stefano, per poi annunciare i prossimi appuntamenti: “Ci sarà un'assemblea cittadina 17 gennaio e un corteo nazionale 31 gennaio”.
OLTRE ASKATASUNA
- “Lo sguardo non è solo su Askatasuna ma ben oltre. L'attacco che è stato fatto non è a un centro sociale di quartiere ma al movimento in generale. Si deve ripartire da qui movimenti contro genocidio in Palestina”, ha aggiunto il portavoce.
SICUREZZA E CONTROLLI
- Ampio lo spiegamento delle forze dell'ordine con controlli anche alle stazioni ferroviarie.
“CORTEO NECESSARIO”
- "Sono stati giorni importanti, non difficili. Penso alla solidarietà che è arrivata da tutta Italia e non solo e che ci sta dando molta forza. Oggi è un corteo necessario per far vedere cosa è stata ma sopratutto cosa sarà Askatasuna e stanno arrivando da tutta Torino e delegazioni anche da tutta Italia", ha aggiunto Stefano.