Sciopero generale oggi 29 novembre, si fermano i lavoratori di tutti i settori

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Incrociano le braccia i lavoratori di tutti i settori, pubblico e privato, ad eccezione delle ferrovie. Salvo i servizi minimi essenziali, a rischio stop per tutto il giorno fabbriche, scuole, sanità, poste, uffici pubblici, giustizia e negozi. Per i trasporti la protesta è stata ridotta a 4 ore. A Torino scontri tra polizia e antagonisti. "L'adesione allo sciopero e' stata di oltre il 70%, e mezzo milione di persone sono scese in piazza" cosi' Cgil e Uil commentano l'esito

 

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Valditara, la mia solidarità a Meloni, Salvini e Crosetto

"La mia solidarietà a Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Guido Crosetto.  Bruciare le immagini del Presidente del Consiglio e di alcuni ministri richiama momenti violenti, intolleranti, oscurantisti della storia italiana ed europea.  Chi non condanna duramente questi gesti ne è implicitamente complice". Lo scrive il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara su Facebook. 

Salvini: "Insulti, scontri e foto bruciate? Penosi"

"Insulti, scontri con le forze dell'ordine, a loro va tutta la nostra solidarietà, foto bruciate. I soliti 'democratici', tolleranti solo con chi la pensa come loro. Penosi". Così sui social Matteo Salvini, che pubblica anche alcune foto dei disordini a Torino.

Quattromila in piazza oggi a Roma

Sono circa quattromila, secondo le stime, le persone scese in piazza oggi a Roma nel giorno dello sciopero generale. In particole, in tremila circa hanno sfilato al corteo indetto da Cgil e Ull contro la Legge di bilancio, che è partito da Piazza Esquilino per arrivare in Via dei Fori Imperiali. Tra i 600/700 i partecipanti stimati alla manifestazione dei Cobas.

Sciopero generale anche per i sindacati di base e 'conflittuali'

Hanno scioperato oggi anche i sindacati di base, che si autodefiniscono 'conflittuali', distinguendosi in questo modo dai confederali, definiti anche come 'sindacati concertativi'. Organizzati cortei e presidi in 28 piazze "da Milano a Palermo". In piazza - si legge in una nota - "diverse migliaia di persone" convocate da Cub, Sgb, Adl, Confederazione Cobas, Sial Cobas, Adl Varese, Usi e Si Cobas. Tra le rivendicazioni di lavoratori, studenti e pensionati, insieme a rappresentanti delle associazioni palestinesi (Udap, Api e Gp) "salari più alti, meno precarietà, diritto alla salute e allo studio, sicurezza nei luoghi di lavoro e un deciso no alla guerra e all'economia di guerra". Il corteo di Milano, partito da piazza Fontana, ha ricordato "l'eccidio fascista e di Stato del 12 dicembre 1969", deponendo una corona in ricordo di Pino e Licia Pinelli davanti alla lapide del ferroviere anarchico "ucciso - ricordano gli organizzatori - nella Questura di Milano".

Fontana: ferma condanna per azioni violente

"Esprimo  ferma condanna per i fatti di Torino e piena vicinanza alle forze  dell'ordine. Atti violenti, immagini bruciate di esponenti di governo,  scene da guerriglia urbana e binari bloccati non sono modalità con cui  manifestare civilmente la propria legittima opinione. Mi auguro che  cessino fatti di questo tipo, che contrastano con il dibattito  democratico e avvelenano il clima". Così il Presidente della Camera dei  deputati, Lorenzo Fontana.

