Firenze, esplosione in deposito Eni a Calenzano. Due morti, ci sono dispersi

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Lo stabilimento svolge attività di ricezione, deposito e spedizione di benzina, gasolio e petrolio. La causa potrebbe essere una perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale. Giani: "Situazione sotto controllo". Il procuratore di Prato: "Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità"

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È di 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi il bilancio provvisorio dell'esplosione avvenuta il 9 dicembre in uno stabilimento dell'Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Una delle due vittime è stata identificata: si tratta di Vincenzo Martinelli. Era un autotrasportatore.

"Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità", ha annunciato con una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli dopo un sopralluogo. Secondo una prima ricostruzione, l'esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti, si apprende dagli inquirenti. L'area è stata posta sotto sequestro.

"La situazione è sotto controllo, i Vigili del fuoco hanno fatto un lavoro imponente, evitando altre conseguenze. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti, altrimenti l'esito sarebbe stato ancora più drammatico", ha fatto sapere il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

"Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all’area interessata dall'esplosione nell'area Eni nei pressi del campo sportivo", ha scritto il Comune di Calenzano su Facebook. "Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione. Arpat comunica che non ci sono rischi per la salute". Cessato allarme inquinamento. Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale.


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In Cdm minuto di silenzio per Calenzano

Stasera "in apertura del Consiglio dei ministri, il Presidente Giorgia Meloni ha espresso, a nome di tutto il governo, cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e alle persone coinvolte nella grave esplosione avvenuta oggi a Calenzano (Firenze). Il Consiglio dei ministri ha rispettato un minuto di silenzio per commemorare le vittime. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone ha quindi svolto una informativa sulla situazione e sulle prime evidenze emerse in relazione all'incidente", riferisce la nota di Palazzo Chigi al termine della riunione.

Pichetto: "Il mio cordoglio per vittime Calenzano"

"Il mio più sentito cordoglio alle vittime e alle famiglie coinvolte nell'incidente di questa mattina. In attesa di sviluppi ulteriori, ringrazio gli uomini delle forze dell'ordine, le squadre dei Vigili del Fuoco e i volontari che in queste ore sono impegnati per affrontare l'emergenza. Il mio pensiero e la mia vicinanza alle comunità coinvolte e all'intera Toscana", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. 

Disattivato Centro coordinamento soccorsi

"Nel corso della serata è stato disattivato il Centro Coordinamento Soccorsi", attivato stamani a seguito dell'esplosione. Lo rende noto la Prefettura di Firenze. 

Sindaco incontra parenti di chi non risponde a appello

Questa sera il sindaco di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani ha ricevuto insieme a una delegazione di consiglieri comunali alcuni dei parenti delle persone che da questa mattina non hanno fatto più avere notizie di sé dopo l'esplosione nel deposito Eni.

Cgil: "Fallimento collettivo"

"Oggi come ieri. Sei anni fa, nel 2018, Lorenzo Mazzoni, 25 anni, e Nunzio Viola, 53 anni, persero la vita nell'esplosione di un serbatoio all'interno del deposito costiero Neri di Livorno. Una tragedia che sconvolse le famiglie, i colleghi, l'intera comunità, lasciando ferite profonde e domande senza risposta. Come accade troppo spesso, quelle morti divennero macabro inchiostro per scrivere volantini e comunicati. Parole che chiedevano 'più sicurezza' e 'basta morti sul lavoro'". Lo ricorda la Filctem-Cgil di Livorno che si chiede: "A distanza di sei anni, cosa è davvero cambiato? Oggi ci ritroviamo di fronte allo stesso dolore, alle stesse dinamiche, allo stesso fallimento collettivo".

Le ricerche dei dispersi riprendono domani

Sono state sospese e riprenderanno domani all'alba le ricerche dei tre dispersi nell'esplosione: il motivo, secondo quanto si apprende, si lega alle complessità dell'intervento nell'area interessata dalla esplosione che è stata molto potente. La procura di Prato ha anche nominato tre consulenti che sovrintenderanno alle operazioni di ricerca. Si è appreso anche che per l'identificazione della seconda vittima sarà necessario l'esame del dna.

Sindacati: "Ennesima tragedia sul lavoro"

Parlano di "ennesima tragedia nel mondo del lavoro, in particolare nell'ambito delle attività di logistica e autotrasporto merci" Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.

Toscana proclama il lutto per l'11 dicembre

Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale per le vittime dell'esplosione come ha annunciato il presidente della Regione Eugenio Giani, al termine della riunione odierna di giunta.

Musumeci: "Individuare cause ennesima tragedia"

Aggiornamenti "non ne ho ancora avuti, subito dopo il consiglio dei ministri chiamo il capo Dipartimento. Il bilancio purtroppo è grave. La competenza è stata essenzialmente degli Interni ma noi abbiamo fatto la nostra parte. Adesso si tratta di individuare con esattezza le cause di questa ennesima tragedia", dice il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.

