Bimbo di 8 anni trovato morto in casa, corpo della madre recuperato in mare: cosa sappiamo

Cronaca
Quotidiano di Puglia

La donna, originaria della provincia di Reggio Calabria, aveva 35 anni e viveva insieme al figlio nell'appartamento in via Montinari, dove è stato trovato il piccolo senza vita. Il cadavere del bambino è stato scoperto nella stanza da letto. Indagano i carabinieri, l'ipotesi è quella di omicidio-suicidio. Lo zio del piccolo: "La mamma lo maltrattava"

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Un bambino di 8 anni, Elia Perrone, è stato trovato morto nella sua abitazione a Calimera, in provincia di Lecce. In precedenza, il corpo della madre, Najoua Minniti, era stato rinvenuto in mare al largo della marina di Melendugno, dove un subacqueo si era imbattuto nel cadavere durante un’immersione. Al momento non c’è ancora l’identificazione formale dei corpi, ma si tratterebbe della donna originaria di Polistena (Reggio Calabria) e residente a Calimera da anni. Il piccolo è stato trovato senza vita nella stanza da letto ieri sera dalle forze dell’ordine: sul corpo presenterebbe ferite e segni di strangolamento. Sarà l'autopsia a stabilire cosa ne abbia causato la morte. La scomparsa del bambino, che avrebbe compiuto 9 anni tra pochi giorni, era stata denunciata dal padre dopo il rinvenimento del cadavere della donna in mare. A quanto si apprende, la mattina la 35enne non aveva accompagnato il figlio a scuola. Tutte circostanze che sono state appurate dopo che il padre ha presentato denuncia ai carabinieri per la scomparsa dell'ex moglie e del figlio. I due vivevano separati. L'ipotesi è quella di omicidio-suicidio. 

Lo zio di Elia: "La mamma lo maltrattava"

"Il mio posto preferito... Il mare è l'unico luogo che mi trasmette tranquillità e serenità", scriveva Minniti tre anni fa postando una foto che ritraeva un tratto di mare. Diverse le foto sul profilo social della donna che la ritraggono insieme al figlio. Momenti di spensieratezza e allegria. Ieri, però, il dramma. Alcuni vicini raccontano che nei giorni scorsi, la donna sembrava serena e sempre affettuosa con il figlio. Brizio Tommasi, lo zio del papa del piccolo, ha detto "i servizi sociali e la scuola dovevano intervenire per chiedere al bambino: 'Come stai con la mamma? Ti trovi bene a casa? Come stai con papà? Il bambino era intelligente e sveglio. Il bambino lo avrebbe detto, così come lo diceva ai nonni. Lei lo maltrattava, gli diceva sei 'una merda''. Queste sono cose che devono far pensare a tutti". Poi ha sottolineato che "c'era astio tra mio nipote e l'ex moglie. Lei non è che non stava bene, lei è sempre stata un tipo sui generis", aggiungendo che "erano separati da due anni, avevano già avuto la sentenza dei giudici di affidamento congiunto. Vivevano in case diverse". 

"Mio nipote non avrebbe mai pensato a questo epilogo"

"Il papà di lei è turco e i genitori abitano in Calabria. Mio nipote - ha raccontato ancora Tommasi - faceva l'infermiere professionale in un ospedale a Parma e lì sono incontrati, hanno convissuto insieme, poi hanno avuto il bambino. Mio nipote non aveva mai pensato ad un epilogo di questo tipo, altrimenti avrebbe preso provvedimenti". Poi ha rivelato: "Ho appreso la notizia mentre guardavo il telefonino. Si diceva che una signora era stata trovata in mare da un sub a Torre dell'Orso. Il sommozzatore ha avvisato i carabinieri. Si pensava che la donna fosse di Calimera, ma non sapevano il nome. Poi hanno trovato la sua auto, sono risaliti al suo nome ed hanno avvisato i famigliari. Ma mancava il bambino. Gli investigatori erano convinti che mamma e figlio si fossero buttati entrambi in mare, quindi i sub dei Vigili del fuoco stavano cercando il bambino a Torre dell'Orso, dopo aver trovato la mamma. Poi il bambino è stato trovato morto in casa", ha concluso l'uomo. 

Il sindaco di Calimera: "Oggi più che mai comunità deve restare unita"

Una comunità sgomenta, quella del piccolo centro a pochi chilometri da Lecce per la doppia scoperta dei cadaveri di madre e figlio a poche ore di distanza. "Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità", ha scritto sui social il sindaco Gianluca Tommasi su Facebook. "La tragedia che ci ha colpiti, il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione, rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere. In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene queste due vite spezzate. Un pensiero particolare va ai bambini e ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione. Come comunità abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio, senza esporli a informazioni o commenti che possano generare ulteriore ansia". Poi chiede di lasciare spazio al lavoro delle forze dell'ordine, "evitando la diffusione di voci, supposizioni o ricostruzioni non verificate, che rischiano solo di aumentare lo smarrimento e il dolore. Oggi più che mai dobbiamo restare uniti. Raccogliamoci nel silenzio, nella vicinanza reciproca e nel rispetto. La nostra comunità ha sempre saputo reagire con dignità nei momenti più difficili, e anche questa volta sapremo farlo, insieme".

 

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La commozione del nonno paterno, il cordoglio della scuola

Un mazzo di roselline bianche è stato deposto dal nonno paterno davanti all'abitazione dove è stato ucciso da Elia Perrone. Il nonno Fernando era visibilmente commosso e non ha voluto parlare con i giornalisti. Sulla home page dell'Istituto comprensivo di Calimera frequentato dal piccolo è comparso un messaggio listato a lutto: "Che la forza dell'amore e della vicinanza possa dare conforto in questi giorni così difficili". La dirigente scolastica Elisabetta Dell'Atti ha screitto sui social: "Sgomenti e senza parole per esprimere il dolore che tutti noi stiamo provando in questo momento. Restiamo saldi ed uniti, per sostenere i 'nostri figli'. La scuola è presente. Vi abbraccio tutti".

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