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Giornata contro l'abuso e il traffico illecito di droghe, i dati in Italia e nel mondo

Cronaca
©Getty

Istituita dall'Assemblea generale dell'Onu nel 1987, la ricorrenza punta a sensibilizzare la comunità sul grave problema del consumo di sostanze, promuovendo azioni di prevenzione in tutto il mondo. Come rivelano i dati del Ministero della Salute, in Italia sono state oltre 129mila le persone tossicodipendenti che hanno ricevuto assistenza nei centri per la riabilitazione nel 2022. La maggior parte sono uomini

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In Italia oltre 129mila persone dipendenti da sostanze hanno ricevuto assistenza nei Servizi pubblici per le Dipendenze (Ser.D) nel 2022. A confermarlo sono i dati più recenti raccolti dal Ministero della Salute, secondo cui nello stesso anno si sono registrati, nei centri per la cura, la prevenzione e la riabilitazione dei pazienti tossicodipendenti, oltre 17mila nuovi utenti (il 13,5%). La maggior parte erano di sesso maschile (86%): praticamente, una donna ogni 6 uomini.

Oggi, 26 giugno, in tutto il mondo ricorre la Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droghe che, istituita dall'Assemblea generale dell'Onu nel 1987, punta a sensibilizzare la comunità sul grave problema del consumo di droga, promuovendo azioni di prevenzione dell'abuso di sostanze. Ogni anno sul territorio nazionale vengono organizzate numerose iniziative e incontri allo scopo di combattere il problema e rafforzare la cooperazione tra Paesi, per raggiungere l'obiettivo di una società libera dal consumo di droga.

L'abuso di droga nel mondo

L'abuso di sostanze continua a essere elevato in tutto il mondo. A dirlo sono i dati contenuti nel “World Drug Report 2023” pubblicato dall'Office on Drugs and Crime dell'Onu. Negli ultimi dieci anni si è assistito a un aumento del 23% dell'uso di droghe e sono circa 500mila le persone morte per overdose o per cause riconducibili al consumo di droghe. Come rivela ancora il report, la sostanza più usata è la cannabis, con una stima di 219 milioni di consumatori (4,3% della popolazione adulta globale) nel 2021. Seguono l'anfetamina (usata da 36 milioni di persone), la cocaina (22 milioni di persone) e le sostanze sintetiche “del tipo ecstasy” (20 milioni).

Il consumo di sostanze in Italia

Come rivela ancora il rapporto del Ministero della Salute, la classe d'età in cui si registra un maggior consumo di droga è quella compresa tra i 35 e i 54 anni. Ma gli utenti che hanno ricevuto per ultimi assistenza nei Ser.D hanno un'età compresa tra i 20 e i 44 anni. Ciò significa che i nuovi pazienti dei centri di riabilitazione sono più giovani rispetto a quelli già in cura nelle strutture: si parla di una media di 35,9 anni dei primi, a fronte dei 43,4 anni dei secondi.  

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Quali sostanze

L'eroina resta la sostanza primaria più usata dalle persone dipendenti che si rivolgono ai Ser.D. Mentre tra i nuovi utenti è la cocaina a essere più diffusa, abusata nel 38,5% dei casi. Troviamo poi gli oppiacei: il 63% dei pazienti è in carico ai Servizi pubblici per le Dipendenze per il consumo di questa sostanza. Come mostrano i numeri del Ministero della Salute, nel tempo è aumentata la proporzione di persone che richiedono un trattamento riabilitativo per uso di cocaina, mentre è diminuito il consumo di cannabis tra i nuovi utenti.

Le patologie

Il Ministero della Salute ha confermato anche che nel 2022 oltre 9mila persone tossicodipendenti in cura nei Ser.D erano affette da una patologia psichiatrica. Tra i disturbi e le malattie che colpiscono i pazienti elenchiamo il disturbo della personalità e del comportamento (di cui era affetto il 58,4% degli utenti), sindromi nevrotiche e somatoformi (13,9%), schizofrenia (12,6%), depressione (2,7%), mania e disturbi affettivi bipolari (1,8%).

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I numeri del traffico illecito di droga

I dati più recenti pubblicati nella Relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga mostrano una “sensibile crescita dei sequestri di cocaina”, nonostante il volume totale dei sequestri di droga sia diminuito negli ultimi anni (passando da 92,79 tonnellate nel 2021 a 75,01 tonnellate nel 2022). Il report evidenzia un “aumento progressivo dei flussi di cocaina provenienti dai Paesi di produzione sudamericani, in particolare dall'Ecuador (61,74%), dal Brasile (10,85%) e dal Guatemala (8,21%)”. L'incremento di questa sostanza è dimostrato anche dal fatto che “la cocaina intercettata nel 2022 è arrivata a 26,10 tonnellate”: un record mai raggiunto in passato, con un incremento del 22,03% rispetto all'anno precedente. 

Il rapporto conferma anche che l'Italia rappresenta “uno dei punti di passaggio di quote rilevanti di cocaina, diretta verso altri mercati europei di consumo” che sono generalmente gestiti da “sodalizi balcanici, sempre più protagonisti della scena criminale ed in grado di instaurare rapporti di stretta collaborazione, sia con i cartelli criminali nei Paesi produttori, sia con le propaggini più strutturate della criminalità autoctona”, si legge nel rapporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Come sottolinea ancora il report, in questo scenario riveste un ruolo centrale il porto nazionale di Gioia Tauro: qui si concentra l’80,35% dei sequestri di cocaina effettuati alla frontiera marittima, “con un’incidenza del 61,73% sul totale nazionale”.

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