Alle 10.19 un boato scuote la provincia del capoluogo toscano. Il deposito Eni di Calenzano è avvolto dalle fiamme. Il Dipartimento della protezione civile attiva It alert per un raggio di 5 chilometri dalla zona di esplosione. È la prima volta che questo strumento viene utilizzato in un caso reale. Il policlinico di Careggi attiva il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti. Due morti, 9 feriti e 3 dispersi il bilancio dell'incidente
Sono da poco passate le 10 del mattino di oggi, lunedì 9 dicembre, quando un'esplosione colpisce l'area del deposito di carburanti Eni di Calenzano, in provincia di Firenze. Secondo una prima ricostruzione, l'esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Il primo a dare la notizia, sui social, è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Poco dopo la conferma Eni in una nota: "Eni conferma che questa mattina è divampato un incendio presso il deposito di carburanti a Calenzano (Firenze) e che i Vigili del Fuoco stanno operando per domare le fiamme che sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi. Sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause". Il bilancio è di due morti, nove feriti e 3 dispersi (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
Situazione monitorata
Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato l'unità di crisi e inviato un messaggio del sistema di allerta nazionale It-Alert per un raggio di 5 km dalla zona di esplosione "con cui si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona". È la prima volta che questo strumento viene utilizzato in un caso reale. Nell'area interessata dall'esplosione, oltre ad essere visibile una colonna di fumo, è presente un forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi tanto che alle persone presenti vengono distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie. Interdetta al traffico la zona con conseguenti disagi. "Monitoriamo la situazione insieme alla Città Metropolitana" scrive sui social Sara Funaro, sindaca di Firenze.
Vedi anche
Esplosione deposito Eni di Calenzano, le immagini dell’incendio. FOTO
Ospedale attiva piano di "massiccio afflusso"
L'esplosione nel sito Eni di Calenzano è avvenuta in un'area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. In conseguenza dell'esplosione il policlinico di Careggi attiva il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti. Piano che comporta il blocco dell'attività ordinaria dell'ospedale e spazi riservati al pronto soccorso. I Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino (su Facebook) invitano la cittadinanza a chiudere in via precauzionale le finestre e ridurre gli spostamenti, in attesa di indicazioni da parte degli organi preposti.
Circolazione auto e treni
Riaperta dopo alcune ore, in entrambe le direzioni, l'uscita di Calenzano dell'A1. Alle 15 "sulle linee convenzionali Firenze - Bologna e Firenze - Prato - Pistoia la circolazione ferroviaria è in graduale ripresa dopo un intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'Ordine a seguito di una esplosione avvenuta al di fuori della sede ferroviaria in località Calenzano". Così Rfi su infomobilità. La circolazione era stata interrotta dopo l'esplosione con l'attivazione di un servizio sostitutivo con bus. Nel tratto interessato i treni procedono a velocità ridotta e si registrato rallentamenti e possibili variazioni, spiega sempre Rfi.
Vedi anche
Calenzano, il video dopo l'esplosione al deposito Eni
Procedimento penale
"Sara aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità" annuncia con una nota il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli. "Un'esplosione con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni" - prosegue il comunicato - ha prodotto la morte di due persone e il ferimento di nove soggetti, di cui due molto gravi". "Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell'esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all'altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante", conclude la nota.
Lo studio del 2022
Secondo quanto scrive La Nazione, uno studio del Comune di Calenzano del giugno 2022 individuava due insediamenti industriali “a rischio di incidente rilevante”: uno dei due era proprio il deposito Eni di via Erbosa. “A Calenzano - disse Maurizio Marchi di Medicina democratica Livorno - sono stoccati da Eni 162mila tonnellate di combustibili fossili, tra benzina, gasolio e petrolio (probabilmente Kerosene). Se avvenisse un incidente rilevante (incendio, esplosione) sarebbe tagliata in due l’Italia, data la presenza dell’autostrada A1 (del sole) e la ferrovia Firenze-Bologna, oltre alla fermata dell’aeroporto di Peretola, oltre ai danni (per noi prioritari) alle persone e ai lavoratori”.