Giudice Catania annulla trattenimento: "Egitto Paese non sicuro". Salvini attacca le toghe

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Nel provvedimento il giudice dichiara "irrilevante la questione di legittimità costituzionale sollevata dal richiedente protezione". Il vicepremier Salvini: "Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l'Italia. Ma noi non ci arrendiamo!"

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Una lista di Paesi sicuri "non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità" di tale "designazione con il diritto dell'Unione europea" e "in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani" che "investono le libertà di un ordinamento democratico". Lo scrive il Tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall'Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. "SI tratta della prima pronuncia di questo tipo dopo il decreto legge sui Paesi sicuri", commenta il legale del migrante, l'avvocata Rosa Emanuela Lo Faro. "Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l'Italia. Ma noi non ci arrendiamo". Così in una nota il vicepremier e ministro Matteo Salvini dopo la decisione del giudice di Catania che ha annullato un trattenimento. 

La decisione nel dettaglio

Nel provvedimento il giudice dichiara "irrilevante la questione di legittimità costituzionale sollevata dal richiedente protezione" e "non convalida il provvedimento del Questore di Ragusa con il quale è stato disposto di trattenimento" del migrante. La decisione è del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che sottolinea la necessità, nel valutare il trattenimento, di esaminare la qualifica data all'Egitto, con il decreto legge del 23 ottobre 2024, che lo include "in una lista che non prevede alcuna eccezione, né per aree territoriali né per caratteristiche personali". Per il Tribunale questa "qualificazione non esime il giudice dall'obbligo di verifica della compatibilità della designazione con il diritto dell'Unione europea, obbligo affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia europea nella sentenza della Gran Camera del 4 ottobre 2024".

 

La situazione in Egitto 

L'Egitto, secondo il giudice, non è un Paese che ha requisiti di sicurezza. "In Egitto - scrive il presidente Escher - esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra l'inserimento tra le eccezioni della categoria dei 'difensori dei diritti umani', che individua l'esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dell'uomo) ma anche il nucleo delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europea". 

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