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Maltempo, due morti nel Vicentino: è stato d’emergenza. In Emilia allerta rossa per il Po

Cronaca
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Maltempo Piemonte, pensionato annega in casa a Monteu da Po
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Maltempo Piemonte, pensionato annega in casa a Monteu da Po
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Il maltempo continua a flagellare l’Italia. Ritrovati nel bacino di laminazione di Trissino (Vicenza) il cadavere di un 65enne e quello figlio 34enne che erano caduti con la loro auto all'interno di una voragine che si era formata a Valdagno, proprio nel Vicentino. Intanto in Piemonte, dopo la giornata di ieri, scatta la conta dei danni

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Il maltempo continua a flagellare l’Italia anche in queste ore. Sono stati ritrovati nel bacino di laminazione di Trissino (Vicenza) i cadaveri dei due dispersi, padre e figlio (CHI ERANO), caduti con la loro auto all'interno di una voragine che si è formata nella tarda serata di giovedì a causa del maltempo sul ponte a Valdagno (Vicenza). L'auto stando alle ricostruzioni è stata inghiottita nella buca finendo all'interno del torrente Agno. I corpi recuperati, è emerso dopo il ritrovamento, sono quelli di Leone Nardon, 65 anni e quello del figlio Francesco, 34 anni. Il corpo di uno dei due è stato trascinato a valle dalla corrente dopo che la loro auto era caduta in una voragine su un ponte. Dalle prime informazioni pare che i due si stessero recando nel comune di Valdagno per portare il proprio aiuto come volontari ai soccorsi dopo aver avuto la notizia dei molti allagamenti di cantine e piani bassi registrati nella notte. I vigili del fuoco intanto hanno recuperato anche l'auto, una Fiat Ulisse.      

Stato d'emergenza a Vicenza e Verona

''Quanto accaduto stanotte nel Vicentino lungo l’asta dell’Agno, è un evento di portata eccezionale per violenza e quantità di acqua caduta". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la situazione nella regione a causa della forte ondata di maltempo. "La conta dei danni è pesantissima ma sarebbe stata anche peggiore se non avessimo aperto tre bacini di laminazione che hanno contenuto la piena dei fiumi nel Vicentino. Ancora una volta le opere realizzate in Veneto hanno salvato il territorio da conseguenze ben peggiori", ha precisato Zaia, annunciando di aver "da poco firmato la richiesta di stato di emergenza”. Nell’emergenza sono state impiegate 16 squadre della Protezione civile del Veneto con 80 volontari, mentre i vigili del fuoco hanno gestito 150 richieste di soccorso nella notte dal Vicentino, 80 dal Veronese.

La nota del presidente Zaia

“Rinnovo le condoglianze alla famiglia Nardon, gravata in questo venerdì santo dal lutto per la duplice perdita di Leone e Francesco, deceduti, secondo quanto si è potuto apprendere, durante la corsa per portare soccorso, in modo volontario, a chi era nel bisogno", ha ribadito Zaia. L’areale maggiormente coinvolto è quello "tra i comuni di Recoaro Terme, Valdagno, Cornedo Vicentino, Arzignano, Brogliano, Trissino", ha aggiunto il presidente della Regione Veneto. "Sono scesi oltre 100 mm di acqua in poco tempo, con picchi a Valli del Pasubio con 134 mm e a Staro 191 mm. Al ponte di Brogliano il livello pluviometrico dell’Agno ha registrato il record storico con 273 cm", ha ribadito.

Frana a Trento, evacuate 14 persone

Momenti di tensione anche a Trento dove si è verificato uno smottamento di terreno in via della Malvasia, nel quartiere San Martino. Per questo, un'abitazione è stata precauzionalmente evacuata. Quattordici persone sono state fatte allontanare a causa del movimento franoso che si è riversato a ridosso dell'abitazione. Non si registrano feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco locali.

La situazione in Valle d'Aosta

A causa del maltempo che si è abbattuto sulla Valle d'Aosta, sono 6.400 le utenze prive di energia elettrica. Il dato è stato fornito da Giorgio Pession, presidente e amministratore delegato di Deval, la società che si occupa della distribuzione dell'energia elettrica in Valle d'Aosta. "Stiamo lavorando alacremente - ha detto - ma gli interventi sono condizionati dall'accessibilità dei siti. In alcune zone non siamo ancora riusciti ad arrivare. Stiamo operando anche con l'ausilio dell'elicottero. La situazione più delicata è a Cogne mentre l'energia è stata ripristinata nella Valdigne, da Courmayeur a La Thuile. 

