Vaticano, processo d’appello sui fondi: il cardinale Becciu torna in aula

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Oggi prende avvio il secondo grado del processo sulla compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra, che secondo la sentenza di primo grado avrebbe comportato perdite per oltre 139 milioni di euro alle casse vaticane. Sul banco degli imputati il cardinale Angelo Becciu, già condannato in primo grado a cinque anni e mezzo per peculato e truffa, con 91 milioni di risarcimento

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Si apre questa mattina il secondo grado di giudizio del processo sui fondi riservati della Segreteria di Stato utilizzati per la compravendita di un palazzo in Sloane Avenue a Londra. A presiedere la nuova corte il monsignor Alejandro Arellano Cedillo, decano della Rota Romana, affiancato da due giudici laici. Al centro del processo il cardinale Angelo Becciu, condannato in prima battuta a cinque anni e sei mesi (più 91 milioni di euro di risarcimento da versare nelle casse vaticane) per peculato e truffa. 

Le accuse contro Becciu   

Il dibattimento si concentrerà sul capo d’imputazione a carico di monsignor Becciu e gli altri imputati, fra i quali i finanzieri Raffaele Mincione ed Enrico Crasso più il broker Gianluigi Torzi. I reati contestati a Becciu, difeso dagli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, restano peculato e truffa, seppur riformulati in appello. Nella impugnazione della sentenza di primo grado presentata l'8 agosto scorso, l’ufficio del promotore di giustizia chiede di condannare in secondo grado Becciu pure per "la subordinazione di monsignor Alberto Perlasca", fattispecie di reato non riconosciuta in primo grado. "Si deve verificare se nelle azioni di Angelo Becciu possano rinvenirsi gli estremi della minaccia, tenuto conto che secondo la definizione ormai prevalente essa ricorre quando si prospetta un male ingiusto in grado di perturbare la serenità morale dell'individuo”, hanno scritto i pm Diddi e Gianluca Perone. 

 

Dal primo grado alle nuove udienze 

"Ho agito sempre nell'interesse delle Santa Sede", ha ribadito Becciu alla vigilia del secondo grado del processo tramite i suoi avvocati. La sentenza di primo grado emessa dal Tribunale vaticano, allora presieduto da Giuseppe Pignatone, aveva stabilito che la compravendita del palazzo in Sloane Avenue avrebbe fatto perdere alle casse vaticane almeno 139 milioni di euro. Lo stesso Papa Leone XIV, come ricorda Vatican news, ne ha fatto cenno nel corso della sua prima intervista pubblicata il 18 settembre, quando, parlando della situazione delle finanze vaticane, ha detto: "L'acquisto di questo edificio a Londra, in Sloane Avenue, è stato ampiamente pubblicizzato, e quanti milioni sono stati persi di conseguenza". A 644 giorni dalla sentenza di primo grado, oggi si apre dunque un nuovo capitolo del processo. Il procedimento era iniziato nel luglio 2022 e si era concluso il 16 dicembre 2023 con la condanna di dieci imputati per reati che andavano dalla truffa alla corruzione. Ora sono previste cinque udienze, in programma tra il 22 e il 26 settembre. 

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