Fiom e Uilm: adesioni fino a 90%, Governo ascolti

 "È stata  altissima l’adesione tra le metalmeccaniche e i metalmeccanici allo  sciopero generale di 8 ore proclamato da Cgil e Uil per la giornata di  oggi per cambiare la manovra di bilancio, aumentare i salari, ridurre  l'età pensionabile, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici,  investire nelle politiche industriali". Si legge in una nota della Fiom e  Uilm. "Con lo sciopero generale di oggi anche i metalmeccanici chiedono  al Governo e controparti un cambiamento radicale del modello di  sviluppo e di fare impresa" si legge. "Mai come in questa fase servono  investimenti per difendere l’industria e salvaguardare l'occupazione,  anche con il blocco dei licenziamenti". Di seguito i primi dati parziali rilevati in alcune aziende  metalmeccaniche. Con il 90% e oltre di adesione hanno scioperato le  lavoratrici e i lavoratori della Siapra de L'Aquila, dell'Italtractor di  Matera, degli addetti alla produzione della Kone industrial di Milano,  della Lamborghini di Bologna, della Trigano di Siena, della Electrolux  di Pordenone, della Cnr di Ancona, della Valeo di Cuneo, della Hiab di  Taranto, dell'Asso Werke di Pisa, della produzione Leonardo di Firenze,  della Acciai speciali Terni, della Bonferraro di Verona. La totalità dei  dipendenti ha scioperato alla Transnova di Napoli, azienda dell'indotto  Stellantis, alla Dana di Reggio Emilia, all'Alfa Derivati di Brescia,  alla Lagostina di Omegna, all'Isma controlli di Genova, alla Ficomirrors  di Benevento, alla Dab Pumps di Padova. Ma ottima anche la risposta  delle lavoratrici e dei lavoratori della Leonardo di Caselle e della  Schindler di Palermo (80%), della Marcegaglia di Mantova (85%), della  Fincantieri di Venezia e dell'Abb di Frosinone (60%), della Bekaert di  Cagliari (70%), della Baker Hughes di Vibo Valentia (65%), della Cogne  di Aosta (75%).

A Pordenone 8mila in piazza, punte adesione al 100%

Adesione massiccia in tutto il Friuli Venezia Giulia, con punte dell’80 e  addirittura il 100% in alcune realtà. Questi i primi riscontri dello  sciopero generale di oggi indetto da Cgil e Uil, che coinvolge per  l’intera giornata tutto il lavoro pubblico e privato. Affollatissima la  manifestazione regionale che si è tenuta a Pordenone, con il  concentramento in piazza Risorgimento e il comizio finale che si è  tenuto in piazza Calderari, ricolma di circa 8 mila partecipanti. Alla  manifestazione, assieme a lavoratrici e lavoratori, anche giovani e  tanti pensionati, bandiere di partiti e la partecipazione del  Coordinamento Salute Fvg a difesa della sanità, uno dei temi forti di  questo sciopero. Adesioni molto elevate nel metalmeccanico in provincia  di Pordenone: Electrolux Porcia, Nidec, Savio e Brovedani 90%, Cimolai  85%, Zml 80%, Electroux Profesisonal 70%. Tra le altre Anvedi 50%,  Pittway 60%, Sodexo (mensa Electrolux) 100%, Roncadin 16%, Marine  Interiors (Fincantieri) 80%, Licar (settore legno arredo) 60%, Abs 40 %,  Faber 65%, De Longhi 60%, Afc Acciaieri Fonderie Cividale 60%, Pittini  60%, Siat 90 %. A Monfalcone Nidec 85% e Fincantieri 75%. Nel settore  trasporti pubblici 50% a Trieste e 80% a Gorizia. In piazza a Pordenone  anche Flex e Tirso.

Sciopero, tolti i blocchi dei manifestanti in ateneo a Torino

Sì è concluso il blocco al Campus universitario Einaudi di Torino che era in corso da questa mattina , alle 7, in occasione della giornata di sciopero generale proclamata a livello nazionale da Cgil e Uil contro la manovra del governo. Per l'intera mattinata è stato impedito dagli attivisti dell'assembla precari universitari l'ingresso nelle aule a eccezione di chi doveva sostenere la discussione di laurea. "La protesta è contro il taglio dei fondi all'università, la riforma Bernini (che rende ancora più precario il lavoro all'università) e l'aumento dei finanziamenti all'industria bellica. Chiediamo il ritiro della riforma Bernini e della legge di bilancio", avevano affermato i manifestanti dal campus, da cui in 150 avevano poi raggiunto piazza Castello, mentre altro avevano mantenuto il blocco. Terminata anche l'occupazione a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche di Torino, da parte del collettivo studentesco Cambiare Rotta.

