Violenza sessuale a Gallarate, fermato 35enne per l'aggressione a una 53enne

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I carabinieri di Gallarate hanno fermato un 35enne del Gambia, ritenuto l'autore dell’aggressione avvenuta all’alba di ieri nel quartiere Cajello ai danni di una donna di 53 anni. L’uomo è stato sottoposto a fermo per violenza sessuale aggravata e lesioni. Durante l’interrogatorio con il pm Roberto Bonfanti, il 35enne ha confessato

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Fermato un uomo ritenuto il presunto autore della violenza sessuale commessa ieri mattina all'alba in un parcheggio nel quartiere Cajello di Gallarate, in provincia di Varese, dove una donna di 53 anni è stata prima picchiata e poi violentata. Si tratta di un 35enne del Gambia, individuato dai carabinieri della compagnia di Gallarate e sottoposto dal pm di Busto Arsizio a fermo di indiziato di delitto per violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate. 

Il fermo e la confessione

All'arrivo dei carabinieri presso la sua abitazione, l’uomo è stato trovato nascosto nel cassettone di un letto e indossava ancora i vestiti immortalati dalle telecamere durante la fuga, mentre il cellulare della vittima è stato trovato vicino al suo appartamento. La donna, affidata alle cure dei sanitari dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, ha riportato una prognosi di 20 giorni per le ferite subite. Durante l’interrogatorio con il pm Roberto Bonfanti, l’uomo ha reso piena confessione. Davanti al pm e assistito dall'avvocato Camillo Ferioli, ha invece ammesso ogni responsabilità tra le lacrime. Il 35enne è in Italia da 11 anni, quasi integrato, meccanico di professione, con una moglie italiana e tre figli nati in Italia. Un unico precedente alle spalle, risalente al 2020, per detenzione di droga (riconosciuta la lieve entità) e resistenza a pubblico ufficiale, risolto con la sospensione condizionale della pena.

Le telecamere

Nel corso dell'indagine coordinata dal pubblico ministero di Busto Arsizio Roberto Bonfanti, i carabinieri guidati dal maggiore Pierpaolo Convertino hanno visionato le telecamere di sorveglianza e sentito un testimone accorso in aiuto della donna, che ha chiamato il 112. Quindi hanno identificato il 35enne al termine di una rapida indagine ricostruendo l'aggressione. La donna è stata aggredita alle spalle, mentre camminava sul marciapiede per raggiungere il posto di lavoro, e trascinata dietro le siepi di un’aiuola di un parcheggio pubblico, dove si è consumata la violenza. 

 

Il sindaco: “Tutti sapevano chi era il colpevole”

"A nome della Città volevo esprimere innanzitutto i complimenti ai carabinieri della compagnia di Gallarate per aver preso questo criminale”, ha riferito il sindaco di Gallarate Andrea Cassani. “Ieri ancora non si sapeva chi era il colpevole, ma già tutti lo avevano capito: lo stupro ai danni di una nostra concittadina è stato perpetrano da un gambiano che evidentemente non è venuto a Gallarate per pagarci le pensioni o perché fuggiva da qualche guerra ma per farsi mantenere da noi e per stuprare una donna che potrebbe essere nostra madre, nostra moglie", ha aggiunto il primo cittadino ritornando poi sul controverso Remigration Summit ospitato proprio a Gallarate. "Non è razzismo ma statistica: più del 50% dei reati violenti sono commessi dagli stranieri che sono in Italia meno del 10% della popolazione", ha aggiunto il primo cittadino che ricorda dove è stato ospitato il Remigration Summit: "Il tutto è avvenuto a pochi passi dal Teatro Condominio dove pochi mesi fa giovani da tutta Europa, preoccupati per le conseguenze dell'immigrazione incontrollata e per l'elevata propensione a delinquere di questi, parlavano di remigrazione". Il primo cittadino ha poi concluso ribadendo la vicinanza alla vittima: "È ora che tutti i cittadini aprano gli occhi sulle conseguenze dell'immigrazione e che anche la politica metta un freno a questa invasione e rispedisca al loro Paese questi criminali”. 

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