A celebrare le esequie l'arcivescovo monsignor Giorgio Ferretti. Delegazioni di ultras da quasi tutta Italia e moltissime autorità ed istituzioni presenti, tra cui anche il ministro dello sport Andrea Abodi
Un'immensa folla di circa 10mila persone ha riempito lo stadio Zaccheria di Foggia per dare l'ultimo saluto alle salme di Michele Biccari, 17 anni, Gaetano Gentile, 21 anni, e Samuel Del Grande, 13 anni. Erano i giovanissimi tifosi del Foggia, tragicamente scomparsi in un incidente stradale la sera di domenica 13 ottobre a Potenza, mentre rientravano a casa dopo aver assistito alla partita della loro squadra. Sul campo dello stadio, l'inno del Foggia e un lunghissimo applauso hanno accompagnato i feretri dei tre ragazzi. Sulle bare bianche erano posizionate le maglie della squadra e tantissime sciarpe di tifoserie giunte da ogni parte d'Italia, a testimonianza dell'affetto e della solidarietà per la comunità calcistica.
Presente il ministro dello Sport Abodi
A celebrare le esequie l'arcivescovo monsignor Giorgio Ferretti. Moltissime le autorità ed istituzioni presenti, tra cui anche il ministro dello Sport Andrea Abodi che ha sottolineato come "ritrovarsi dolorosamente in occasioni come queste è il segno di una umanità che c'è. È la testimonianza di sentimenti che ci sono e che troppo spesso vengono sacrificati. Dobbiamo cercare di renderli più presenti nelle nostre giornate". "Con poco si può fare molto - ha aggiunto - Non bisogna aspettare una giornata dolorosa, come questa, per dimostrarlo. Gli ultras sono una risorsa così come tutte le tifoserie. Il calcio senza tifosi non esiste".
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Alle esequie ultras da quasi tutta Italia
Le salme sono state accolte dall'abbraccio di migliaia di ultras di tutta Italia. In città è stato proclamato il lutto cittadino e in concomitanza con le esequie le strade nei pressi dello stadio Zaccheria sono state interdette al traffico. Sulle tre bare bianche, allineate una accanto all'altra, posizionate anche sciarpe e bandiere rossonere, colori della squadra del cuore. In tarda mattinata ha chiuso la camera ardente, allestita presso l'adiacente palazzetto Preziuso, visitata da migliaia di persone fin dalla serata di ieri quando sono giunte da Potenza le salme.
Il Vescovo: "Oggi qui è riunita Foggia"
"La morte di Gaetano, Michele e Samuel sbatte in faccia a tutti noi un’amara realtà, come uno duro schiaffo sul volto di chi è più giovane. La morte esiste, è reale! Fa parte della vita; ne è la fine e il compimento. La morte è una verità che fuggiamo, anestetizziamo, non vogliamo ammettere ma è lì e aspetta dietro l’angolo tutti noi. Pensiamo: 'Non è giusto!'. Non è giusta la morte di un giovane: di tre giovani. Non è giusto morire in questo modo", ha detto l'arcivescovo di Foggia monsignor Giorgio Ferretti nella sua omelia. "Siamo riuniti - ha proseguito il prelato - in questo che dovrebbe essere un luogo di divertimento, di sport. Lo abbiamo trasformato per questo pomeriggio nella cattedrale della nostra città. Qui oggi è riunita Foggia. Ci sono la squadra, la società, i tanti tifosi, la sindaca e le autorità provinciali. Ci sono i sacerdoti, gli abitanti della città e tanti tanti giovani che saluto e idealmente stringo in un grande abbraccio! Siamo in tanti, venuti anche da tifoserie di altre città, per raccoglierci attorno a queste tre bare; per stringerci attorno a tre famiglie che hanno perso i loro figli".
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I ringraziamenti del vescovo alla Città
"Ma Gesù è qui: non lo vedete? - ha proseguito ancora il vescovo - È qui nella nostra fede lacerata dal dolore. Gesù è qui nell’Eucaristia che stiamo celebrando. È qui in una città che si unisce nel dolore. Una città che non è fuggita indifferente, ma si è riunita come una famiglia, una comunità. Sì, il Signore Gesù è qui e come per Lazzaro, piange per Gaetano, Michele e Samuel. Da quel pianto di Dio di fronte alle bare di tre giovani, di fronte all’ingiustizia della morte, fiorisce la speranza della resurrezione. Il pianto di Gesù è la cosa più consolante che possa esistere. Cari genitori di Gaetano, Michele e Samuel: sentite il pianto di Gesù. Sentitelo al vostro fianco; sentitelo nel vostro cuore". "Cara Foggia - ha concluso monsignor Ferretti - grazie per essere qui! Grazie per esserti fermata in questi giorni ed esserti unita al dolore di queste tre famiglie. Grazie giovani per il vostro coraggio di guardare in faccia la morte. Essa può essere vinta da un popolo che celebra la resurrezione del Signore Gesù. Egli è il Signore della vita, è qui con noi, non ci lascerà mai soli. Egli ha vinto la morte con la resurrezione. Lui alla fine della nostra vita ci accoglierà nel suo regno eterno di pace".