Il pm di Latina ha chiesto un anno di reclusione per otto militari dell’Aeronautica accusati di atti di nonnismo contro la pilota Giulia Schiff nel 2018 durante il “battesimo del volo”. La donna sarebbe stata colpita con decine di frustate, spinta contro l’ala di un aereo e gettata in piscina, mentre chiedeva ai colleghi di smettere. L’avvocato ha parlato di “imboscata” e ha chiesto 70mila euro di risarcimento
Un anno di reclusione. È la condanna chiesta al tribunale di Latina dal pm Antonio Sgarrella per gli otto militari dell’Aeronautica accusati di atti di nonnismo contro la pilota Giulia Schiff. I fatti risalgono ad aprile 2018, durante il cosiddetto “battesimo del volo” al 70esimo stormo di Latina. Secondo l’accusa, Schiff fu colpita con circa cento frustate con dei fuscelli, spinta contro l’ala di un aereo e infine gettata in una piscina, mentre chiedeva ripetutamente ai colleghi di smettere.
Le accuse del pubblico ministero
Come riporta il Corriere della Sera, secondo il pm "Giulia Schiff è stata costretta a subire contro la sua volontà quella pratica. La sua volontà è stata azzerata e spezzata. È stato un inferno". L’accusa contesta agli imputati i reati di lesioni e violenza privata. L’avvocato della 26enne di Mira, in provincia di Venezia, presente in aula con il marito e il figlio neonato di 5 mesi, ha chiesto un risarcimento di 70mila euro per i danni subiti dalla sua cliente. “Per Giulia quel rito fu una “via crucis” ed un’imboscata tesa dai suoi colleghi per punirla, perché non era amata e c’erano motivi di risentimento nei suoi confronti”, ha detto il legale Massimiliano Strampelli.
Il video delle violenze
Elemento centrale del processo è il video del “battesimo del volo”, dove – secondo accusa e parte civile – si vede Schiff chiedere più volte di essere messa a terra. Nel filmato si sente anche una voce fuori campo commentare in dialetto romanesco: “La stanno a massacra’”. “Sono bravi ragazzi – ha aggiunto il pm secondo quanto riportato da Ciociariaoggi.it – non sono criminali, gli auguro una brillante carriera, ma qui oggi dobbiamo giudicare se quella pratica sia lecita oppure no. Non ci si può divertire in questo modo”. Il pm ha poi chiesto in maniera retorica che cosa avrebbe dovuto fare Giulia per esprimere il proprio dissenso. “Ha ripetuto più volte basta ed era impossibilitata a muoversi. Ha espresso la sua contrarietà e gli imputati si dovevano fermare mentre è stata colpita con pesanti frustrate. Per lei doveva essere un giorno di festa. Era impossibilitata a muoversi”. “La mia cliente ha cercato di difendersi con la mano e a un certo punto cerca di dimenarsi”, ha proseguito l’avvocato Strampelli. Gli imputati ci hanno detto che Giulia poteva scendere quando voleva ma lei non era padrona del suo corpo, quella fu una imboscata e i ragazzi non si sono messi nei panni degli altri. Hanno perso il senso del limite, perché non è intervenuto nessuno se la linea di demarcazione era stata superata?”. Gli avvocati degli imputati interverranno nell’udienza del 22 settembre. Proprio nei giorni scorsi Schiff ha raccontato sui suoi profili social che ora vive in Israele con il marito, conosciuto durante il periodo in cui lei si era arruolata sul fronte ucraino, con cui ha avuto un bambino, nato cinque mesi fa.