Papa Leone XIV: “Il grido dei migranti non trovi indifferenza”

Cronaca
©Getty

Nella domenica in cui si celebra il Giubileo dei migranti e dei missionari il Pontefice si è rivolto a chi è stato costretto a partire: "Siate sempre i benvenuti! I mari e i deserti che avete attraversato, nella Scrittura sono 'luoghi della salvezza', in cui Dio si è fatto presente per salvare il suo popolo. Vi auguro di trovare questo volto di Dio nelle missionarie e nei missionari che incontrerete!"

ascolta articolo

"Nessuno deve essere costretto a partire, né sfruttato o maltrattato per la sua condizione di bisognoso o di forestiero. Al primo posto sempre la dignità umana!" ha detto Papa Leone XIV durante l'Angelus ribadendo quando detto durante l’omelia della messa in Piazza San Pietro per il Giubileo dei migranti e dei missionari: "Siate sempre i benvenuti! I mari e i deserti che avete attraversato, nella Scrittura sono 'luoghi della salvezza', in cui Dio si è fatto presente per salvare il suo popolo. Vi auguro di trovare questo volto di Dio nelle missionarie e nei missionari che incontrerete!". Citando "il dramma della loro fuga dalla violenza, la sofferenza che li accompagna, la paura di non farcela, il rischio di pericolose traversate lungo le coste del mare, il loro grido di dolore e di disperazione” il Pontefice ha sottolineato che “quelle barche che sperano di avvistare un porto sicuro in cui fermarsi e quegli occhi carichi di angoscia e speranza che cercano una terra ferma in cui approdare, non possono e non devono trovare la freddezza dell'indifferenza o lo stigma della discriminazione". Dopo la celebrazione della messa Papa Leone, a bordo della jeep bianca scoperta, ha percorso non solo piazza San Piero ma anche via della Conciliazione. Per lui un vero e proprio bagno di folla con il mezzo che si è fermato più volte per permettere al Pontefice di benedire i bambini.

"Promuovere nuova cultura della fraternità"

Papa Prevost ha ricordato che "lo Spirito ci manda a continuare l'opera di Cristo nelle periferie del mondo, segnate a volte dalla guerra, dall'ingiustizia e dalla sofferenza. Dinanzi a questi scenari oscuri, riemerge il grido che tante volte nella storia si è elevato a Dio: perché, Signore, non intervieni? Perché sembri assente? Questo grido di dolore è una forma di preghiera che pervade tutta la Scrittura". E ancora: "Sono tante le missionarie, i missionari, ma anche i credenti e le persone di buona volontà, che lavorano al servizio dei migranti, e per promuovere una nuova cultura della fraternità sul tema delle migrazioni, oltre gli stereotipi e i pregiudizi. Ma questo prezioso servizio interpella ciascuno di noi".

Nuova epoca missionaria

Leone XIV ha sottolineato che "oggi si apre nella storia della Chiesa un'epoca missionaria nuova. Se per lungo tempo alla missione abbiamo associato il 'partire', l'andare verso terre lontane che non avevano conosciuto il Vangelo o versavano in situazioni di povertà, oggi le frontiere della missione non sono più quelle geografiche, perché la povertà, la sofferenza e il desiderio di una speranza più grande, sono loro a venire verso di noi". Quindi "non si tratta tanto di 'partire', quanto invece di 'restare' per annunciare il Cristo attraverso l'accoglienza, la compassione e la solidarietà: restare senza rifugiarci nella comodità del nostro individualismo, restare per guardare in faccia coloro che arrivano da terre lontane e martoriate, restare per aprire loro le braccia e il cuore, accoglierli come fratelli, essere per loro una presenza di consolazione e speranza".

Vedi anche

Giubileo del Mondo Missionario e dei Migranti: date, programma

Cronaca: i più letti