Introduzione
È ancora in corso la trattativa tra l’amministrazione pubblica e i sindaci per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro per il settore Istruzione e Ricerca: le sigle e l’Aran - l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni - stanno infatti ancora discutendo sull’aggiornamento della retribuzione tabellare annua. Aggiornamento che, è bene ricordarlo, sarà retroattivo al 1° gennaio del 2024.
La scorsa settimana si è tenuto un vertice tra l’Aran e i sindacati, e il presidente dell’Agenzia Antonio Naddeo aveva detto che l’incontro “con le organizzazioni sindacali del comparto Istruzione e Ricerca si è svolto in un clima costruttivo. Abbiamo presentato una proposta economica concentrata sugli incrementi stipendiali e delle indennità fisse concretamente al personale della scuola”.
Quello che devi sapere
Gli aumenti proposti da Aran
“Gli aumenti stipendiali previsti vanno da 82 a 186 euro mensili per il personale amministrativo e da 105 a 177 euro mensili per i docenti”, aveva spiegato ancora Naddeo. “Sono state inoltre rideterminate le indennità fisse, che per i docenti passano da 204 a 320 euro mensili, mentre per il personale amministrativo variano tra 88 e 109 euro mensili. Per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) l'indennità di direzione è stata fissata a 2.972 euro annui”.
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A quanto ammontano gli arretrati
“Abbiamo evidenziato che se il contratto sarà sottoscritto entro il 2025, gli arretrati medi ammonteranno a circa 1.450 euro, mentre l'una tantum sarà pari a 142 euro medi”, aveva detto ancora Naddeo. “Nella prossima riunione fissata per il 31 ottobre porteremo la nostra proposta economia per gli altri settori della ricerca, università e Afam. Inoltre porteremo anche il quadro delle risorse disponibili per il Ccnl 2025-2027”. Il presidente dell’Aran aveva concluso spiegando che “il nostro obiettivo è chiudere la trattativa entro l'anno, per poi aprire la nuova tornata contrattuale 2025-2027, considerato che il ministro per la Pubblica amministrazione Zangrillo ha già predisposto l'atto di indirizzo quadro per il nuovo triennio contrattuale".
Cgil: “Aumenti insufficienti”
La proposta non ha però incontrato il favore dei sindacati: “L'Aran ha illustrato gli aumenti medi mensili previsti per il personale della scuola: 136 euro lordi, di cui oltre il 60% già anticipato e percepito. Ciò significa che l'aumento effettivo in busta paga si aggirerà attorno a 47 euro medi lordi. A queste somme si dovrebbe aggiungere un compenso una tantum di 142 euro lordi”, ha detto la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil, dopo l'incontro diel 9 ottobre. Per il sindacato “se queste cifre dovessero essere confermate senza ulteriori possibilità di incremento, saremo costretti a ribadire le difficoltà già denunciate fin dall'inizio di questa trattativa, caratterizzata da forti ritardi nell'apertura del negoziato e da risorse inadeguate”.
Cgil: “No a riduzione potere d’acquisto”
“Qualche modesto progresso registrato, dopo mesi di negoziato, riguarda le relazioni sindacali. Un po' troppo poco per un settore che si fa carico della formazione delle future generazioni del Paese”, ha detto ancora la Flc Cgil, per la questione centrale resta quella salariale: “Non intendiamo accettare una riduzione di ben due terzi del potere d'acquisto dei salari. Per andare avanti è necessario uno stanziamento di risorse aggiuntive che faccia giustizia dell'iniquità retributiva subita dalla categoria degli educatori, la più sottopagata d'Europa, e riconosca a docenti e Ata quel differenziale retributivo che serve per recuperare il potere d'acquisto dei salari, falcidiati dall'inflazione registrata nel triennio 2022-2024. La parola va adesso alla Legge di Bilancio dove si misureranno le reali intenzioni del Governo”.
Uil: “Sul contratto serve intervento politico”
Anche la Uil non s’è certamente detta entusiasta: “Le tabelle presentate, relative agli aumenti del contratto 2022/24, risultano essere esigue dal punto di vista economico e non permettono al personale interessato di recuperare la perdita del potere d'acquisto che, negli anni, è diminuito di circa il 16%”, ha affermato il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile. "Per questo abbiamo chiesto di stanziare risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale 22/24, detassare gli aumenti e anticipare le somme previste e già accantonate per il triennio 2025/27.La nostra posizione resta coerente. Adesso serve un intervento politico che sblocchi le risorse annunciate, che vanno rese disponibili e quantificate in modo chiaro per procedere ad una valutazione di merito che abbia come finalità la valorizzazione del personale soprattutto dal punto di vista economico”.
L’ipotesi sugli stipendi per la scuola primaria
E in attesa di sapere se nella Manovra ci saranno risorse aggiuntive stanziata a questo scopo, OrizzonteScuola ha provato a formulare ipotesi di quanto potrebbero variare gli stipendi annui lordi in base al ruolo e all’anzianità di servizio. In base a questa simulazione - che è ancora ipotetica e dunque suscettibile di modifiche - per il personale docente nella scuola dell’infanzia e primaria ci sarebbe una retribuzione di 22.364,92 euro in caso di anzianità di servizio fino a 8 anni. Tra i 9 e i 14 anni si salirebbe invece a 24.731,47 euro, tra i 15 e i 20 anni a 26.807,23 euro, tra i 21 e i 27 anni 28.853,63 euro, tra i 28 e i 34 anni 30.847,82 euro e oltre i 35 anni 32.386,96 euro.
I docenti delle medie e i prof di educazione fisica
Nella simulazione le retribuzioni annue lorde salgono per quanto concerne gli insegnanti delle scuole medie e quelli di educazione fisica. Infatti per chi è a scuola da meno di 9 anni lo stipendio sarebbe di 24.008,04 euro; tra i 9 e i 14 anni 26.963,85 euro, tra i 15 e i 20 anni 29.370,87 euro, tra i 21 e i 27 anni 31.744,93 euro, tra i 28 e i 34 anni 34.109,91 euro, mentre per chi è in servizio da oltre 35 anni si arriverebbe a 35.867,41 euro.
I docenti delle scuole superiori
Infine, capitolo insegnati laureati delle scuole superiori: per i docenti in servizio da meno di nove anni la retribuzione annua lorda sarebbe di 24.008,04, mentre per chi è in servizio da un periodo di tempo compreso tra i 9 e i 14 anni si salirebbe a 27.665,85. Per chi è al lavoro dai 15 ai 20 anni lo stipendio sarebbe di 30.265,91 euro, dai 21 ai 27 anni 33.640,29 euro, dai 28 a 34 anni 35.867,41 euro e da oltre 35 anni si arriverebbe a 37.635,59 euro.
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