Arcangelo Correra, centinaia di persone ai funerali a Napoli: "Vivi sempre in noi". FOTO
Amici, parenti e cittadini comuni si sono ritrovati nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello per salutare il 18enne, morto pochi giorni fa a causa di uno sparo partito da una pistola tenuta in mano dal cugino (19 anni). L'arcivescovo don Mimmo Battaglia ai ragazzi presenti: "Basta con ogni logica di violenza, non possiamo fingere"
- Napoli ha dato l’ultimo saluto ad Arcangelo Correra, il ragazzo di 18 anni ucciso da uno sparo partito dalla pistola che aveva in mano il cugino 19enne, Renato Cafaia, nella notte tra l’8 e il 9 novembre. Centinaia di persone, tra parenti, amici e comuni cittadini, si sono radunati nei pressi della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, per i funerali che si sono tenuti nel pomeriggio di oggi, 14 novembre
- Correra è morto dopo aver sfidato il cugino a sparargli, come messo nero su bianco dall’ordinanza di arresto del 19enne, reo confesso dell’omicidio. Il giovane sostiene che pensava di avere in mano una pistola finta e di essersi reso conto che fosse vera solo "al momento dello sparo"
- Se l'ipotesi del "gioco finito male" è giudicata "verosimile", gli inquirenti non sono invece convinti del fatto che, come sostenuto da Cafaia, l'arma sia stata trovata "per caso", sopra la ruota di una macchina parcheggiata. Il ragazzo è indagato per omicidio colposo. Gli si contesta anche il porto, la detenzione e la ricettazione della pistola, una calibro 9x21, con la matricola cancellata, senza il tappo rosso e con il caricatore maggiorato, nascosta e poi recuperata dalle forze dell'ordine solo grazie alla madre
- Secondo il gip, solo chi sapeva che l'arma era effettivamente nascosta sopra la ruota di una macchina avrebbe potuto recuperarla nelle ore notturne di quel sabato. Si sostiene quindi che la pistola fosse già nella disponibilità dei ragazzi. "Nessuno - dice il magistrato - avrebbe lasciato un'arma carica, considerato il suo valore... la criminalità tende ad acquisire il possesso di questo tipo di armi... possono essere usate mille e mille volte" perché "clandestine, difficilmente ricollegabili ai delitti e ai loro autori"
- All'autorità giudiziaria, inoltre, appare strana la circostanza che Caiafa, dopo avere accompagnato Correra in ospedale su uno scooter (risultato in uso anche a soggetti legati alla camorra), abbia chiesto allo zio di recuperare la pistola lasciata in piazza, spingendolo a commettere un reato. "Che senso avrebbe avuto - sottolinea il gip - recuperare l'arma se fosse stata rinvenuta per caso e non fosse stata riconducibile proprio a quei ragazzi e a chi quei ragazzi li aveva armati"?
- A cinque giorni dalla morte di Correra, mentre proseguono le indagini, il capoluogo campano si è quindi trovato a esprimere il suo cordoglio per l'ennesima tragedia consumata in ambienti giovanili. Moltissimi partecipanti ai funerali hanno indossato una maglietta bianca con davanti l'immagine di Correra e sul retro la scritta "Vivi sempre in noi. Ti ricorderemo con quel sorriso stampato in faccia. Arca"
- Un lunghissimo applauso, accompagnato dal lancio di palloncini bianchi verso il cielo, ha accompagnato l'uscita della bara bianca dalla Chiesa, al termine della liturgia dell'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia
- L'arcivescovo ha voluto che gli amici di Correra fossero davanti all'altare, ''per poterli guardare" negli occhi. "Se davvero sono vere le nostre lacrime, non possiamo fingere perché altrimenti Arcangelo non merita la nostra attenzione. Non possiamo essere ipocriti, altrimenti stiamo facendo di nuovo morire Arcangelo. Se non siamo qui per gridare con tutto il cuore e con tutte le nostre forze basta a questa violenza, non faremo nulla per Arcangelo. Non faremo nulla!", ha detto Battaglia in un passaggio del discorso
- "Ve lo chiedo con tutto il cuore: non abbiate paura di avere paura e abbiate il coraggio di avere coraggio perché le cose possono cambiare. Ma dovete anche voi avere il coraggio di mettervi in gioco nel nome della verità, nel nome, se siete credenti, del Vangelo, nel nome della vostra coscienza. Non mi stancherò mai di ripeterlo: non date mai a nessuno in appalto la vostra coscienza ma difendete sempre la vostra libertà e dignità", ha detto l'arcivescovo in un altro momento