Introduzione
L’aumento dei problemi relativi ai voli aerei, tra ritardi e cancellazioni, ha portato all’emergere di agenzie per il risarcimento danni: come racconta il Corriere, si tratta di agenzie private che operano per conto del cliente e promettono di non chiedere nulla se non in caso di successo. Quando avviene, però, possono guadagnare fino al 50% della somma spettante all’utente.
A questo proposito l’Unione europea ha già avvertito i passeggeri sul ruolo delle agenzie di reclamo. "I passeggeri devono sempre cercare prima di contattare la compagnia aerea prima di prendere in considerazione qualsiasi altra azione. In tutti gli Stati membri esistono organismi nazionali di applicazione, che sono autorità pubbliche responsabili dell’applicazione delle norme in materia di diritti dei passeggeri a livello nazionale", ha evidenziato Bruxelles. Inoltre, va ricordata la presenza dell’Alternative dispute resolution, cioè della procedura di risoluzione extragiudiziale delle controversie tra consumatori e imprese, che può aiutare nella causa di risarcimento
Quello che devi sapere
Le agenzie per il risarcimento
- L’aumento dei problemi ai voli in Europa ha portato all’emergere di nuovi soggetti, come agenzie in grado di aiutare i passeggeri a ottenere dalle compagnie aeree i risarcimenti per i viaggi cancellati o arrivati in forte ritardo. Come ha raccontato il Corriere, però, questi servizi non sono gratuiti: infatti è spesso previsto un esborso che può arrivare anche al 50% della cifra che spetta all’utente
Per approfondire:
Volo in ritardo o cancellato, diritti dei passeggeri: come chiedere un rimborso
Cosa dice la legge
- Secondo il Regolamento europeo (n.261/2004), in caso di ritardo al passeggero spetta un risarcimento di 250 euro per le tratte inferiori o pari a 1.500 chilometri; 400 euro per le tratte intracomunitarie superiori ai 1.500 chilometri e per tutte le altre tratte tra 1.500 e 3.500 chilometri; e infine 600 euro per tutte le rotte che non rientrano nei due punti precedenti
Cosa sono le agenzie per il risarcimento
- Un costo particolarmente alto per le compagnie low-cost, che hanno spesso cercato di rendere questo rimborso particolarmente difficile da ottenere. Per questo sono emersi AirHelp e Skycop, Claim Compass e Flightright ma anche le italiane Volo in ritardo e Rimborso al volo, cioè aziende private che seguono il ritardo per conto del cliente e promettono di non chiedere nulla se non in caso di successo
Le percentuali trattenute
- Bisogna però fare attenzione alle clausole, come sottolinea il quotidiano di via Solferino: infatti, queste claim agency spesso trattengono dal 25 al 44% della cifra in caso di successo, a cui va aggiunto un ulteriore 15% di “commissione legale” per i casi a loro dire più difficili. In questo modo molte agenzie arrivano a trattenersi il 50% della somma
Le sparizioni
- Molte agenzie, racconta il Corriere, sostengono che i costi burocratici e legali siano alti ma non sono nemmeno pochi i casi di intermediari poi spariti nel nulla, spesso anche con i soldi del risarcimento erogato dalle compagnie aeree e all'insaputa dei clienti. Quest’ultime sono le prime a non vedere di buon occhio questi soggetti, più insistenti dei passeggeri nel chiedere i risarcimenti dovuti per legge
I numeri in Italia
- Come evidenziano i dati più recenti, in Italia quasi l’87,6% delle istanze pervenute giungono da un delegato, perlopiù una di queste agenzie. Come emerge dalle interviste ai portavoce delle agenzie effettuate dal Corriere, i tempi per il risarcimento sono spesso molto lunghi, in alcuni casi anche di 4 anni, a causa della conciliazione obbligatoria voluta dalla Riforma Cartabia. In questo modo, però, i giudici di pace sono ingolfati di lavoro, per cause che in alcuni caso potrebbero anche essere risolti diversamente
I consigli dell’Unione europea
- Al tema si è interessata anche l’Unione europea, che ha avvisato i passeggeri sul ruolo delle agenzie di reclamo. "I passeggeri devono sempre cercare prima di contattare la compagnia aerea prima di prendere in considerazione qualsiasi altra azione. Inoltre, in tutti gli Stati membri esistono organismi nazionali di applicazione, che sono autorità pubbliche responsabili dell’applicazione delle norme in materia di diritti dei passeggeri a livello nazionale. Possono essere contattati liberamente e possono fornire tutte le informazioni necessarie", ha dichiarato Bruxelles
La giusta procedura per chiedere risarcimento
- Ma quindi, se non ci si rivolge a un’agenzia, cosa bisogna fare? L’Ue suggerisce di “presentare il reclamo alla compagnia aerea”. Se non arriva alcuna risposta “entro due mesi” o “non si è soddisfatti della risposta, si può presentare, entro un lasso di tempo ragionevole, un reclamo all’autorità nazionale competente del Paese in cui si è verificato il problema. L’autorità nazionale è tenuta a fornire un parere giuridico non vincolante su come procedere con il reclamo”. Se non si è ancora avuta soddisfazione si può “anche avviare una procedura di risoluzione stragiudiziale o rivolgersi a un organismo per la risoluzione alternativa delle controversie. Se il biglietto è stato acquistato online ci si può avvalere della piattaforma per la risoluzione online delle controversie”
L’alternative dispute resolution
- A questo proposito va ricordata la presenza dell’Alternative dispute resolution, cioè della procedura di risoluzione extragiudiziale delle controversie tra consumatori e imprese. Secondo i dati consegnati dall’Autorità regolazione dei trasporti, dal 3 aprile 2023 al 30 giugno 2024 in Italia sono state presentate 23.563 domande di conciliazione relative al trasporto aereo, di cui l’80% ha riguardato disservizi delle low cost. Appena 5135 le pratiche concluse con un accordo, con un rimborso a favore dei passeggeri di 2.603.613 euro, in media 442 euro per istanza
Rivolgersi ai tribunali
- L’ultimo passaggio è quello di presentare una richiesta di risarcimento ai sensi della normativa dell’Ue, utilizzando il procedimento per le controversie di modesta entità. Per i voli operati da una compagnia aerea dell’Ue “è possibile presentare la domanda nel luogo di arrivo o di partenza. La stessa regola si applica ai voli in coincidenza che sono stati prenotati con un’unica prenotazione ma che possono essere operati da vettori aerei diversi”. Un’altra possibilità è quella di rivolgersi ai tribunali del Paese in cui la compagnia è registrata. “I termini per intentare una causa contro l’aviolinea in un tribunale nazionale sono definiti dalla normativa di ciascun Paese dell’Ue”, ricorda l’Unione europea
Per approfondire: Caos voli in Europa, dalla mancanza di personale ai cieli intasati: le cause dei ritardi