Estate, i comuni italiani contro l’overtourism: ordinanze e divieti anti-maleducati
CronacaIntroduzione
L'immagine dei turisti che passeggiano a piedi scalzi sui sampietrini dei paesi di mare, mentre al largo, da un'imbarcazione, risuonano dalle casse i bassi dei tormentoni dell'estate, potrebbe essere un lontano ricordo, visto che diversi Comuni italiani stanno correndo ai ripari contro il turismo di massa, detto anche overtourism. Ecco quali sono i principali divieti e ordinanze in giro per l’Italia.
Quello che devi sapere
Contrastare il fenomeno
In questa stagione sono diverse le ordinanze e divieti che spaziano dal contrasto all'overtourism e alla malamovida, fino al decoro in strada. Dalle vette alle coste del Mediterraneo, diversi luoghi "instagrammabili" sono stati presi d'assalto da migliaia di persone, tanto da far correre ai ripari le Amministrazioni locali
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Il caso del Seceda
È il caso del Seceda, dove almeno quattromila visitatori si mettono in fila ogni giorno a Ortisei per salire sulla vetta delle Dolomiti. Virali i video delle code chilometriche, un turismo di massa alimentato anche dai social: per far fronte a una situazione ormai fuori controllo, le amministrazioni pensano, ora, di definire una strategia per limitare l'accesso
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Le scelte delle amministrazioni in Valle d’Aosta e Piemonte
A Nord Ovest, sulle montagne valdostane, uno dei principali problemi da gestire è l'afflusso di auto. Ad Ayas, alle pendici del Monte Rosa, è stato potenziato il servizio delle navette e tre parcheggi sono stati resi a pagamento proprio per incentivare l'uso dei mezzi pubblici. Limiti ai mezzi anche in Piemonte: nel periodo estivo per preservare l'area naturale della torbiera di Pian del Re - Sorgenti del Po, il Comune di Crissolo restringe a 150 auto gli accessi al parcheggio ai duemila metri di Pian del Re
I divieti in Sardegna
Anche al mare gli accessi vengono contingentati. In Sardegna, a La Pelosa a Stintino, l'ingresso è consentito a 1.500 bagnanti. Ma non finisce qui, è previsto anche il divieto di fumare e fare buche, oltre all'obbligo di stuoie per stendersi sulla sabbia
Le zone rosse contro la malamovida
I problemi dell'estate italiana però non riguardano soltanto l'overtourism. In alcune località al Nord, sono state create vere e proprie zone rosse per contrastare la malamovida, dal Friuli-Venezia Giulia, a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, al Veneto, a Jesolo, località che conta circa 5 milioni di presenze l'anno. Mentre a Chioggia, per motivi di sicurezza, sono state vietate le lanterne cinesi. Nel periodo estivo, quando le temperature e la siccità aumentano, cresce anche il rischio di incendi. Per questo, come ha sottolineato il sindaco Mauro Armelao, questo tipo di ordinanza "è una scelta obbligata". Vietato, poi, accendere fuochi in aree pubbliche o aperte, per eventi pubblici e privati
I divieti per preservare il decoro in Liguria e Toscana
Stessa spiaggia, stesso mare, ma con nuove regole. I provvedimenti non servono solo a contrastare overtourism o malamovida, ma anche comportamenti ritenuti contrari al decoro. In Liguria, a Diano Marina, provincia di Imperia, e in Toscana, a Marciana, Isola d'Elba, tra le vie del paese è vietato camminare a torso nudo. E nella località balneare in provincia di Livorno è vietato anche passeggiare scalzi
Le restrizioni presenti a Portofino
Anche quest’anno nella ligure Portofino, perla del Tigullio, è presente l’ordinanza anti-selfie introdotta nel 2023, imposta in aree speciali: ci sono sia l’area rossa, ossia una zona esclusiva dedicata al transito pedonale, che quella gialla, dove vengono deviati i flussi. I divieti, da qualche giorno, sono segnalati da appositi cartelli e mostrano il divieto di transito, fermata e sosta veicolare e pedonale a ciglio banchina di Molo Umberto I e Calata Marcon. Inoltre, nella cittadina ligure è vietato mangiare cibi, compresi panini e focaccia, seduti per terra o su muretti negli spazi pubblici, come strade, piazze, portici, giardini e lungo il porto. Le multe per chi viola il divieto possono arrivare fino a 500 euro
Le restrizioni nel Lazio
Restrizioni poi nel Lazio, come a San Felice Circeo, per quanto riguarda la movida: dal divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche ai limiti orari per gli intrattenimenti musicali a seconda della località, se centro storico o spiaggia
Gli stop in Puglia
Stop alla musica in mare ad alto volume in Puglia se riprodotta da imbarcazioni a meno di 500 metri dalla costa, dal Gargano al Salento. Una misura della guardia costiera contro il fenomeno in crescita degli amplificatori sonori sulle barche che riproducono musica a poca distanza dalla riva. Un modo per garantire sicurezza per i vacanzieri d'Italia e preservare i luoghi di un Paese sempre più fragile e sovraffollato
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