West Nile, aumentano i casi in Italia, 22 i decessi. I dati dell'Iss

Cronaca
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C’è una prima vittima anche in Molise: un uomo di 89 anni è deceduto all'ospedale di Isernia dopo essere stato ricoverato per l'infezione. Salgono così a 53 le Province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 14 Regioni

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Salgono a 351 i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo In Italia. Il sesto bollettino della sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) registra anche 22 decessi. Rispetto al precedente report, c’è un aumento di 76 unità, passando da 275 a 351 casi. Nel dettaglio sono 158 quelli in forma neuro-invasiva: 6 registrati in Piemonte, 8 in Lombardia, in Veneto 10, Friuli-Venezia Giulia 1, Emilia-Romagna 8, Lazio 59, Campania 54, Basilicata 2, Calabria 5, Sardegna 5. Inoltre sono 27 i casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 162 casi di febbre, due casi asintomatici e due casi sintomatici. Sono stati notificati 22 decessi (1 in Piemonte, 1 in Lombardia, 10 nel Lazio, 9 in Campania, 1 in Calabria). Salgono a 53 le Province con dimostrata circolazione del West Nile Virus appartenenti a 14 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna (non è stata confermata la positività in Liguria).  

Primo decesso in Molise

È di poche ore fa la notizia del primo decesso in Molise. È morto, infatti, nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Veneziale” di Isernia un uomo di 89 anni, residente a Venafro, risultato positivo al virus West Nile. Ricoverato una settimana fa con sintomi sospetti, l’anziano soffriva già di altre patologie che hanno complicato il decorso della malattia. La conferma dell’infezione è arrivata dopo che, lo scorso agosto, le autorità sanitarie avevano individuato un pool di zanzare infette proprio nell’area venafrana, segnalando un rischio concreto per la popolazione.

Casi in linea con anno precedente

Gli esperti del dipartimento Malattie Infettive dell’ISS segnalano che l’espansione del virus continua nelle aree endemiche del nord Italia, ma il numero di casi complessivo è in linea con gli anni precedenti. Anche la proporzione di casi neuro-invasivi sul totale riflette lo stesso andamento epidemiologico delle stagioni passate.

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