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Bari, perquisizioni a casa del bancario che spiava i conti di Arianna e Giorgia Meloni

Cronaca
©IPA/Fotogramma

L'uomo è accusato di aver consultato senza autorizzazione i dati di 3.572 clienti in 679 filiali del gruppo, tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024. Ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell'ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi

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Avrebbe agito da solo e per “pura curiosità”. Si difende così il bancario 52enne di Bitonto, in servizio a Bisceglie, licenziato dopo aver effettuato oltre 6mila accessi non autorizzati nei conti correnti di vip, politici, ufficiali dell’Arma e della Finanza, giornalisti, tra i quali quelli della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna e dei ministri Crosetto e Santanché. L’uomo avrebbe avuto accesso ai dati sensibili di oltre 3.500 clienti in tutta Italia e li avrebbe spiati per più di due anni, dal febbraio 2022 all’aprile 2024.

L'inchiesta

L'uomo è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Ieri, ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell'ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi. L’attività degli inquirenti è partita dopo la denuncia di un cliente della sede di Bitonto, il cui conto bancario aveva mostrato anomalie notate dal direttore della filiale. Ad agosto l'ex bancario è stato sottoposto a un procedimento disciplinare interno da parte della banca che ha portato al suo licenziamento in tronco. Davanti ai magistrati ha sostenuto di aver agito per “mera curiosità” e perché è un “un maniaco del controllo”, ma di non aver mai scaricato documenti dai sistemi della banca. 

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Le vittime dello "spionaggio"

Tra le vittime dello “spionaggio” figurano anche Andrea Giambruno, ex compagno della premier Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, i governatori Michele Emiliano e Luca Zaia e il procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo. E poi gli sportivi Paola Egonu e Francesco Totti e personalità dello spettacolo come Al Bano e Luisa Ranieri. La Procura di Bari sta indagando sulla possibilità di un complotto più ampio, ipotizzando l’esistenza di mandanti che potrebbero aver orchestrato gli accessi ai dati per finalità precise. Si potrebbe trattare infatti di un mercato clandestino di informazioni. 

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Il decreto di perquisizione e sequestro

Gli inquirenti di Bari dovranno accertare se il 52enne, "verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare (mandante/i degli accessi abusivi al sistema informatico del Gruppo Intesa San Paolo e destinataria/e delle informazioni acquisite tramite l'accesso abusivo)", abbia effettuato delle operazioni di accesso abusivo e dunque di accesso indebito ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica (presidente de senato della Repubblica, presidente del consiglio dei ministri, ministro della Difesa, componenti del parlamento della Repubblica) e loro familiari e/o collaboratori, "al fine di procurare a sè e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato  o, comunque, nell'interesse politico, interno o internazionale, dello Stato dovevano rimanere segrete". E' quanto emerge dal decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla procura e notificato stamani all'indagato.