La vicenda del finanziere promesso sposo che ha rinfacciato alla sua futura moglie i presunti tradimenti sta prendendo risvolti legali. L’avvocato della donna: "Tuteleremo la mia assistita, la figlia e la madre in tutte le sedi opportune". E c'è il caso delle società del banchiere. Intanto si apre anche il capitolo riguardo ai rapporti professionali tra i due
Continua a far discutere la vicenda che vede coinvolti Massimo Segre e Cristina Seymandi. Lui (CHI È), commercialista, finanziere e banchiere e lei (CHI È), già collaboratrice dell’ex sindaca Appendino passata poi con Paolo Damilano, dovevano sposarsi a ottobre a Torino ma durante la festa di annuncio del matrimonio, Segre ha fatto un discorso (poi diventato virale) in cui ha accusato la futura moglie di alcuni tradimenti. Il colpo di scena ha causato scalpore e ora i due protagonisti rischiano di trovarsi al centro di una battaglia legale. Cristina Seymandi ha incaricato l’avvocato Claudio Strata di tutelarne gli interessi “in tutte le sedi opportune”. Anche lui, Massimo Segre sta valutando come proteggersi dall’ondata di fango che gli si è riversata contro. Intanto, la battaglia della coppia scoppiata, come riporta La Stampa, fa tremare la Torino bene. Molti temono di vedere citato il loro nome all’interno dello scandalo dell’estate.
Il capitolo professionale Segre-Seymandi
Al di là del gossip, resta il capitolo professionale. Il discorso di Segre lasciava aperte le porte alla continuità della collaborazione a livello lavorativo, ma la situazione non sembra essere così facile. Sempre La Stampa spiega che Seymandi è amministratore delegato della Savio, ma è anche in Directa Service, società controllata da Directa Sim che svolge attività di marketing e It, e nella Fondazione Ricerca Molinette. Directa Sim, società quotata su Euronext Growth Milan, ha già sottolineato “di non essere sottoposta a indagine. Directa prende atto che, da documenti notificati alla società nell’ambito di un procedimento giudiziario ancora nella fase di indagini preliminari risulta indagato, presso la Procura di Torino, il presidente (Segre, appunto), presumibilmente in relazione al ruolo apicale ricoperto”. Sulla società indaga da mesi il pm Mario Bendoni perché, secondo l’accusa, avrebbe agito da banca senza averne i requisiti creando un giro d’affari di 800 milioni. Segre avrebbe saputo degli accertamenti da almeno un mese e sarebbe stato abbastanza preoccuparo. Sempre la società, nella nota, ha spiegato che “pur ritenendo lecita la suddetta operatività, il Consiglio di amministrazione della Sim ha già messo in atto un piano che consentirà la rapida cessazione dell’attività in questione”. Intanto il titolo oscilla in Borsa, con una perdita di circa il 10% nell’ultimo mese, e due uscite di spicco: Elena Motta, direttore generale fino a febbraio, e Giancarlo Marino, il co amministratore delegato.
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Tornando alla questione legale del danno che Segre avrebbe potuto arrecare alla reputazione di Seymandi con il suo discorso, fatto in pubblico e diventato virale attraverso video diffusi sui social, l'avvocato esperto di diritto di famiglia Davide Piazzoni, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che si potrebbe trattare di "illecita diffusione dei dati personali". Segre non avrebbe usato parole offensive e "bisognerebbe provare che la reputazione e l'immagine sociale" di Claudia siano stati "profondamente lesi" dalle parole di lui. Inoltre i due non sono ancora sposati e, secondo la giurisprudenza, nella convivenza non ci sono obblighi di fedeltà. Per questo motivo è ancora più difficile provare l'offesa nell'aver rivelato l'infedeltà dell'altro. Segre non avrebbe insultato l'ex e avrebbe riferito fatti che ritiene di poter provare. Resta la questione di aver diffuso dati personali senza il consenso della donna.