Gli autori dei commenti misogini contro l’imprenditrice torinese sono stati identificati grazie al lavoro della polizia postale: sono quattro uomini residenti in Campania e Veneto. La denuncia risale alla bufera social seguita alla diffusione nel luglio 2023 del video privato con l’ex compagno Massimo Segre. Per loro si profila ora il rinvio a giudizio
Prime conseguenze per gli insulti online contro Cristina Seymandi. Quattro uomini, residenti tra Campania e Veneto, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di diffamazione aggravata. Sono ritenuti responsabili di aver pubblicato commenti sessisti e denigratori contro l’imprenditrice torinese sui social, in un’ondata d’odio esplosa dopo la diffusione del video registrato nel luglio del 2023 che documentava la rottura tra Seymandi e l’ex compagno, il banchiere Massimo Segre.
Autori rintracciati dalla Polizia postale
I post, secondo quanto emerso dalle indagini, contenevano frasi offensive, misogine e umilianti, al punto da configurare un caso di cyberbullismo mediatico. I profili social da cui partivano i messaggi sono stati rintracciati, come riportato dal Corriere della sera, attraverso approfonditi accertamenti tecnici condotti dalla Polizia postale. Gli atti sono stati trasmessi alle procure di Napoli e Vicenza, che dovranno ora valutare se procedere con il rinvio a giudizio. Il procedimento prende origine da una querela presentata da Cristina Seymandi, determinata a non lasciare impuniti gli insulti ricevuti. Sei mesi fa, dopo una prima richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero Umberto Furlan, il giudice per le indagini preliminari di Torino, Lucia Minutella, aveva accolto l’opposizione dell’imprenditrice e disposto la prosecuzione delle indagini.