Un programma da 20 milioni di euro per promuovere pari opportunità e dare un sostegno concreto all’infanzia. Giovedì 20 novembre la presentazione del nuovo progetto della Fondazione all'Auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, prende il via “Anita – L’infanzia prima”, il nuovo programma strategico di Fondazione Cariplo che ha come obiettivo il benessere di bambini e bambine da 0 a 6 anni. L'ente mira ad intercettare e sostenere, entro il 2028, almeno 22mila bambini che si trovano in situazione di povertà assoluta mobilitando risorse, competenze e alleanze per un “investimento” complessivo di 20 milioni di euro.
Sempre meno bambini e sempre più poveri
Secondo le più recenti stime di Istat, sono proprio i minori ad essere la fascia di popolazione più povera: un dato importante per un Paese come l’Italia che sta affrontando un inverno demografico senza precedenti, in cui il tasso di fecondità è al minimo storico (1,18 figli per donna) e in cui, quindi, i bambini sono sempre meno. Nel Nord del Paese, l’incidenza della povertà assoluta tra i bambini tra 0 e 6 anni è pari al 13%: dati “stabili” rispetto al 2024 ma mai così alti dal 2014 ad oggi. Sul territorio di riferimento di Fondazione Cariplo sono circa 16.000 i bambini e le bambine che faticano a ricevere il giusto apporto nutrizionale quotidiano: bambini e bambine che sono spesso invisibili, difficili da intercettare e sostenere. Come sottolineato da Caritas nel rapporto annuale pubblicato in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, la povertà è un fenomeno multidimensionale e spesso è accompagnato dalle solitudini e dall’isolamento.
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La sfida Anita e gli ambiti di intervento
Fare orientamento e sostenere i neogenitori, rafforzare la rete dei servizi educativi, prestare attenzione alla qualità degli spazi in cui i bambini vivono e garantire accesso alla cultura fin dalla nascita. Questi sono solo alcuni degli obiettivi della Fondazione che entro il 2028 vuole intercettare e sostenere i minori che si trovano in situazione di povertà assoluta. Tra le azioni concrete proposte: uno strumento digitale dedicato all’orientamento e al sostegno dei neogenitori fin dal percorso nascita, la creazione di un hub di competenze con Comuni e Terzo Settore per sostenere e manutenere servizi educativi zerosei affinché siano sempre più pronti a rispondere alle esigenze educative dei bambini e delle loro famiglie. Sarà promosso un bando per innovare gli spazi di vita dei bambini, per individuare soluzioni in cui le strutture educative siano accoglienti e vivibili anche nei mesi più caldi e le aree gioco siano concepite come luoghi di sperimentazione e crescita. Musei, biblioteche, teatri saranno sostenuti per potenziare l’offerta culturale dedicata all’infanzia e saranno realizzati interventi per potenziare la fruizione dei luoghi di cultura da parte dei bambini più fragili. Saranno sperimentate le “Baby Bank”, spazi di riuso di beni essenziali per la prima infanzia in cui dono e contrasto della povertà materiale sono al centro dell’azione dei territori.
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Il comitato consultivo e la mostra "More than kids"
La forza di “Anita – L’infanzia prima” è data dalle alleanze già attivate e da quelle che saranno costruite durante il percorso: primo partner dell’iniziativa è Anci Lombardia con cui si intende promuovere un dialogo con i comuni del territorio. "ANCI Lombardia ha sempre sostenuto con convinzione il percorso zerosei, riconoscendolo come una leva strategica per la crescita dei bambini" afferma Mauro Guerra, Presidente di ANCI Lombardia. "Come già dimostrato nel lavoro svolto accanto a Fondazione Cariplo nell’ambito del PNRR, intendiamo partecipare anche a questa ‘’sfida’’ con un contributo tecnico e operativo". È previsto un Comitato Consultivo che supporterà la stessa Fondazione Cariplo a leggere le diverse dimensioni del fenomeno e le specificità dei territori, con l’intento di dare risposte efficaci e risultati tangibili. Tra i membri del Comitato e primo Ambassador di Anita è Valerio Berruti, che con la sua produzione artistica rende protagonisti i bambini e le bambine e riporta lo spettatore adulto a quell’infanzia che interroga, emoziona e chiede risposte. La mostra “More than kids” da luglio a Palazzo Reale di Milano è stata prorogata fino al 30 novembre: "Anita parla di spazio pubblico, di cultura e di sostegno all’infanzia vulnerabile, che per me sono elementi necessari da affrontare per poter parlare di benessere dei bambini e non solo".
