Giacomo Bozzoli ancora latitante, sentito il figlio in procura. Continuano le ricerche

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Nella serata di ieri il pm di Brescia ha ascoltato il figlio del latitante, di nove anni. Il bimbo è stato accolto in procura, in audizione protetta con il supporto di psicologi forensi. Nessuna novità di rilievo, tuttavia, sembrerebbe emersa dal colloquio. Il procuratore di Brescia: "Caccia senza sosta"

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Proseguono le indagini per rintracciare Giacomo Bozzoli, il 39enne in fuga dopo la condanna in via definitiva per l'omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno in provincia di Brescia l'8 ottobre 2015. Nella serata di ieri, a quanto appreso dall'Adnkronos, il pm di Brescia ha ascoltato il figlio di Bozzoli, di nove anni. Il bimbo è stato accolto in procura, in audizione protetta con il supporto di psicologi forensi. Nessuna novità di rilievo, tuttavia, sembrerebbe emersa dal colloquio.

"Non erano emerse esigenze cautelari"

"Durante il processo di primo e secondo grado non erano emerse le necessarie esigenze cautelari richieste dalla legge. Tanto è vero che neppure la polizia ha mai avanzato alcuna richiesta in tal senso", ha detto il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli in un'intervista al Giornale di Brescia nella quale parla della fuga all'estero di Bozzoli.

"Caccia senza sosta"

"La magistratura requirente e la polizia giudiziaria daranno" a Bozzoli, latitante dopo la condanna della Cassazione per omicidio, "la caccia senza allentamenti di tensione", ha aggiunto il procuratore generale al Giornale di Brescia. "Non avrà vita facile", ha spiegato. "Se gli interessa veramente il bene del figlio dovrebbe costituirsi. Solo così la vicenda non sarà più una notizia e la sua famiglia potrà ritrovare un po' di tranquillità".

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