Almasri, vittima torture denuncia governo italiano. Pd: "Senza risposte no lavori in Aula"
CronacaLam Magok Biel Ruei ha presentato alla Procura di Roma una denuncia per "favoreggiamento" per le condotte dei ministri Nordio, Piantedosi e della premier Meloni che, sostiene, "hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia". Pd: "Senza risposte su Almasri niente lavori d'Aula". Secondo fonti di governo, si va verso un'informativa in Parlamento dei due ministri
Nuovi sviluppi sul caso Almasri. Un vittima e testimone delle torture del generale libico Osama Almasri, Lam Magok Biel Ruei, ha presentato alla Procura di Roma una denuncia per "favoreggiamento" per le condotte del ministri Nordio, Piantedosi e della premier Meloni che - a suo dire - "hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia" (COSA È SUCCESSO). Intanto, dopo la visita a Palazzo Chigi dell'avvocata Giulia Bongiorno, secondo fonti di governo si va verso un'informativa in Parlamento sul caso da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio e di quello dell'Interno Matteo Piantedosi. Un'informativa chiesta a gran voce dalle opposizioni. In giornata, la capogruppo del Pd Chiara Braga - in apertura della seduta d'Aula della Camera - aveva fatto sapere: "Ribadisco la richiesta a nome per avere un' informativa immediata sul caso Almasri. A fronte della diserzione di due ministri della Repubblica, sono stati sospesi i lavori di quest'Aula". "Domani (martedì 4 febbraio, ndr) è convocata una conferenza dei capigruppo e anticipiamo che non siamo disponibili a riprendere i lavori d'Aula se non ci sarà una risposta adeguata. Di questo tema si deve parlare qui, in Parlamento", aveva aggiunto. Nel mentre, l'Aula della Camera ha iniziato la discussione generale del Dl cultura e i deputati del M5s si sono iscritti in massa a parlare con l'obiettivo di tenere alta l'attenzione sul caso Almasri. Intanto, la Procura di Perugia avrebbe aperto un fascicolo senza ipotesi di reato o indagati dopo avere ricevuto l'esposto dell'avvocato Luigi Mele nei confronti del Procuratore di Roma Francesco Lo Voi e dell'avvocato Luigi Li Gotti proprio nell'ambito della vicenda Almasri. Il caso rimarrà nella città umbra, competente a giudicare i procedimenti che riguardano i magistrati romani.
La denuncia
L’atto depositato da Lam Magok Biel Ruei è stato redatto dall'avvocato Francesco Romeo. Nella denuncia - che finirà a breve all'attenzione dei magistrati di piazzale Clodio - si afferma che "l'inerzia del ministro della Giustizia - il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale - e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico". Per il legale dell'uomo, attualmente ospite di una struttura di Baobab Experience, "esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell'operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l'adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione. In quello stesso comunicato si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l'arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza".

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"Io sono stato vittima e testimone di queste atrocità, orrori che ho già raccontato alla Corte penale internazionale, ma il governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando", ha affermato Lam Magok Biel Ruei. L'uomo aggiunge di avere deciso di presentare la denuncia "nella convinzione che l'Italia si possa ancora definire uno Stato di diritto, dove la legge è uguale per tutti, senza subire sospensioni o eccezioni, e dove le persone definite pericolose a causa dei crimini commessi vengano consegnate alla giustizia e non ricondotte comodamente nel luogo dove hanno commesso e continueranno a commettere atrocità".

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Il caso Almasri
Il 28 gennaio, la premier Giorgia Meloni, in un video, aveva dichiarato di aver ricevuto "un avviso di garanzia dal procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi per i reati di favoreggiamento e peculato" in relazione alla vicenda del rimpatrio e del rilascio del comandante libico Najem Osama Almasri ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra, arrestato a Torino. L’avviso di garanzia è stato notificato anche al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano. "Alcuni giudici vogliono governare: allora si candidino", ha attaccato la premier che ha poi sottolineato: "Ci attaccano ma il sostegno degli italiani è solido".
Le reazioni delle opposizioni
Ma le opposizioni, fin da subito molto critiche sulla vicenda, non cedono, e continuano a chiedere che Meloni vada in Parlamento a riferire su quanto accaduto. Il leader del M5s Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni di Avs, Chiara Braga del Pd, Roberto Giachetti di Iv e Benedetto Della Vedova (+E) hanno chiesto, il 3 febbraio, in avvio dei lavori dell'Aula della Camera, che la presidente del Consiglio riferisca subito. "Quello di oggi è solo l'inizio di ciò che accadrà se Meloni dovesse continuare a scappare dalle responsabilità di rendere conto ai cittadini sul caso Almasri. Se dovessero scegliere di rifugiarsi dietro il ministro Ciriani, noi ci alzeremo e ce ne andremo", hanno dichiarato fonti del M5S, che reputano una possibile opzione Aventino "poco fattibile". "Le opposizioni unite chiedono che il governo riferisca sulla vicenda Almasri. Meloni non c'è, Nordio non c'è, Piantedosi non c'è. Saranno tutti a Roccaraso", ha scritto sui social il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
