Polizia perquisisce Askatasuna a Torino dopo assalto Stampa

Cronaca

Il centro sociale di Torino è stato sequestrato e sgomberato stamattina dalla Digos della polizia, dopo una perquisizione nell'ambito delle indagini per gli assalti alla sede del quotidiano La Stampa, delle Ogr e di Leonardo, durante manifestazioni pro-Palestina. Nell'edificio di corso Regina Margherita 47, occupato dal 1996 e considerato l'ultimo fortino dell'Autonomia, il cui nome in lingua basca significa "libertà", sono stati trovati all'alba sei attivisti, al terzo piano

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Una vasta operazione di polizia ha interessato fin all'alba di oggi il centro sociale Askatasuna di Torino, in corso Regina Margherita 47. La Digos della questura torinese e i reparti mobili hanno effettuato perquisizioni all'interno dello stabile, occupato dal 1996, ora sequestrato e sgomberato. Perquisite anche alcune abitazioni di militanti riconducibili al centro sociale e a collettivi studenteschi. Vigili del fuoco e tecnici sono al lavoro per mettere in sicurezza la palazzina dove sono state portate via bombole del gas e altro materiale. L'edificio è interessato da circa un anno da un progetto sui beni comuni. L'operazione è collegata all'inchiesta sugli assalti alle Ogr, a Leonardo e alla sede del quotidiano La Stampa, avvenuti durante manifestazioni pro Palestina nei mesi scorsi. 

L'operazione

Sul posto, oltre alla Digos della polizia, sono intervenuti reparti mobili, anche dei carabinieri e numerosi mezzi. Davanti al centro sociale intanto si sono radunati attivisti e simpatizzanti, tenuti a distanza dalle forze dell'ordine, presenti numerose su entrambi i lati dell'edificio. Gli antagonisti sui social avevano parlato di "ingente dispiegamento di mezzi di polizia, camionette e idranti sotto l'Aska e a bloccare le vie limitrofe. Ancora non è chiara l'entità dell'operazione, chi può ci raggiunga". 

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Sindaco Torino: è cessato il patto per Askatasuna

"L'autorità di pubblica sicurezza sta svolgendo questa mattina attività presso l'immobile di corso Regina Margherita 47. In questo contesto la Prefettura di Torino ha comunicato alla Città l'accertamento della violazione delle prescrizioni relative all'interdizione all'accesso ai locali di corso Regina Margherita 47". Lo afferma il sindaco di Torino sulla palazzina, storica sede del centro sociale Askatasuna, inagibile eccetto che per il piano terra. "Tale situazione configura un mancato rispetto delle condizioni del patto di collaborazione (con un comitato di garanti, ndr) che pertanto è cessato, come comunicato ai proponenti".

La Giunta comunale di Torino lo scorso 18 marzo aveva approvato il rinnovo del patto di collaborazione per la trasformazione del centro sociale Askatasuna in bene comune, recependo anche la mozione che confermava l'accettazione dei metodi democratici e il ripudio di ogni forma di violenza e razzismo. La delibera rinnovava l'accordo, scaduto il 15 marzo, con un gruppo spontaneo di cinque cittadini per la cura e la rigenerazione dell'immobile di proprietà comunale, in corso Regina Margherita 47 a Torino. Un comitato di garanti si era fatto carico di un progetto sui beni comuni, con la previsione di attività da svolgere al piano terra, mentre gli altri tre piani dell'edificio erano stati dichiarati inagibili e tra le clausole per il mantenimento del patto c'era proprio il divieto di utilizzare gli altri piani della palazzina. Tra le altre clausole c'erano condizioni di sicurezza e di igiene, una relazione semestrale sulle attività, la modifica della struttura diversamente da quanto previsto dalla ristrutturazione in corso.

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Portavoce Askatasuna: "Chiara indicazione per fermare lotte pro Palestina"

"Ci sembra una chiara indicazione del governo Meloni per fermare quelle che sono state le lotte per la Palestina di questi mesi con  cortei oceanici in tutta Italia”. Così Stefano, tra i portavoce del centro sociale Askatasuna, commenta l’operazione di polizia in corso da questa mattina nelli stabile di corso Regina Margherita 47 a Torino.  “Da quello che siamo riusciti ad apprendere questa mattina ci sono state perquisizioni a casa di diversi studenti e giovani che hanno frequentato le piazze in questi mesi e anche  qui ad Askatasuna. Quello che vediamo è  un atteggiamento muscolare da parte delle forze dell'ordine e ci sembra chiaro che anche il sindaco Lo Russo stia cedendo di fronte a delle volontà fasciste del governo di chiudere esperienze come quelle del centro sociale Askatasuna, una presenza ormai quasi trentennale del quartiere Vanchiglia e di Torino in generale. Quindi quello che vediamo - prosegue - ci sembra un attacco ovviamente alle lotte e a delle esperienze di quartiere che costruiscono iniziative dal basso da più di 30 anni”.

Interpellato sulla decisione del sindaco di Torino di far cessare il patto di collaborazione, il portavoce ha proseguito: “A noi sembra che Lo Russo  stia facendo il gioco della Meloni e che  far saltare il patto significhi  porsi contro quello che noi abbiamo costruito in questi anni”.

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