Mattarella a Napoli per nuovo anno scolastico: "Diversità opinioni ricchezza da difendere"
PoliticaNel corso del suo intervento per l'inaugurazione dell'anno scolastico in un comprensorio di Napoli, il presidente Mattarella ha sottolineato come la nostra costituzione stabilisca "che la scuola è aperta a tutti: è l'affermazione di un diritto come è un dovere quello di integrare tutti, sconfiggendo l'abbandono". Nel pomeriggio Mattarella si è recato in visita prima al carcere minorile di Nisida e poi all'ospedale pediatrico Santobono Pausilipon
Dispersione scolastica, bullismo e intelligenza artificiale. Questi sono stati alcuni degli argomenti toccati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo discorso alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’anno scolastico in un comprensorio di Napoli, che include tre istituti: l’Alberghiero Rossini, il liceo Scientifico Labriola e l’Artistico Boccioni. Oltre al ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, presenti anche diversi ospiti, come lo scrittore Maurizio De Giovanni, l'attore Massimiliano Gallo, il ct dell'Italvolley donne, fresche campionesse del mondo, Julio Velasco, e il patron del Napoli Aurelio de Laurentiis.
Mattarella: "Violenza spesso ha forme meno evidenti. Social come armi"
Nel corso del suo intervento in occasione della cerimonia di apertura dell'anno scolastico, il presidente Mattarella ha sottolineato come la scuola sia "il luogo dell'apertura, ove si valorizzano i talenti di ciascuno e deve regnare la consapevolezza che la diversità delle opinioni sia una ricchezza da difendere. Una libertà conquistata a caro prezzo dal nostro Paese". Il capo dello Stato ha poi rivolto particolare attenzione al fenomeno del bullismo: "Talvolta la violenza si manifesta in modalità meno evidenti, almeno per noi adulti, e c'è anche la violenza gratuita della prepotenza e del bullismo", ha dichiarato, sottolineando come i social siano "come armi che colpiscono in profondità". Per questo, ha evidenziato Mattarella, il bullismo va "contrastato con tenacia". Altro tema toccato dal presidente è l'abbandono scolastico e la difesa dei più svantaggiati. "La nostra Costituzione stabilisce che la scuola è aperta a tutti: è l'affermazione di un diritto come è un dovere quello di integrare tutti, sconfiggendo l'abbandono", ha dichiarato. Per questo, secondo Mattarella, "occorre l'impegno che la scuola sia ovunque e a includere chi è svantaggiato".
I rischi legati all'uso delle nuove tecnologie
Da non sottovalutare, poi, i rischi legati all'uso delle nuove tecnologie. "Lo studio, i compiti a casa, le analisi, il pensiero stesso sono messi alla prova dall'uso dell'intelligenza artificiale. La tentazione della scorciatoia di affidarle la soluzione dei compiti scolastici porta alla povertà culturale, addormenta l'intelligenza di ciascun studente. Da strumento può trasformarsi in potere contro chi lo adopera", ha sottolineato Mattarella. Per questo, ha rimarcato il presidente, "la persona, ogni persona, non può realizzare se stessa se condannata alla solitudine in una dimensione soltanto virtuale. Anche a questo riguardo si riafferma un basilare valore della scuola: costruire una comunità. I giovani hanno bisogno di amicizie. Insieme, guardandosi negli occhi, nascono idee e sgorgano sentimenti, si sperimenta la vita. L'assenza di questi elementi fa crescere disagio ed emarginazione", ha dichiarato. Per questo l'uso della tecnologia digitale non può avvenire "nel segno dell'incoscienza dei suoi potenziali effetti che possono portare all'appiattimento, alla omologazione. Occorre adoperarsi perché ogni ragazzo possa costruirsi una capacità critica, una struttura della conoscenza che gli consenta di scegliere, di avere autonomia".
Il rapporto di fiducia
Il presidente si è poi rivolto alle famiglie, "chiamate a costruire, anno per anno, un rapporto di fiducia con gli insegnanti, nella comune opera educativa. Con fiducia anche nei ragazzi. Hannah Arendt ha scritto che l'amore per i figli sta anche nel coraggio di non strappare loro di mano l'occasione per intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa di imprevedibile per noi. In questa stagione di profondi mutamenti epocali, è necessario pensare che saranno i giovani, diversi dagli adulti, a interpretarli e governarli. Un grande maestro dell'Università, vittima del terrorismo, Vittorio Bachelet, diceva: "Nel momento in cui l'aratro della storia scava a fondo… è importante gettare seme buono, seme valido. La scuola è una grande, preziosa seminatrice".
Le tappe all’ospedale pediatrico e al carcere minorile
Prima di arrivare a Fuorigrotta, il presidente Mattarella ha visitato il carcere minorile di Nisida e l'ospedale pediatrico Santobono Pausilipon insieme al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e al cantante Jovanotti. "La scuola è lo strumento, il veicolo per il futuro. Il futuro riguarda tutti, ovunque ci si trovi: ci si scopre nella scuola, si costruisce l'avvenire", ha dichiarato il capo dello Stato a Nisida. "Umilmente mi unisco agli studenti che, pacificamente, stanno manifestando nelle piazze italiane per chiedere la fine deglle uccisioni ingiustificate a Gaza", ha invece sottolineato Jovanotti. Mattarella si è poi soffermato sulla musica: "Il rap è apparso circa 50 anni fa e io avevo già più di trent'anni. È nato come strumento di cambiamento e orienta al futuro, come desiderio di protesta e di cambiamento", ha dichiarato. Dopo aver ascoltato insieme a Jovanotti una canzone rap, Mattarella ha poi aggiunto: "state lavorando bene qui, questa fusione straordinaria tra musica e parole è di grandissimo pregio". Prima di lasciare il carcere, il presidente ha dichiarato: "C'è una cosa a cui penso sempre: ciascuno di noi è una persona unica al mondo, non ce n'è un'altra uguale. Pero' c'è da costruire la vita come voi fate qui con la scuola, la musica e il teatro. Ognuno di noi ha un programma di vita, auguri per il futuro e per quello che fate qua. Auguri di essere protagonisti della vita". All'ospedale pediatrico Pausilipon, il presidente Mattarella ha dichiarato: "Purtroppo c'è il male la cattiveria e la prepotenza, se c'è in piccolo nella vita quotidiana, c'è in grande nella politica internazionale. Si tratta di una cosa incomprensibile perché danneggia tutti, nessuno vince. È priva di senso e ragionevolezza. Per questo voi bambini siete importanti per fare crescere la consapevolezza in tutti che occorre allontanare questo pericolo", rispondendo alla domanda di un paziente. "Questa consapevolezza che manifestate è preziosa, perché in futuro la vostra generazione sarà in grado di fare più e meglio di quanto fatto dalla mia generazione", ha poi aggiunto.