Tar, stop all'obbligo della conciliazione per disagi voli aerei. Cosa cambia
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Nell'ambito di un ricorso presentato al Tar del Piemonte per l’annullamento di un volo Verona-Bari "a pochi minuti dal decollo", i giudici hanno deciso che non sarà più obbligatorio per i passeggeri tentare la conciliazione con le compagnie aeree
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- Stop all’obbligo per i passeggeri che lamentano ritardi o cancellazioni di voli di tentare la conciliazione con le compagnie aeree. Lo ha stabilito il Tar del Piemonte nell'ambito di un ricorso presentato per l’annullamento di un volo Verona-Bari "a pochi minuti dal decollo"
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- Nel caso specifico, i giudici hanno bocciato una porzione di una delibera dell'8 febbraio 2023 dell'Autorità dei trasporti. "Si tratta - spiegano gli avvocati dello studio Leone-Fell & C. che hanno assistito i ricorrenti - di una grande vittoria per i consumatori. Ora non sarà necessario un doppio passaggio per ottenere il rimborso"
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- Il ricorrente è un uomo che a febbraio 2023 intendeva partire da Verona per Bari. Solo "a pochi minuti dall'orario del decollo" però ci fu la cancellazione del volo. A marzo presentò, con il suo legale, ricorso al vettore chiedendo il rimborso del prezzo del biglietto e l'indennizzo forfettario (250 euro). La compagnia non recepì la domanda. Secondo la delibera dell'8 febbraio 2023 dell'Autorità di regolazione dei trasporti, infatti, prima di intraprendere un'azione giudiziaria occorre "esperire preventivamente un tentativo obbligatorio di conciliazione"
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- Il cittadino aveva quindi deciso di presentare un ricorso al Tar: "Questa procedura - spiegano Francesco Leone, Simona Fell e Floriana Barbata - è complessa e dispendiosa. Il cittadino può scoraggiarsi facilmente. E quindi è un ostacolo concreto all'esercizio di diritti previsti dalla normativa comunitaria"
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- Il Tar del Piemonte ha preso atto del "concreto rischio che il passeggero, non essendo assistito da un legale, possa facilmente desistere dall'esercizio dei propri diritti davanti a compagnie che, invece, già in sede conciliativa sono rappresentate da legali". Inoltre per molti consumatori la procedura per accedere alla piattaforma 'Conciliaweb' "può essere problematica e scoraggiante" visto che c'è bisogno dell'autenticazione digitale di cui "è sprovvista ancora oggi una parte consistente della popolazione"
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- "Se per un verso - dice il tribunale - il tentativo obbligatorio di conciliazione costituisce un mezzo idoneo a alleggerire il cospicuo contenzioso in materia gravante sul giudice, soprattutto in ragione della plausibile rinuncia da parte di numerosi passeggeri a percorrere l'intero iter extragiudiziale e giudiziale al fine di ottenere imposti modesti, per altro l'accesso a tutela giurisdizionale dei passeggeri è destinato a soggiacere a limitazioni che, oltre a porsi in contrasto con il regolamento Ce 261 del 2004, paiono sproporzionate"
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- I giudici hanno quindi "annullato" la delibera nella parte in cui "in caso di negato imbarco sul volo, cancellazione dello stesso o di ritardo prolungato non sia possibile proporre ricorso in sede giurisdizionale fino a che non sia stato esperito un tentativo obbligatorio di conciliazione”