Introduzione
Il Ponte sullo Stretto di Messina è un’opera di cui da tempo si discute e che il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di rimettere al centro del dibattito politico. Il 6 agosto 2025 il Cipess ha approvato il progetto definitivo, che comprende una articolata documentazione presentata dal ministero delle Infrastrutture e trasporti. Webuild, socio di maggioranza della Società di Progetto Eurolink S.C.p.A. che ha in carico la progettazione definitiva, esecutiva e costruzione dell’opera, ha redatto una serie di domande e risposte per fugare diversi dubbi sul Ponte.
Quello che devi sapere
Quando è nato il progetto?
L’idea di costruire un ponte per unire la Calabria e la Sicilia risale ormai a diversi anni fa: il primo concorso di idee internazionale sulla costruzione fu infatti indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici italiano nel 1969. L’approvazione del progetto preliminare è però arrivata nel 2003, e l’anno dopo è stata indetta una gara europea per la progettazione. Il 20 dicembre del 2010 è stato consegnato il progetto definitivo, il 29 luglio del 2011 la società Stretto di Messina ha approvato il progetto. I lavori sono stati però fermati nel 2012, mentre nel 2023 si è stabilito il riavvio delle attività finalizzate alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina.
Per approfondire: La storia del Ponte sullo Stretto di Messina
Quanto sarà lungo il Ponte?
L’attuale progetto prevede la costruzione di un ponte sospeso, che sarà il più lungo del mondo. La lunghezza complessiva sarà di 3.666 metri, con una campata sospesa di 3.300 metri. L’impalcato sarà largo circa 60 metri, mentre le due torri poste a terra saranno alte 399 metri. Il sistema di sospensione sarà formato da due coppie di cavi, del diametro di 1,26 metri ciascuno formato da 44.323 fili di acciaio.

Quanti mezzi potranno attraversare il Ponte?
Il ponte sarà composto da due carreggiate stradali, che avranno 3 corsie per direzione: due saranno di marcia e una di emergenza. Ci sarà anche una sede ferroviaria a doppio binario, oltre a una corsia di servizio per senso di marcia. Il ponte avrà una capacità massima di 200 treni al giorno e di 6mila veicoli ogni ora.
Quali sono le novità previste dall’aggiornamento del 2024 al progetto?
È stato mantenuto l’impianto fondamentale del progetto che garantisce, come nel 2011, un livello di requisiti tecnici più alto e avanzato di quello previsto dalle normative tecniche utilizzate per la progettazione di altre opere infrastrutturali. Sono stati infatti previsti numerosi aggiornamenti progettuali in linea con le normative attuali in tema di sicurezza, salute, compatibilità ambientale, tecnologie costruttive. Sono state proposte inoltre soluzioni innovative mutuate dai più recenti progetti realizzati negli ultimi anni, come il ponte Osman Ghazi o il Ponte Çanakkale sullo Stretto dei Dardanelli in Turchia.
Quali sono gli aspetti migliorativi dal punto di vista ambientale?
È stato aggiornato il quadro delle compensazioni ambientali che, insieme agli interventi di mitigazione, rappresentano le attività volte a migliorare le condizioni dell'ambiente interessato dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Tra gli interventi previsti rientrano quelli sui corsi fluviali, piani di riforestazione e ricostruzione di habitat naturali in proporzione maggiore a quanto suggerito dalle linee guida ministeriali.
Quali sono state le risposte del Comitato Scientifico al progetto?
Il Comitato Scientifico, organo indipendente composto da 9 esperti nominati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha espresso parere favorevole al progetto con raccomandazioni. La maggior parte delle raccomandazioni sarà implementata, come richiesto, nel Progetto Esecutivo. Inoltre a parere unanime l’implementazione delle raccomandazioni è totalmente compatibile con lo sviluppo del progetto esecutivo, e non richiede modifiche sostanziali al progetto.
Che esito ha avuto la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale?
La Commissione Tecnica di Valutazione dell'Impatto Ambientale si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto definitivo. In ogni caso la Commissione, pur esprimendo all'unanimità il parere favorevole per il progetto del Ponte, come prassi in progetti di questa complessità ha richiesto l’adempimento di 62 prescrizioni da attuare in larghissima parte in fase di progettazione esecutiva. Si tratta di prescrizioni riguardanti essenzialmente studi, approfondimenti e dettagli, o monitoraggi ambientali.
Il Ponte resisterà ai terremoti?
Secondo quanto riferito da WeBuild, dal punto di vista sismico i ponti sospesi sono le opere più sicure essendo strutture intrinsecamente poco sensibili ai terremoti, e questo sarebbe dimostrato anche dalla vasta esperienza di opere di questo tipo in aree a sismicità anche maggiore rispetto a quella dello stretto di Messina. Comunque il progetto del ponte ha adottato valori di PGA (accelerazione sismica di picco al suolo) molto superiori a quelli previsti dalla Norme Tecniche per le Costruzioni per terremoti con analoghe probabilità di occorrenza.
È sicuro costruire i piloni nei luoghi scelti dal progetto?
