Calenzano, il video dopo l'esplosione al deposito Eni

Cronaca

La deflagrazione è avvenuta in un'area definita punto di carico, dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Attualmente la situazione "è sotto controllo", ha riferito il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "I vigili del fuoco hanno domato le fiamme evitando altre conseguenze", ha aggiunto

Un incendio è divampato all'interno di un deposito dell'Eni a Calenzano, vicino Firenze, a seguito di un'esplosione (LA DIRETTA). Il bilancio provvisorio è di almeno due morti, nove feriti e tre dispersi. La deflagrazione è avvenuta in un'area definita punto di carico, dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Subito dopo l'esplosione, si è levata in aria una colonna di fumo visibile anche dai comuni vicini e, nell'area circostante, si è diffuso un forte odore acre, dovuto alla combustione di idrocarburi, che ha reso necessario per le persone presenti l'utilizzo di mascherine per proteggere le vie respiratorie. "I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme” così da “evitare la propagazione ai depositi vicini”, ha sottolineano il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "La situazione è sotto controllo, i vigili del fuoco hanno fatto un lavoro imponente, evitando altre conseguenze”, ha sottolineato Giani, spiegando che “sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti, altrimenti l'esito sarebbe stato ancora più drammatico".  

L'esplosione nel deposito Eni

Tra i nove feriti per l'esplosione, tre sono in codice rosso e sei in codice verde. Come specificato dall'Azienda sanitaria Asl Toscana centro, i traumi sono da bruciature e provocati dall'onda urto causata dalla deflagrazione. Dei tre codici rossi, uno è stato trasferito all'ospedale Cisanello di Pisa, al centro grandi ustionati, gli altri due a Careggi. In particolare, uno dei feriti portati a Careggi in codice giallo è stato poi riqualificato come codice rosso. "Abbiamo udito un'esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo”, hanno raccontato alcuni operai che lavorano nelle ditte accanto all'area Eni di Calenzano. “Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra", hanno aggiunto i testimoni.