L'atto di vandalismo al monumento in Lungotevere Arnaldo da Brescia. Sul posto, questa mattina, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Roma Flaminia che hanno effettuato un sopralluogo, i rilievi tecnico scientifici e indagano sull'accaduto. Sdegno bipartisan della politica, ma silenzio di Giorgia Meloni. La nipote del martire antifascista: "Mi aspetto un gesto dalla premier, sarebbe doveroso"
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SFREGIATA LA LAPIDE
- Danneggiata la lapide in marmo davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Flaminia che hanno effettuato un sopralluogo e i rilievi tecnico scientifici e indagano sull'accaduto
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ALLARME SCATTATO ALLE 7 DI MATTINA
- L'allarme è scattato verso le 7 quando sono state notate due delle lapidi in marmo parzialmente interrare che erano state fatte a pezzi. In particolate una risale al 10 giugno 1999 è riportava la scritta "uccidete me ma non uccidete la mia idea" e l'altra che risaliva all'85esimo anniversario della morte di Matteotti. I resti delle targhe sono state acquisite dai carabinieri
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INDAGANO I CARABINIERI
- Sono al vaglio le immagini di telecamere ad ampio raggio per risalire a chi ha danneggiato due targhe ai piedi del monumento. Gli investigatori sono al lavoro per chiarire se si sia trattato di un atto mirato o di un danneggiamento generico. Sul posto non sono stati trovati strumenti che potrebbero essere stati usati nel danneggiamento
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IL MINISTRO GIULI: "ATTO DA NON SOTTOVALUTARE"
- "Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del ministero della Cultura alla figura di Giacomo Matteotti", ha detto il ministro Alessandro Giuli, che si è recato stamattina al monumento per verificare i danni subiti dalla lapide. "Questo atto vandalico è un gesto grave, che colpisce un luogo della memoria civile condivisa. Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti"
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TAJANI: "SDEGNO PER QUANTO ACCADUTO". LA RUSSA: "GESTO VILE"
- "Esprimo sdegno per quanto accaduto. Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave. Un attacco alla sua memoria che abbiamo l'obbligo di condannare", ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ."Un gesto inaccettabile e vile che colpisce chi pagò con la vita la difesa dei suoi convincimenti ideali e politici", ha commentato il presidente del Senato, Ignazio La Russa
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NIPOTE DI MATTEOTTI: "ASPETTO GESTO DA MELONI"
- "Mi aspettavo in primis un gesto di Giorgia Meloni. Le avevo già chiesto di esprimersi un anno fa quando è cominciato il centenario. Sarebbe un atto doveroso, quello che tutti ci aspettiamo", ha detto Elena Matteotti, nipote del martire antifascista. Sulle parole di Tajani e Giuli si è detta "molto contenta: che siano d'esempio per tante persone che dovrebbero fare lo stesso. Ora aspetto il gesto della premier, è il minimo che possa fare ma dovrebbe andare contro tante cose. Non è un giudizio, ma un dato di fatto"
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SCHLEIN: "ATTO GRAVISSIMO"
- La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ha paralto di "un atto gravissimo e un insulto alla memoria di una persona che ha pagato con la vita l'aver combattuto per la libertà. Una testimonianza che deve essere di insegnamento, che va ricordata e va difesa. Si faccia luce al più presto per individuare i responsabili e si riporti alla sua integrità il monumento per riaffermare che l'Italia non dimentica i suoi martiri della libertà"
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ANPI: "SOLITI AUTORI CHE AGISCONO NEL BUIO, FASCISTUME"
- "Il comitato provinciale Anpi di Roma condanna con forza l'accaduto in attesa che le indagini delle forze dell'ordine chiariscano la dinamica e individuino gli autori del gesto che, come al solito agiscono nel buio", ha commentato l'Associazione dei partigiani. "Non è la prima volta che viene profanata la memoria di Giacomo Matteotti - continua l'Anpi -. Evidentemente il suo fiero coraggio, la sua granitica fede democratica e antifascista gettano nel panico e nel discredito ancor oggi il fascistume abietto"
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PRESA DI MIRA LA FRASE DEL DISCORSO DEL 30 MAGGIO 1924
- Secondo l'Anpi, "non è un caso che abbiano preso di mira la lapide che riporta la sua frase: 'Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai', che Matteotti pronunciò nel discorso del 30 maggio 1924 - pochi giorni prima di essere rapito - alla Camera dei Deputati, per denunciare brogli e violenze fasciste. Siamo per il resto fiduciosi nel rapido ripristino della lapide"
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GUALTIERI: "GESTO VIGLIACCO"
- "Il danneggiamento della lapide dedicata alla memoria di Giacomo Matteotti è un gesto vigliacco e inaccettabile. Roma condanna con fermezza questo sfregio alla memoria di uno dei simboli piu' fulgidi dell'antifascismo e della nostra democrazia", ha scritto in una nota il sindaco diRoma Roberto Gualtieri. "Provvederemo al restauro immediato della targa di Matteotti e confido che le forze dell'ordine possano fare piena luce sull'accaduto per individuarne i responsabili", ha aggiunto
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ASSESSORE SMERIGLIO: "RAPITO RIPRISTINO DELLA LAPIDE"
- "Esprimo tutto il mio sdegno per l'atto di becero vandalismo al monumento in memoria di Giacomo Matteotti, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia", ha dichiarato l'assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio, "Il ricordo e la memoria saranno sempre più forti di ogni clima di violenza e di ogni aggressione. Ho dato mandato alla Sovrintendenza ai Beni Culturali che sta valutando l'entità del danno, per procedere all'immediato rispristino", ha sottolineato
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