In Sicilia ampia adesione, Cgil e Uil: 'Dalla piazza segnale al governo: basta'

"Oggi, in Sicilia, abbiamo registrato un’ampia adesione allo sciopero generale e una grande partecipazione alla manifestazione di piazza a Palermo. Questo è un segnale preciso per il governo: c’è una Sicilia che dice basta e che rivendica politiche di sviluppo, per il lavoro, per la dignità sul lavoro, per i servizi”. Così i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia Alfio Mannino e Luisella Lionti al termine della manifestazione che ha visto sfilare per il centro Palermo oltre 15mila persone provenienti da tutta l'isola.  “Questa è una manovra di bilancio - ribadiscono - che non dà nulla a lavoratori e pensionati e non prevede misure per lo sviluppo e l’occupazione della Sicilia. I siciliani già vivono una situazione più difficile che nel resto del paese, per quanto riguarda il lavoro ma anche servizi essenziali come la sanità”. I sindacati hanno anche diffusi alcuni dati sull’adesione allo sciopero: a Siracusa, 95%% alla Versalis, 95% all’Isab e 95% alla Sasol. All'Anello ferroviario Palermo il 100% e il 75% alla Fincantieri Palermo. A Siracusa, Marisicilia ed Eurospin 100%, Zara 99%. A Catania 50% all’azienda Libretti; Congela Palermo 100%; Centro Seia Ragusa 30%; Pomagri 4.0 Trapani 75%; Campanio agricola SR 52%;  Cooemi Siracusa 90%; Lamail 60% (Messina); M.G.C Gela 305, Firma impianti (Rg) 100%; Nicosia Scarl 50%; Global service (Ct) 45%; Just eat (Ct) 50%; Caronte&Tourist isole minori (Me) 70%.



A Vicenza corteo con 2.000 partecipanti

Più di 2.000 lavoratrici e lavoratori e pensionate e pensionati hanno preso parte stamani, secondo gli organizzatori, al corteo che si è snodato nel centro di Vicenza, per lo sciopero generale di Cgil e Uil. A Vicenza il comizio è stato aperto dal segretario provinviale della Cgil, Giancarlo Puggioni e chiuso dal segretario della Uil Scuola, Giuseppe D'Aprile. Alte le adesioni nelle fabbriche vicentine. Al corteo erano presenti anche un gruppo di lavoratori della Meneghetti di Rosà (Vicenza), l'azienda che ha dichiarato 60 esuberi e che vorrebbe licenziare 40 lavoratori. La trattativa al tavolo di crisi in Regione del Veneto si è arenata una settimana fa. Come ha reso noto il sindacalista Fiom Cgil Marco Distefano, l'assessore al lavoro della Giunta regionale, Valeria Mantovan, ha convocato nuovamente i rappresentanti dei lavoratori per martedì 3 dicembre a Venezia. 

Panzarella (FenealUil): 'Basta morti su lavoro, governo deve fare di più'

"Basta infortuni! Basta morti sul lavoro! Servono atti concreti, servono risorse e normative efficaci. Serve prevenzione e deterrenza. Occorre rafforzare l’attività ispettiva! Di certo non serve l’ipocrisia, specie quella del cordoglio dopo un infortunio mortale.  Sulla patente a crediti abbiamo cercato di collaborare per migliorarla finché abbiamo potuto, ma restano per noi molti punti critici. Per noi si è persa un’occasione per favorire un processo di qualificazione delle imprese e per fare vera prevenzione. Dal Governo ci attendevamo più attenzione su questi temi da cui dipende la vita di tanti lavoratori. Anche l’allungamento dei limiti pensionistici ha abbassato i livelli di sicurezza ed oggi ci ritroviamo più nonni sulle impalcature che nei parchi con i nipotini". Lo ha detto Vito Panzarella, segretario generale della FenealUil, il sindacato di categoria dei lavoratori edili, dal palco della manifestazione di Chieti in Abruzzo per lo sciopero generale di Cgil e Uil.


Oltre 15mila a Palermo, Cgil Sicilia: 'In piazza per idea diversa di Paese'

- "Questo sciopero non è frutto di un pregiudizio nei confronti del governo, ma è perché noi abbiamo un’idea diversa di Paese, rispetto a quelle che emergono dalle scelte del governo, certificate dalla manovra di bilancio. Il nostro è il Paese della giustizia sociale e della libertà, la libertà di esprimere le proprie opinioni, di scegliere, di costruire il proprio futuro, di scioperare. Un Paese per cui continueremo a batterci”. Così il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, aprendo i comizi dal palco allestito davanti al teatro Massimo di Palermo per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra economica del governo. "E’ una manovra che non dà risposte ai ceti più deboli, che penalizza anche il ceto medio e non prevede azioni per lo sviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia alla quale invece continua a sottrarre risorse - aggiunge - Solo tagli e risposte farlocche su previdenza, fisco, cuneo fiscale. I salari e le pensioni continuano a essere inadeguati rispetto al costo della vita, le prospettive per i giovani, soprattutto quelli siciliani, nebulose”. Mannino ha sottolineato che “le scelte del governo hanno un peso enorme soprattutto per la Sicilia, dove si guadagna meno che nel resto del Paese, le pensioni sono più basse, l’industria è in disarmo, la sanità è in crisi, il lavoro manca e i giovani sono costretti spesso a emigrare. Noi rivendichiamo salari adeguati rispetto all’inflazione, una riforma fiscale che alleggerisca il carico sui redditi più bassi facendo pagare a chi più ha, politiche per lo sviluppo dell’apparato produttivo del Mezzogiorno”. “Ci sono tanti, troppi - ha aggiunto - per cui non va affatto bene, che non riescono a sbarcare il lunario, a costruire il loro futuro e che non vogliono più essere presi in giro, continuando a pagare il conto per tutti”.