I documenti presentati da Eurolink, la società che si è aggiudicataria la gara per la realizzazione dell’opera, confermano che le due aree scelte per la costruzione dei piloni e dei blocchi di ancoraggio dei cavi sono stabili e sicure anche da un punto di vista geosismotettonico. La documentazione è stata redatta sulla base di valutazioni tecniche che sono state effettuate da tecnici esperti, coinvolti nell’ambito di un incarico che Eurolink ha dato al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il quale a sua volta ha condotto lo studio in collaborazione con ricercatori dell’INGV.
Esistono altri ponti sospesi costruiti in aree sismiche?
Esistono diversi casi di ponti sospesi che hanno resistito a sismi di magnitudo importante senza riportare danni. Tra questi sono citati il Ponte Akashi in Giappone, localizzato in prossimità dell’epicentro del sisma di Kobe del 1997; il ponte Osman Ghazi in Turchia sulla baia di Izmit, che è stato costruito nel 2016 ad appena qualche chilometro dall’epicentro del terremoto di Kocaeli; l’attuale ponte più lungo al mondo, il Ponte di Çanakkale in Turchia, che attraversa lo stretto dei Dardanelli con una campata centrale di 2023 metri, ed è edificato in zona altamente sismica.
Il Ponte può resistere a condizioni metereologiche straordinarie?
Il Ponte è progettato per resistere a venti di velocità e di intensità mai registrata nell’area dello Stretto di Messina. Il requisito di progetto richiede che il Ponte sia aero-elasticamente stabile per venti con velocità a quota impalcato pari a 270 km/h, cioè 75 metri al secondo. In venti anni di monitoraggio, le massime velocità del vento registrate nello Stretto non hanno superato i 144 km/h.
Il Ponte permetterà il passaggio delle grandi navi?
L’altezza sul livello del mare del ponte sullo Stretto di Messina è di 72 metri, per una ampiezza di 600 metri. Questo valore si riduce a 70 metri in condizioni di pieno carico delle corsie stradali e due treni passeggeri in contemporanea. In ogni caso si tratta di parametri in linea con quelli dei ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali.
Chi ha lavorato agli ultimi aggiornamenti?
Il team di progettisti comprende i massimi esperti mondiali nel panorama dei ponti sospesi. Tra questi c’è ad esempio COWI, società di ingegneria danese che ha progettato alcuni dei ponti sospesi più importanti degli ultimi due decenni. Il contratto per la progettazione e realizzazione del Ponte è stato assegnato al termine di un lungo processo di gara internazionale tra le società più competenti al mondo nel settore.
Quanto costeranno il ponte e le opere a terra?
Il valore totale di investimento indicato nella Legge di Bilancio del 2025 è pari a circa 13,5 miliardi di euro. L’importo relativo alla costruzione del Ponte sullo Stretto, sola opera di attraversamento, è pari a circa il 40% dell’importo totale delle opere. Oltre al Ponte, infatti, sono previste opere di collegamento sui versanti Sicilia e Calabria, opere non funzionali al Ponte (tra cui le tre stazioni ferroviarie a Messina e il centro direzionale in Calabria) e Opere di Mitigazione e Compensazione ambientale. Verranno anche realizzate sul lato siciliano tre fermate ferroviarie in sotterraneo (Papardo, Annunziata, Europa) che, unite alle stazioni di Villa S. Giovanni, Reggio Calabria e Messina daranno concretezza al sistema di trasporto interregionale dell’area dello Stretto. Si creerà in sostanza una rete per gli oltre 400mila abitanti dell’area dello Stretto.

Il Ponte fa parte di un più ampio piano di investimenti?
Sì, perché fa parte di un più ampio piano di sviluppo infrastrutturale che coinvolge sia la Sicilia sia la Calabria: in totale sono previsti 120 miliardi di euro in investimenti ferroviari per collegare meglio l’Italia da Nord a Sud. Inoltre l’Unione europea ha incluso il progetto del Ponte di Messina nel programma della Rete Transeuropea di Trasporto, un insieme di infrastrutture di trasporto integrate previste per sostenere il mercato unico e garantire la libera circolazione.
Quando si prevede l’inizio dei lavori del Ponte?
A seguito dell’approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile del Progetto Definitivo, e la conseguente riattivazione del contratto con Eurolink, sarà avviata la fase realizzativa dell’opera. “Contemporaneamente alla prima fase di redazione del progetto esecutivo, come da prassi, saranno avviate le attività preliminari, propedeutiche alla realizzazione dell’opera, ovvero le viabilità locali, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche e la predisposizione delle cantierizzazioni”, ha spiegato Webuild.
Come si prevede di affrontare il tema della legalità?
Webuild, che è socio di maggioranza di Eurolink, ha dichiarato che il tema della legalità è centrale e ha fatto sapere che “sono in essere una serie di iniziative volte alla massima collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine, al fine di garantire sinergia informativa come ausilio, nei limiti del proprio perimetro di attività, al mantenimento dei presidi di legalità”.
Quali sono le stime sull’occupazione per il progetto?
Secondo le stime, nei cantieri saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. La realizzazione dell’opera prevede nel complesso oltre 100mila occupati.
Per approfondire: Ponte sullo Stretto, reclamo all'Ue da ambientalisti: "Non rispettati i vincoli"