Il ministro della Giustizia aveva parlato di "abnormità" riguardo la sentenza del tribunale di Roma sui migranti in Albania. "Faccio un appello a tutti perché si ritorni ad usare la ragione", ha detto il leader dell'Associazione nazionale magistrati
Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Giuseppe Santalucia, si è espresso con toni preoccupati riguardo alle recenti dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha utilizzato il termine "abnormità" in riferimento alla decisione del tribunale di Roma di far rientrare in Italia i migranti che erano stati trasferiti in Albania. In un'intervista a Sky TG24, Santalucia ha sottolineato come tale linguaggio possa evocare l’idea di responsabilità disciplinari nei confronti dei giudici, suggerendo un pericoloso intervento da parte del governo nei confronti della magistratura.
"Faccio appello a tutti perché si ritorni alla ragione"
"Personalmente sono basito che il Ministro della Giustizia ricorra a questa categoria della abnormità che per i tecnici richiama a possibili responsabilità disciplinari", ha affermato Santalucia, aggiungendo: "È come se il ministro avesse voluto dire ai colleghi del tribunale di Roma: 'Se non provvedete secondo i miei desiderata, quelli del governo, sono pronto a un'azione disciplinare'". Il presidente dell'Anm ha poi evidenziato come il clima attuale sia caratterizzato da una crescente aggressività nei confronti del lavoro della magistratura, esprimendo forti preoccupazioni per l'escalation dei toni: "In questo clima accesissimo, io sono fortemente preoccupato perché noto toni di aggressione al lavoro giudiziario che non hanno precedenti. Faccio un appello a tutti perché si ritorni alla ragione, e qui la ragione è che il diritto vada applicato da tutti".
leggi anche
Migranti in Albania, governo lavora a decreto. Scontro con opposizione
"Ci occupiamo dei diritti di tutti i cittadini, non di agende politiche"
Santalucia ha ribadito che il ruolo della magistratura non è politico, ma giuridico, e che i giudici sono chiamati a rispettare i diritti di tutti, indipendentemente dai programmi del governo in carica. "La magistratura non ha compiti politici, ma deve garantire il rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone, non solo dei cittadini, ma di tutti gli individui che entrano in contatto con la nostra comunità politica e giuridica senza occuparsi dei programmi politici del governo di turno", ha dichiarato, sottolineando che i giudici non si occupano di assecondare le agende politiche, ma piuttosto di applicare il diritto in modo imparziale.