Per Arpat non sono necessari provvedimenti per il consumo degli ortaggi

Dalle valutazioni emerse da Arpat "non emerge la necessità di proporre ai sindaci dei Comuni interessati l'adozione di provvedimenti limitativi del consumo di prodotti agricoli locali. Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale" a seguito  dell'esplosione. Lo specifica la Regione in una nota.

Uil Toscana: "Non è fatalità"

"Non possiamo più parlare di fatalità, ora una task force regionale", affermano in una nota congiunta il segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè e il coordinatore fiorentino del sindacato, Leonardo Mugnaini in merito all'esplosione del deposito Eni di Calenzano (Firenze), ricordando che la stessa Uil "proprio tre anni fa, fece una denuncia all'Usl Toscana Centro per problemi relativi a dei malfunzionamenti interni al sito stesso, che portò ad un intervento degli organi di vigilanza con lasospensione temporanea delle attività".

Ad Atreju un minuto di silenzio per le vittime di Calenzano

Un minuto di silenzio per le vittime dell'esplosione: si è aperta così la seconda giornata di dibattito ad Atreju, la kermesse di FdI in corso al Circo Massimo di Roma.

Fiorentina: "Vicini al dramma delle famiglie"

La Fiorentina ha voluto esprimere il suo cordoglio e la sua vicinanza per la drammatica esplosione: "Il presidente Commisso, la sua famiglia e tutta la Fiorentina, in questo tragico momento, sono vicini al dramma delle famiglie coinvolte nell'incidente alla raffineria di Calenzano e si uniscono al cordoglio dei cittadini e delle istituzioni", la nota diffusa dal club viola attraverso i suoi canali ufficiali. 

A Protezione civile Firenze oltre 300 chiamate

Oltre 300 telefonate hanno raggiunto, questa mattina, la sala operativa operativa protezione civile comunale subito dopo l'esplosione nel deposito Eni. "Tanti erano impauriti - hanno spiegato dalla sala operativa - e chiedevano cosa fosse successo. L'impatto sulla viabilità del Comune di Firenze è stato contenuto e gestito tramite adeguamento dei tempi degli impianti semaforici ove necessario e invio di pattuglie nella zona nord della città per i punti più critici. Siamo pienamente disponibili nei confronti dei territori colpiti per collaborare oggi e nell'immediato futuro per i danni causato da questo incidente. Abbiamo inoltre offerto il nostro sostegno per dare un supporto psicologico, in questo momento difficile, a quanti sono rimasti coinvolti".

Identificata la prima vittima: è un autotrasportatore

Si chiama Vincenzo Martinelli la prima vittima identificata dopo l'esplosione. L'uomo era autista di autocisterne 

Vigili del fuoco proseguono le ricerche

"Stiamo verificando se nell'area coinvolta dalle fiamme possano esserci altre persone. Stiamo verificando quali possono essere le persone ulteriormente coinvolte. Stiamo muovendo macerie e le stiamo spostando con grande attenzione. Proseguiremo nella ricerca anche nelle prossime ore fino a quando non avremo completato le verifiche per l'eventuale presenza dei dispersi", ha detto il portavoce dei Vigili del fuoco Luca Cari, a Calenzano. All'interno dell'area è entrata anche una ruspa.

FdI Toscana: "Rinviare seduta Consiglio regionale"

Annullare la seduta del Consiglio regionale della Toscana prevista per domani "in segno di rispetto delle vittime e di vicinanza alle famiglie che hanno perso i loro cari". È quanto chiede in una nota il gruppo di Fratelli d'Italia in merito all'incidente di questa mattina al deposito Eni di Calenzano (Firenze), invitando anche il presidente della Toscana Eugenio Giani a dichiarare il lutto regionale.

Sindaco Calenzano su scena incidente: "Qui tutto distrutto"

"Ho visto una scena impressionante, c'è una distruzione totale. Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev'essere apparso come un inferno. La situazione è indescrivibile. Noi sappiamo che stamani nell'azienda erano stati effettuati 35 accessi". Così il sindaco di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani sull'esplosione nell'area Eni, dopo un sopralluogo sul posto. "Nel piazzale esterno dello stabilimento c'era stato un episodio di incendio di un'autocisterna diversi anni fa, ma fino a ieri all'interno non si erano mai verificati episodi di questo tipo", ha aggiunto Carovani.

Morti e dispersi di Calenzano hanno tra i 45 e i 62 anni

È stato identificato il corpo di una delle persone morte nell'esplosione di Calenzano. La vittima farebbe parte della lista delle cinque persone che mancano all'appello, due morti e tre dispersi, tutti operai che stavano guidando le autocisterne. Nella lista ci sono un operaio originario di Catania di 57 anni, un operaio di Napoli di 62 anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni, un operaio nato in Germania ma italiano di 45 anni e un operaio di Matera di 45 anni. LEGGI L'ARTICOLO

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