San Raffaele, dopo caos all’ospedale si dimette l’amministratore Galli. Cosa è successo
CronacaIntroduzione
Nella notte tra il 6 e il 7 dicembre, il padiglione di cure intensive della struttura medica, il cosiddetto Iceberg, è andato in tilt per la presunta inesperienza del personale infermieristico assunto da una cooperativa esterna a cui era stata affidata l'assistenza dei malati. L'amministratore unico dell'ospedale milanese, anticipando la mossa del Cda, si è dimesso. Ecco cosa sappiamo.
Quello che devi sapere
La notte di caos
Alcune notti fa si è creato il caos al terzo piano dell'Iceberg dove ci sono l'admission room, il reparto di medicina ad alta intensità e di cure intensive. L’affidamento a una coop esterna ha causato il blocco degli accessi al pronto soccorso e il trasferimento dei pazienti in altri reparti. Numerose testimonianze hanno descritto quanto accaduto. I primari coinvolti e la direzione sanitaria dell’ospedale hanno dovuto fermare l’arrivo di nuovi pazienti dal pronto soccorso e trasferire in altri reparti i ricoverati del settore affidato alla coop. È stata anche istituita una Unità di crisi. A tutti i reparti è stato anche chiesto di liberare più posti possibili, rimandando a casa i pazienti in condizione di essere dimessi.
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L’allarme inascoltato
Il caos sarebbe dovuto alla scelta di affidare i delicati reparti a una coop esterna, che non ha dimostrato le competenze per gestirli, secondo le accuse. La decisione era stata sconsigliata dagli “interni” come testimoniano diverse mail in cui si parla di “problemi di assistenza infermieristica che si sono drammaticamente palesati nella prima giornata di presa in carico del servizio da parte di una cooperativa, che hanno già determinato situazioni ad elevatissimo rischio per i pazienti” e di “pericolosa di gestione dei pazienti più critici”. Come riporta il Corriere della Sera, un’altra mail riporta errori commessi già nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. A quanto pare anche la richiesta alla coop di inviare personale più qualificato non ha dato esito.
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L’indagine dell'Ats
L'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha "disposto l'avvio immediato di una indagine dell’Ats". Servirà a "ricostruire con precisione quanto accaduto e verificare eventuali criticità organizzative o procedurali. Ats opererà con la massima scrupolosità, ascoltando tutte le figure coinvolte e acquisendo la documentazione necessaria. Al termine dell'istruttoria - ha aggiunto l'assessore - saranno assunte tutte le misure ritenute opportune per garantire che situazioni analoghe non possano ripetersi”.
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L’addio di Galli
Il consiglio di amministrazione del Gruppo San Donato SpA ha preso subito le contromisure. Ha convocato il cda d'urgenza che ha votato all'unanimità la revoca dell'incarico a Galli. L'amministratore unico ha anticipato i tempi previsti dalla procedura e ha rassegnato le dimissioni. Ora il San Raffaele sarà guidato da Marco Centenari, nella duplice veste di Amministratore Delegato del Gruppo e Amministratore Unico dell'ospedale.
Rsu: “San Raffaele torni a erogare sanità di qualità”
"L'Irccs San Raffaele deve poter tornare ad erogare la sanità di qualità per tutti, standard per cui è diventato un modello a livello mondiale”, ha scritto in una nota la Rsu, che chiede al nuovo amministratore unico Marco Centenari di "incontrare il sindacato per discutere il piano di rilancio del San Raffaele, che non potrà prescindere dal rispetto di pazienti e lavoratori". Oggi il coordinamento della Rsu si reca al Commissariato di Polizia per dettagliare la denuncia già inviata sabato alla Questura. La Rsu denuncia, in particolare, "scarsa manutenzione, carichi di lavoro insostenibili, un contratto scaduto da cinque anni e con una differenza salariale con il pubblico tale da rendere conveniente, perfino a infermieri e altri professionisti con più di dieci anni di esperienza, ripartire dall'inquadramento dei neoassunti: infatti, i colleghi vincono i concorsi e si dimettono a decine dal San Raffaele". "L'appalto a cooperative e società di professionisti non è la soluzione - sostiene ancora la Rsu -: occorre continuità delle cure; soprattutto in un Policlinico complesso, quale è il San Raffaele, tale modello non può funzionare. Sono anni che lo diciamo e questo epilogo l'avevamo previsto già molto prima: non siamo e non saremo mai conniventi con questa gestione”.
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