Il Trentino-Alto Adige è la regione con il tasso di fecondità più alto. Sardegna ultima
Cronaca
Introduzione
Che l’Italia abbia un problema di natalità non fa nemmeno quasi più notizia: il calo negli ultimi anni è stato costante. Il fatto che la situazione continui a peggiorare invece fa più rumore. Con 1,18 figli per donna, il 2024 segna un ulteriore calo della fecondità nel nostro Paese, che è sceso per la prima volta al di sotto del minimo toccato nel 1995 (1,19). Venti anni fa nascevano comunque 526mila bambini, lo scorso anno 369.922 (190.129 bambini e 179.793 bambine), con una diminuzione del 2,6% sui numeri registrati nel 2023. È il quadro che emerge dagli ultimi indici demografici rilasciati dall’Istat. Ma quali sono le regioni dove in media ogni madre fa più figli?
Quello che devi sapere
Peggiorano Nord e Sud Italia
- In generale, la situazione è peggiorata in particolar modo al Nord e al Sud Italia, nonostante il Mezzogiorno abbia comunque la fecondità più elevata in termini relativi. Nelle regioni del Centro si è rimasti più o meno sulla media precedente, di 1,12 figli per donna, mentre al Nord si è scesi da 1,21 a 1,19 e al Sud da 1,24 a 1,20.
Per approfondire: Famiglia, natalità ai minimi storici: cosa prevede il piano Roccella per i neo-genitori
Trentino-Alto Adige prima regione per fecondità
- La regione con la fecondità più elevata, cioè quella con il numero medio di figli per donna più alto - 1,39 nel 2024 - è il Trentino-Alto Adige, nonostante anche qui l’Istat segnali una decrescita rispetto all’anno precedente (quando il numero medio di figli per madre era 1,43).
- Subito dopo il Trentino-Alto Adige, come lo scorso anno, ci sono la Sicilia e la Campania, sebbene anche qui i dati segnino una decrescita: 1,27 figli per donna (contro l’1,32 del 2023) e 1,26 (contro l’1,29 dei 12 mesi precedenti)
Sardegna fanalino di coda per natalità
- La Sardegna si conferma invece la regione con la fecondità più bassa: nel 2024, il numero medio di figli per donna è stato pari a 0,91, anche se stabile rispetto al 2023.
- Tra i territori con i valori più bassi di fecondità si sottolineano anche il Molise (1,04), la Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste che sperimenta la flessione maggiore, passando da 1,17 a 1,05) e la Basilicata (1,09, stabile sul 2023)
In quali regioni le madri sono più giovani
- Sicilia, Campania e Trentino-Alto Adige non sono solo le regioni con la fecondità più alta, ma vengono indicate dall’Istat anche come le regioni dove le donne madri sono in media più giovani, con un’età media del parto che è di 31,7 anni per la Sicilia e di 32,3 anni per il Trentino-Alto Adige e per la Campania
In Lazio si diventa madri più tardi che altrove
- Dall’altra parte della classifica ci sono invece Lazio, Basilicata, Sardegna e Molise. Qui l’età media in cui si diventa madri è più avanti nel tempo. Nel Lazio a 33,3 anni, in Basilicata e in Sardegna a 33,2 anni e in Molise a 33,1
La media nazionale
- La media nazionale per la nascita del primo figlio è di 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023). Il fenomeno della posticipazione delle nascite è di significativo impatto sulla riduzione generale della fecondità - viene sottolineato - poiché più si ritardano le scelte di maternità più si riduce l'arco temporale a disposizione delle potenziali madri per la realizzazione dei progetti familiari.
- L'aumento dell'età media al parto si registra in tutto il territorio nazionale, con il Nord e il Centro che continuano a registrare il valore più elevato: rispettivamente 32,7 e 33,0 anni, contro 32,3 anni del Mezzogiorno. Diminuiscono anche i matrimoni che, ormai da tempo, non rappresentano più un passaggio preliminare alla nascita di un figlio
Famiglie sempre più piccole
- Mettendo tutto insieme, non sorprende come in Italia le famiglie siano sempre più “ristrette”: oltre un nucleo su tre è composto da una sola persona. Perché allora le famiglie in Italia, nel biennio 2023-2024, sono poco più di 26 milioni e 300mila, oltre 4 milioni in più rispetto all'inizio degli anni Duemila? La crescita del numero di famiglie - viene spiegato - dipende soprattutto dalla progressiva semplificazione delle strutture familiari, sia nella dimensione sia nella composizione.
- La principale causa di questo processo è l'aumento delle famiglie unipersonali, attualmente la forma familiare più diffusa. Oggi oltre un terzo delle famiglie è formato da una sola persona (il 36,2%), mentre 20 anni fa questa tipologia rappresentava appena un quarto delle famiglie (25,5%). Le famiglie composte da almeno un nucleo, in cui cioè è presente almeno una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, sono il 61,3%
Decessi in calo
- Nel 2024 sono calano ancora anche i decessi, che in tutto sono stati 651mila, scendendo del 3,1% rispetto al 2023 e tornando quindi a cifre più in linea con i livelli precedenti alla pandemia da Covid-19 che con quelli del triennio 2020-22. Da questi dati parte però un altro elemento di riflessione: il saldo naturale, e cioè la differenza tra le nascite e i decessi, è quindi ancora fortemente negativo (-281mila)
La speranza di vita
- E la speranza di vita? Lo scorso anno ha toccato quota 83,4 anni, circa 5 mesi di vita in più rispetto al 2023. Anche qui, è sempre il Trentino-Alto Adige a guidare la classifica: per le donne la speranza di vita arriva anche a 86,7 anni.
Per approfondire: Fecondazione assistita, Consulta esamina costituzionalità su accesso Pma per donne single
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- Peggiorano Nord e Sud Italia
- Trentino-Alto Adige prima regione per fecondità
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- In quali regioni le madri sono più giovani
- In Lazio si diventa madri più tardi che altrove
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