
"Ci hanno chiamato lunedì sera, spiegandoci che il vetrino dello scanner con cui erano state prese le impronte con il laser era sporco, quindi non si leggevano bene. Per questo i carabinieri hanno deciso di riconvocare Andrea per riprendergli le impronte con il metodo classico, quello dell'inchiostro", ha spiegato l'avvocato Angela Taccia
Andrea Sempio è arrivato in tarda mattinata nella caserma dei carabinieri di Milano Porta Garibaldi dove è rimasto per circa un'ora, accompagnato dalla sua legale Angela Taccia. La convocazione è dovuta a un nuovo prelievo delle impronte digitali del 37enne amico del fratello della vittima, indagato (in concorso) per l'omicidio di Chiara Poggi.
"Ci hanno chiamato lunedì sera, spiegandoci che il vetrino dello scanner con cui erano state prese le impronte con il laser era sporco, quindi non si leggevano bene. Per questo i carabinieri hanno deciso di riconvocare Andrea per riprendergli le impronte con il metodo classico, quello dell'inchiostro", racconta all'Adnkronos l'avvocato Taccia, assicurando che questa mattina "è stato solo ripetuto il rilievo dattiloscopico, non è stato fatto alcun altro accertamento". "È un po' strano - aggiunge - che si siano accorti più di un mese dopo che le impronte non si leggevano bene".
Legale: "Si è presentato spontaneamente"
Nonostante il breve anticipo con cui è stato avvertito della necessità di fare un secondo rilievo delle impronte, "Andrea si è liberato dal lavoro e si è presentato spontaneamente. Mi ha detto 'se hanno avuto dei problemi, non voglio certo essere io a ritardare gli accertamenti'. Anzi, dato che è tranquillissimo e non ha nulla da temere, dice 'più accertano e più mi fanno un favore'", racconta il legale. Tornare in caserma ed essere sottoposto al rilievo, durato oltre mezz'ora, resta però una "scocciatura", aggiunge l'altro avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, dicendosi "veramente allibito", dal fatto che il problema sulle impronte prese il 4 marzo sia emerso "più di un mese dopo".
