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"No Meloni Day", polemica per manifesti insanguinati a Bologna. Il 15/11 sciopero studenti

Cronaca

In vista della dimostrazione nazionale di venerdì prossimo, nella zona universitaria della città sono comparse delle locandine con i volti della presidente del Consiglio e della ministra dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, coperti da una mano insanguinata. Valditara: "Un ulteriore passo verso forme di lotta politica che usano l'insulto, la minaccia, la violenza come metodo"

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Si avvicina lo sciopero nazionale degli studenti, in programma venerdì 15 novembre e ribattezzato "No Meloni Day". E dopo gli scontri di ieri fra antagonisti e forze dell’ordine è polemica a Bologna per alcuni manifesti - apparsi soprattutto in zona universitaria - su cui sono stampati i volti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e della ministra dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, coperti da una mano insanguinata.

Valditara: "Manifesti di chi usa la violenza come metodo"

"Il manifesto con mani insanguinate sopra i volti di Giorgia Meloni e Anna Maria Bernini è un ulteriore passo verso forme di lotta politica che usano l'insulto, la minaccia, la violenza come metodo. Desta preoccupazione che tali forme di lotta non trovino adeguata e ferma condanna da parte di tutte le forze politiche", scrive il ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara.

Ronzulli: "A Bologna intimidazione contro Bernini e Meloni"

Solidarietà anche dalla senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli: "Annunciare uno sciopero studentesco disseminando Bologna con manifesti dei volti insanguinati della premier Meloni e del ministro Bernini, alle quali voglio esprimere la mia totale solidarietà, dimostra non solo il clima di intimidazione ed odio in atto contro il governo, ma l'intenzione di trasformare quella manifestazione nell'ennesimo atto di guerriglia urbana e di aggressione alle nostre forze dell'ordine".

Foti: "Manifesti vergognosi"

"Il gruppo di Fratelli d'Italia alla Camera esprime piena solidarietà al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, bersaglio di infami manifesti, firmati dall'Organizzazione giovanile comunista, che le raffigurano con i volti coperti da mani insanguinate - afferma Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera - Si tratta di manifesti vergognosi, con immagini brutali che continuano ad alimentare una preoccupante spirale di violenza che careterizza il dibattito politico di chi vuole sminuire con tutti i mezzi l'azione del governo. Condanniamo con fermezza questi gesti, ancor più gravi perché compaiono in ambito universitario, luogo che dovrebbe essere culla del confronto civile e pacifico e perché vengono accompagnati anche dalla violenza fisica che ieri gli antagonisti in corteo hanno manifestato contro le forze dell'ordine. Ribadiamo il nostro appello a tutte le forze politiche affinché condannino apertamente simili episodi. Nessuna forma di intimidazione può essere tollerata".

Proteste

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Barcaiuolo (FdI): "Ondata di violenza da collettivi di sinistra"

"Continuano senza sosta le ondate di odio dei collettivi di sinistra, che stavolta tornano ad attaccare il Governo - dice il senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia in Emilia Romagna - L'organizzazione giovanile comunista ‘Cambiare Rotta’ ha organizzato, per il 15 novembre, il "No Meloni Day", con tanto di locandina che riporta delle mani insanguinate sui volti del Presidente del Consiglio e del ministro Bernini. Dietro la scusa di fantomatici tagli all'istruzione si cela, e nemmeno in maniera troppo nascosta, la volontà di inneggiare violenza sulle donne e alzare di nuovo i toni. Dopo le violenze contro le forze di polizia e contro gli ebrei, i movimenti di estrema sinistra dimostrano ogni giorno di non conoscere limiti. I partiti di sinistra condanneranno o anche stavolta staranno zitti?".

Malan: "Solidarietà a Meloni e Bernini per gli infami manifesti"

"A nome dei senatori di Fratelli d'Italia e mio personale esprimo solidarietà al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, bersaglio di infami manifesti che evocano violenza contro di loro nel chiamare a un improbabile 'sciopero studentesco' - dichiara anche il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan - È preoccupante che chiunque suggerisca violenza contro due donne, tanto più se lo fanno studenti universitari che dovrebbero avere qualche rudimento di cultura. È vero che ogni tanto si leggono spropositi inquietanti espressi addirittura da docenti, ma questo rende ancora più necessaria una risoluta condanna di questi manifesti da parte di tutti".

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