Manifattura al Sud: fatturato in aumento o stabile per 7 aziende su 10

Cronaca

Si conclude oggi a Bari la fiera per l'innovazione manifatturiera nel Centro-Sud MECSPE: oltre 350 aziende, più di 80 convegni e 13 saloni tematici per tre giorni dedicati a formazione, tecnologie e strategie per il futuro della manifattura italiana

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L'industria manifatturiera continua a rappresentare uno dei settori di maggior rilievo per l'economia italiana con più di 490.000 imprese attive nel Paese. I dati sull'andamento del settore mostrano segnali di tenuta: nei primi 9 mesi del 2025 il fatturato è in aumento o stabile per 7 aziende su 10 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e circa 2 su 3 (65%) procede coerentemente con gli obiettivi prefissati per l'anno in corso. Tre aziende su 10 si dichiarano soddisfatte dell'andamento generale, con quasi 6 su 10 mediamente soddisfatte. È quanto emerge dall'Osservatorio MECSPE realizzato da Nomisma relativo al II quadrimestre 2025, presentato oggi in occasione del convegno di apertura della terza edizione di MECSPE Bari, la manifestazione dedicata all'innovazione manifatturiera nel Centro-Sud organizzata da Senaf e in corso alla Fiera del Levante di Bari fino al 29 novembre.

MECSPE Bari, 2025
MECSPE Bari, 2025

La terza edizione di MECSPE Bari

MECSPE si riconferma piattaforma di riferimento per il Centro-Sud Italia: oltre 350 aziende espositrici, più di 80 convegni e 13 saloni tematici dedicati a formazione, tecnologie e strategie per costruire la nuova manifattura italiana. L'evento inaugurale della manifestazione, un talk dal titolo "Fabbriche del futuro: persone, tecnologie e territori per la nuova manifattura", ha messo al centro proprio i temi dell’Osservatorio MECSPE insieme al ruolo strategico di capitale umano, innovazione tecnologica e sviluppo territoriale nella trasformazione del manifatturiero italiano. Durante l’evento sono intervenuti Gianna Elisa Berlingerio, Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia; Mario Aprile, Presidente di Confindustria Bari e BAT; Angelo Giuliana, Direttore Generale di MediTech Competence Center; Giuseppe Acierno, Presidente del Distretto Tecnologico Aerospaziale della Puglia e Ivo Nardella, Presidente di Senaf - Gruppo Tecniche Nuove. Un'occasione per mettere in connessione tecnologie, competenze e territori, offrendo alle imprese strumenti concreti per affrontare le sfide del mercato e cogliere le opportunità dell'innovazione.

 

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Il settore manifatturiero "è prudente ma orientato a rafforzare la competitività"

Il manifatturiero italiano sta affrontando il 2025 con un approccio strategico centrato su efficienza, automazione e digitalizzazione. Secondo l’Osservatorio, gli investimenti in innovazione si concentrano prioritariamente su queste direttrici, seguite da personalizzazione, transizione energetica e sostenibilità. Un settore prudente ma orientato a rafforzare competitività e resilienza. Il quadro però, non è privo di criticità. Sul fronte operativo, infatti, il portafoglio ordini rivela che circa il 30% delle aziende lo valuta adeguato o superiore alle aspettative, mentre quasi il 40% lo considera parzialmente o molto insufficiente. Guardando al futuro, circa un quarto delle imprese afferma di avere fiducia nel mercato per il biennio 2026-2027, mentre più della metà esprime un livello di fiducia moderato, mentre si affacciano sfide come la fine del Piano Transizione 5.0, l'introduzione di dazi e la persistente difficoltà nel reperire risorse umane adeguate.

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L'importanza delle risorse umane

La questione delle risorse umane rappresenta un fattore chiave per garantire efficienza e competitività nel manifatturiero italiano. Il settore segnala da tempo difficoltà nel trovare personale qualificato: il 40% delle aziende indica problemi di reperimento, e persistono criticità legate alle competenze (38%) e al costo del lavoro (28%). Sul fronte della digitalizzazione, tuttavia, il quadro appare più incoraggiante: 6 aziende su 10 dichiarano di aver raggiunto un buon livello di maturità digitale, un risultato coerente con gli obiettivi di innovazione e sostenibilità che il Piano Transizione 5.0 si proponeva di incentivare. Questo percorso è sostenuto dalle competenze digitali interne: oltre 8 aziende su 10 si dichiarano molto, abbastanza o mediamente soddisfatte delle competenze del proprio personale in ambito di innovazione tecnologica.

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Piano Transizione 5.0: il giudizio delle imprese resta contrastante

Solo il 35% lo valuta positivamente o abbastanza positivamente, mentre circa la metà ritiene insufficienti le misure stanziate. Un dato significativo che evidenzia il ruolo cruciale degli strumenti di supporto pubblico per sostenere gli investimenti del settore. A queste preoccupazioni interne si aggiungono le incertezze sul fronte internazionale legate all'introduzione dei dazi: quasi 6 imprese su 10 esprimono timori concreti e una quota analoga (58%) dichiara di aver già registrato impatti diretti sulla propria attività, spingendo molte aziende a rivedere strategie commerciali e filiere di approvvigionamento. Le aspettative per la fine dell'anno si dividono tra ottimismo e cautela, con una manifattura che continua a investire in innovazione pur dovendo fare i conti con incertezze di mercato e complessità strutturali. Ed è proprio in questo percorso di continua evoluzione che le imprese hanno bisogno di punti di riferimento come MECSPE, che da oltre 20 anni accompagna gli imprenditori nel loro processo di trasformazione, presentando le soluzioni più innovative per migliorare i processi produttivi.

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