Il Piemonte e il rischio valanghe

Una delle regioni maggiormente colpite è stato il Piemonte, dove è stata convocata per questa mattina dal presidente regionale, Alberto Cirio, una riunione straordinaria della Giunta per un aggiornamento della situazione meteo ed una prima dei stima dei danni provocati dall’ondata di maltempo che ha riguardato la regione nelle scorse ore. Intanto, i monitoraggi segnalano che a San Sebastiano Po si sono verificate inondazioni provocate dal rio Bellavalle e dal torrente Leona, diverse frane hanno isolato alcune frazioni, un’altra frana ha interrotto la linea dell’acquedotto. A Castagneto Po una frana rende impossibile la viabilità da e verso Chivasso. A Casale Monferrato è stato allestito un centro di accoglienza per le 50 persone evacuate dalla frazione Terranova e, infine, a Castellamonte sono state evacuate 15 persone dalle frazioni Case Ponzetti e Preparetto. L’Arpa del Piemonte ha disposto per oggi allerta arancione proprio per pericolo valanghe  sulle zone di montagna nord-occidentali. Allerta gialla, invece, su pianura settentrionale, torinese e valli Tanaro, Belbo e Bormida.  E, a proposito di valanghe, il Soccorso Alpino Piemontese fa sapere che in molte zone è caduto oltre un metro di neve fresca sopra i 2000 metri di quota con picchi che toccano oltre 170 cm al di sopra dei 2500 metri nelle Alpi Lepontine per questo, anche in vista delle prossime festività pasquali, invita alla prudenza gli appassionati di montagna che hanno intenzione praticare attività sulla neve.

Allerta rossa per il Po in Emilia: attesa piena

Il passaggio della piena del fiume Po, dovuta alle forti piogge, continua a essere monitorato minuto per minuto dall'Agenzia regionale di Protezione civile dell'Emilia-Romagna e da AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po). A Bologna è aperto e attivo il COR, il Centro operativo regionale, ed è stata confermata anche per domani, sabato 19 aprile, l'allerta rossa nell'area della pianura piacentina e parmense. L'inizio del passaggio del colmo di piena è previsto per la serata di oggi e durerà anche nelle prime ore della notte. L'allerta è invece arancione per la pianura reggiana di Po. I livelli del Po sono attesi con livelli superiori alle soglie 3 nelle pianure occidentali, superiori alle soglie 2 nelle pianure centrali e superiori alle soglie 1 nelle pianure orientali e nel Delta. Così come prosegue il lento esaurimento delle piene generate dalle piogge dei giorni precedenti nei tratti arginati di Secchia e Reno, con livelli ancora superiori alle soglie 1.

I comuni emiliani più colpiti

Nelle zone montane e collinari centro-occidentali non si escludono occasionali fenomeni franosi sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, a seguito delle precipitazioni dei giorni precedenti. Nelle ultime ore, i tecnici dell'Ufficio territoriale di Piacenza dell'Agenzia regionale di Protezione Civile e circa una trentina di volontari sono stati impegnati in una serie di interventi nel piacentino. I comuni più interessati sono stati San Giorgio Piacentino, Ponte dell'Olio, Castel San Giovanni e Carpaneto a causa delle criticità dei torrenti Riglio, Chiavenna e Luretta e dei rii Carona e Ogone. La notte è stata, comunque, superata senza ulteriori aggravi rispetto a ieri. Rimangono isolate alcune case sparse in località Veggiola a Ponte dell'Olio, mentre a Castel San Giovanni sono state evacuate alcune persone a causa di alcune esondazioni del Carona. Per quanto riguarda la diga di Mignano, nonostante il superamento della soglia di attenzione, la regolazione ha fatto sì che non si siano verificate criticità nel tratto di valle in Val d'Arda.

Allerta rossa in Emilia-Romagna

Ieri si è registrata anche una vittima, un uomo di 92 anni, ex falegname, rimasto intrappolato nella sua casa a Monteu da Po, nel Torinese: i Vigili del fuoco l'hanno trovato morto, probabilmente per annegamento.  Gravi i problemi alla viabilità, con la chiusura al Frejus, confine italo-francese, dei trafori autostradale - riaperto dopo qualche ora - e ferroviario - che verrà riaperto domani mattina. Chiuse anche la A5 Torino-Aosta, a Ivrea, il Gran San Bernardo e di decine e decine di strade, tra cui molte statali e provinciali, interrotte per allagamenti, frane e alberi caduti, mentre il traforo del Monte Bianco è accessibile solo alle auto. Frane e smottamenti in Liguria, dove è esondata la Bormida e sono state chiuse strade. A Milano stop temporaneo per un tratto della metro 2 mentre un platano è crollato davanti a una scuola: chiusi i parchi cittadini per il vento fortissimo. Esondato il Sesia in provincia di Pavia, chiuso il ponte delle barche a Pavia. Raffiche a 90 chilometri all'ora in Toscana hanno imposto la sospensione della navigazione per il Giglio e Giannutri e di alcuni viaggi per l'Elba. In Emilia-Romagna è scattato il codice rosso dell'allerta per la piena del Po nelle pianure parmense e piacentina. Allerta gialla anche in Veneto. A Bari lo scirocco ha abbattuto numerosi alberi, a Napoli è stato chiuso un tratto della Circumvesuviana. Le previsioni meteo indicano il ritorno di cieli soleggiati venerdì e in parte sabato, ma sarà solo una tregua: tra Pasqua e Pasquetta al centro-nord tornano nuvole e piogge, bel tempo invece al sud.  

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