Simona Cinà, secondo l'autopsia la giovane sarebbe morta per annegamento

Cronaca
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In tarda mattinata si è svolto l’esame autoptico sul corpo della ragazza deceduta in piscina durante una festa di laurea a Bagheria, nel Palermitano. Accertata la presenza di acqua nei polmoni. Il legale della famiglia: "Potrebbe essere scivolata, piccolo trauma cranico sulla nuca". Ma i medici escludono "la rilevanza" di questa ipotesi. Intanto è emerso che il 4 agosto, due giorni dopo la morte, si è proceduto al sequestro di diversi oggetti: decine di bottiglie di alcolici, bicchieri e i vestiti della giovane

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Simona Cinà sarebbe morta per annegamento: nei suoi polmoni è stata riscontrata la presenza di acqua. Così ha stabilito l’autopsia effettuata oggi, 7 agosto, al Policlinico di Palermo, sul corpo della 20enne pallavolista deceduta lo scorso 2 agosto a Bagheria in piscina durante una festa di laurea. Non è chiaro, però, se sia finita in acqua e sia affogata dopo aver avuto un malore per cause naturali o se a provocarlo sia stata l'assunzione involontaria di droga o alcol. Per accertalo sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici. “C'è anche una terza possibilità: che Simona sia scivolata vicino la piscina, abbia sbattuto la testa e abbia perso i sensi. Dall'autopsia sarebbe emerso un piccolo segno sotto la nuca. I medici hanno escluso la rilevanza di questa ipotesi, ma mi sembra di aver capito che ci sia un piccolo trauma cranico alla testa", ha detto l'avvocato Gabriele Giambrone, legale dei Cinà. Gli esami svolti finora non hanno invece fatto emergere problemi cardiaci ed è stato escluso l'infarto, così come la presenza di patologie pregresse. Domani, alle 12.30, i funerali nella chiesa Madre di Capaci.

Attesa per esami tossicologici

Nelle scorse ore erano già stati eseguiti i primi rilievi medico-legali: la salma è stata sottoposta a una Tac e a radiografie per evidenziare fratture o emorragie interne o danni da patologie sconosciute. Ma, secondo quanto si appreso, gli esami diagnostici eseguiti non sarebbero stati esaustivi e per questo sarebbe stata disposta dagli esperti nominati dalla Procura anche una risonanza magnetica. Dopo 45 giorni arriveranno gli esiti degli esami tossicologi e istologici per completare il quadro medico legali. 

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Il sequestro degli alcolici

Intanto dal verbale dei carabinieri emerge che risale al 4 agosto, due giorni dopo la morte di Simona, il sequestro di diversi oggetti trovati nella casa: decine di bottiglie di alcolici, bicchieri e i vestiti della giovane. I familiari della ragazza avevano sostenuto di non aver visto tracce di alcolici ed erano stati smentiti dai pm con una nota. Martedì durante le sommarie informazioni rese dai Cinà è stato notificato loro anche il decreto di convalida del sequestro di quanto trovato nella villa durante le indagini. Sono stati sequestrati i vestiti di Simona, il costume che aveva addosso oltre a cinque bottiglie di gin, sei di spritz, 12 di spumante e poi diversi teli mare e abiti.

I dubbi dei familiari

Per i genitori e i fratelli della vittima resta un mistero come una giovane atleta, nuotatrice provetta possa essere annegata in un piccola piscina. Sentiti dai carabinieri di Bagheria, i familiari hanno confermato che "stava bene e non aveva nessun problema di salute". Era un atleta che "si sottoponeva continuamente a visite mediche per potere disputare gare" e per avere "i certificati per potere svolgere attività agonistica". Per la Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, l'ipotesi privilegiata, al momento, resta quella del malore o dell'incidente senza dolo da parte di terzi.

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