Sciopero, a Bologna cancellato il 10% dei voli

L'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna ha cancellato 10 voli in  partenza, in conseguenza dello sciopero generale. Il numero delle  soppressioni dei voli si aggira, dunque, intorno al 10% del totale.

Per sindacati Fvg in alcune fabbriche 100% adesione sciopero

"L'adesione allo sciopero generale è stata massiccia in tutta la regione, con punte dell'80 e addirittura del 100 per cento in alcune realtà": lo hanno reso noto Cgil e Uil Fvg che hanno indetto la protesta. "Affollatissima, sin da subito, la manifestazione regionale, che si è tenuta a Pordenone - si legge nella nota sindacale - con il concentramento in piazza Risorgimento. Alla manifestazione, assieme a lavoratrici e lavoratori, anche giovani e tanti pensionati, bandiere di partiti e la partecipazione del Coordinamento Salute Fvg a difesa della sanità, uno dei temi forti di questo sciopero". "I primi dati parlano di adesioni molto elevate nel metalmeccanico in provincia di Pordenone - conclude il comunicato - Electrolux Porcia, Nidec, Savio e Brovedani al 90%, Cimolai 85%, Zml 80%, Electrolux Professional 70%. Inoltre, alla Sodexo (mensa Electrolux) 100%, Roncadin 16%, Marine Interiors (Gruppo Fincantieri) 80%, Licar (settore legno arredo) 60%. Nel settore trasporti pubblici, 50% a Trieste e 80% a Gorizia".

Salvini: "A Torino non manifestanti ma delinquenti"

"Ferma condanna" da parte di Matteo Salvini per le violenze di Torino che hanno causato problemi anche alle forze dell'ordine. La Lega chiede di identificare i colpevoli: "Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera" chiarisce Salvini. Così una nota della Lega.

Studenti e antagonisti bloccano binari stazione a Torino

Studenti e attivisti pro Palestina hanno occupato a Torino i binari della stazione di Porta Susa. Dopo i disordini scoppiati davanti alla stazione di Porta Nuova i manifestanti hanno raggiunto l'altra stazione di Torino. Gli studenti, alcune centinaia, si erano divisi in due gruppi. Alcuni hanno raggiunto Porta Nuova, dove ci sono stati gli scontri e il secondo si è diretto a Porta Susa, seguendo un altro percorso. E sono riusciti ad entrare e occupare i binari. Davanti a Porta Susa si registrano ancora tensioni con forze dell'ordine.

A Torino bruciate sagome e foto di premier e ministri

A Torino, al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, i manifestanti, alcune centinaia, hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "dimissioni dimissioni".

Landini: "In Italia in piazza oltre mezzo milione di persone"

"Se mettiamo assieme i numeri di tutti quelli che oggi hanno deciso di scendere in piazza possiamo tranquillamente dire che più di 500mila persone in tutta Italia hanno scelto di essere in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti". Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, parlando dal palco di Bologna.

Scontri tra forze dell'ordine e antagonisti a Torino

Scontri tra le forze dell'ordine e antagonisti che hanno partecipato allo "spezzone sociale" del corteo per lo sciopero generale a Torino. Sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, in centro città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia. Le forze dell'ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Scanditi dai manifestanti slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione.

A Torino uova e fumogeni contro le forze dell'ordine

Uova con vernice rossa e fumogeni sono stati lanciati contro le forze dell'ordine schierate davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello, dal lato opposto dove è appena terminato il corteo dei sindacati per lo sciopero generale. A lanciare gli oggetti, tra cui anche torce da segnalazione, sono stati gli studenti dello spezzone pro Palestina, alcune centinaia.

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