A gennaio il bando Anita Chiama
Appuntamento a gennaio per il lancio del primo bando Anita Chiama che avrà l’obiettivo il sostegno degli enti che lavorano per il benessere dell’infanzia, con particolare attenzione all’infanzia più vulnerabile. Lo strumento avrà due linee: Anita Chiama Ricerca rivolta alla comunità scientifica, con l’intento di produrre ricerca basata sulle evidenze e Anita Chiama Innovazione in cui gli enti di terzo settore potranno presentare proposte a sostegno dell’infanzia. Nel corso del 2026 verranno anche sostenute e potenziate le reti territoriali di contrasto alla povertà a partire dall’esperienza del “Tavolo Millegiorni” attivato dal Programma QuBì, la ricetta contro la povertà infantile a Milano. Il programma darà vita ad un investimento specifico sulla ricerca scientifica sull’infanzia e ad una campagna di comunicazione volta a cambiare la narrazione pubblica e rendere l’infanzia un tema attrattivo anche per chi non è genitore o caregiver.
Perché il nome Anita
Il nome “Anita” non è casuale. Nel 1882 la Commissione Centrale di Beneficenza promuove l’istituzione del Fondo Garibaldi per la realizzazione di servizi educativi, fondo che resterà attivo fino al 1958. La scelta di richiamare l’esperienza storica del Fondo Garibaldi e di legarla alla figura di Anita, simbolo di determinazione e impegno, consente di valorizzare il patrimonio identitario della Fondazione Cariplo, proiettandolo verso il futuro. Il naming “Anita” richiama immediatamente un’immagine positiva e riconoscibile, capace di evocare sia la tradizione sia l’innovazione, e di rappresentare un punto di riferimento per la narrazione e la comunicazione del programma. Una storia che attraversa oltre un secolo di impegno e che oggi si rinnova per rimettere l’infanzia al centro riconoscendone il valore cruciale per lo sviluppo dei singoli individui e delle comunità
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Che cosa sono le Sfide di Mandato
Il programma “Anita – L’infanzia prima” si inserisce nel quadro delle grandi Sfide di Mandato di Fondazione Cariplo: iniziative trasversali che mobilitano risorse e competenze su temi cruciali per il futuro delle comunità.
Oltre all’infanzia, le altre Sfide riguardano il contrasto del fenomeno dei giovani NEET, il sostegno ai progetti di vita delle persone con disabilità e al reinserimento delle persone detenute e in uscita dal carcere, per un impegno complessivo da parte di Fondazione Cariplo di oltre 80 milioni di euro. L’obiettivo è generare cambiamenti strutturali e duraturi, mettendo in rete enti non profit, attori pubblici e privati.
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La presentazione al Museo della Scienza di Milano
Giovedì 20 novembre, la presentazione presso l’Auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, con la presenza di Valeria Negrini, vicepresidente di Fondazione Cariplo; Susanna Mantovani, garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza di Milano; Paola Mercogliano, ricercatrice senior della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici; Maria Xanthoudaki, direttrice education del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e l’artista Valerio Berruti, che ha scelto l’infanzia come oggetto delle sue opere. La Vicepresidente di Fondazione Cariplo Valeria Negrini: "Con Anita - L’infanzia prima, Fondazione Cariplo compie una scelta coraggiosa: investire sull’infanzia come leva di cambiamento sociale. Mai prima d’ora abbiamo visto una mobilitazione così ampia di energie, competenze e alleanze: Anita è il segno di una comunità che si vuole fare carico del benessere dei più piccoli e in particolare dei più fragili tra loro, consapevole che dove stanno bene i bambini, c’è qualità di vita per tutti".