Nelle carceri in crescita suicidi, aggressioni e proteste: i dati

Cronaca
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A livello complessivo i detenuti nelle strutture presenti nel nostro Paese sono 61.468, a fronte di 47.067 posti regolarmente disponibili, per un indice di sovraffollamento pari al 130,59%. Lo certificano i numeri aggiornati degli istituti di pena 

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Nelle carceri italiane sono stati 43 i suicidi solo nel 2024, rispetto ad i 28 dello stesso periodo dello scorso anno. In aumento risultato anche i tentati suicidi (877 contro 821), le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria (881 contro 688), le manifestazioni di protesta collettive (599 contro 440), i ferimenti (286 contro 264) e le colluttazioni (2.203 contro 2.055). Lo certificano i numeri aggiornati degli istituti di pena consultati dall'Agenzia Ansa. A livello complessivo i detenuti nelle strutture presenti nel nostro Paese sono 61.468, a fronte di 47.067 posti regolarmente disponibili, per un indice di sovraffollamento pari al 130,59%.

I casi più recenti

Si tratta di "numeri pazzeschi, indegni di un Paese civile", hanno denunciato i sindacati carcerari. Dei 43 detenuti che si sono tolti la vita nei primi mesi di quest’anno, 16 erano in attesa di giudizio e sugli ultimi casi l'Autorità sta svolgendo approfondimenti assumendo informazioni per capire le modalità dei gesti. Nel fine settimana si sono verificati, in particolare, 4 suicidi; in due casi si tratta di persone che avrebbero concluso la loro pena nel 2026.  I detenuti, ha segnalato il segretario del Sappe, Donato Capece, "sono vittime innocenti di un disagio individuale a cui non si riesce a fare fronte nonostante gli sforzi e l'impegno degli operatori, in primis le donne e gli uomini della polizia penitenziaria che il carcere lo vivono nelle sezioni detentive". Secondo il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino de Fazio, "si notano due grandi essenti, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il governo Meloni. Suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri, traffici illeciti, ma cos'altro deve accadere affinché l'esecutivo prenda atto dell'emergenza in essere e vari misure consequenziali?".

Lo psichiatra: “Troppi suicidi, serve la cultura dell'ascolto e una formazione specifica”

"Bisogna far calare negli istituti penitenziari una cultura della sensibilità rispetto al suicidio e non interventi spot. Questo significa avere operatori che vi lavorano sensibilizzati, ma penso anche agli stessi detenuti che dovrebbero essere più partecipi e propensi nell'ascoltare gli altri che manifestano i segnali d'allarme, quando ci sono”. Lo ha sottolineato Maurizio Pompili, professore ordinario di psichiatria all’Università Sapienza e direttore della Uoc di Psichiatria e del Servizio per la prevenzione del suicidio dell'Aou S.Andrea di Roma. “Poi serve formare e informare, preparare bene chi lavora con i detenuti sulle pratiche per la prevenzione del suicidio come evento che pone l'accento sulla sofferenza mentale della persona”, ha proseguito commentando la situazione legata all'allarme suicidi in carcere. Proprio nelle ultime ore ad Ariano Irpino, Biella, Sassari e Teramo si sono tolte la vita le ultime quattro persone detenute.

Nevi (FI): “Presto mobilitazione, visite parlamentari per un’inchiesta sulla situazione”

"Nei prossimi giorni Forza Italia avvierà una mobilitazione: tutti i parlamentari si recheranno in ogni carcere del territorio italiano per avviare un’inchiesta sullo stato delle carceri. Non possiamo permetterci che ci sia questa condizione carceraria, in un Paese civile come il nostro, che vuole guidare il gruppo dei paesi più civili d’Europa e del mondo. Su questo noi siamo in campo. Stiamo portando avanti il disegno di legge sulla depenalizzazione delle pene. Poi altre cose come costruire carceri più grandi, moderne. L’obiettivo fondamentale è diminuire il sovraffollamento in tempi rapidi". Queste le parole, sempre sul tema, rilasciate da Raffaele Nevi (FI).

Pd: "Il governo inerte, intervenire sul sovraffollamento"

"Diciamo da tempo che non si puo' aspettare oltre. Sono mesi che con i nostri parlamentari facciamo visite ispettive nelle carceri italiane. Il Governo è inerte e con le decisioni prese fin qui ha solo peggiorato le condizioni di vita e di lavoro negli istituti penitenziari italiani. Occorre intervenire sul sovraffollamento oramai fuori controllo e spingere sulle misure alternative al carcere per le pene brevi ed approvare il più in fretta possibile quei provvedimenti, alcuni dei quali già adottati durante la pandemia come la scarcerazione anticipata per chi è a fine pena. E' intollerabile che il Governo e la maggioranza continuino ad assistere ai suicidi in carcere senza far nulla e voltandosi dall'altra parte. Basta. Non c'è più tempo". Questi alcuni passaggi di una nota diffusa, invece, dal Partito Democratico. 

 

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