Forti in carcere Montorio a Verona: "Spero un giorno d'essere libero perché innocente"
CronacaIl 65enne trentino, arrivato sabato in Italia dagli Usa, ha lasciato Rebibbia in mattinata a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria ed è arrivato nel primo pomeriggio nell'istituto della città veneta. Condannato all'ergastolo in Florida con l'accusa di omicidio, continuerà a scontare la pena nel carcere di Montorio
Chico Forti, dopo aver passato la notte a Rebibbia Nuovo Complesso, è arrivato oggi nel carcere di Montorio a Verona. Secondo quanto si apprende da fonti informate, il 65enne trentino ha lasciato l'istituto romano dopo colazione ed è stato trasferito a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria. Forti è tornato in Italia ieri, sabato 18 maggio, dopo 24 anni di detenzione negli Usa. Condannato all'ergastolo in Florida con l'accusa di omicidio, continuerà a scontare la sua pena nella città veneta. L'arrivo a Verona è avvenuto nel primo pomeriggio. "Spero un giorno di stare in Italia da uomo libero perchè sono innocente", ha detto Forti ad Andrea Di Giuseppe, unico parlamentare di Fratelli d'Italia eletto all'estero, che è andato a trovare il 65enne trentino nel carcere di Verona.
Il rientro in Italia
L'aereo con a bordo Chico Forti è atterrato in Italia sabato in tarda mattinata, nell'aeroporto militare di Pratica di Mare. Ad accogliere il 65enne trentino anche la premier Giorgia Meloni. Dietro il trasferimento c'è la mano della diplomazia italiana, ma anche la collaborazione del governo Usa e dello Stato della Florida. A loro Meloni ha detto grazie per il ritorno del connazionale. Chico Forti, che si è sempre dichiarato innocente, ha a sua volta ringraziato la premier che lo ha accolto. Dopo l'arrivo in Italia, Forti è stato portato nella casa circondariale di Rebibbia di Roma: oggi c'è stato il trasferimento nel carcere di Verona. In realtà il 65enne era destinato da subito al penitenziario veneto, ma sabato nel carcere c'è stata la visita del Papa e per questo si è deciso di rinviare l'arrivo del detenuto. Nella casa circondariale di Montorio si trovano circa 600 detenuti, fra i quali Filippo Turetta, il giovane padovano accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin.
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“Ho sognato ogni giorno questo momento”
Una volta toccato il suolo italiano, le prime parole di Chico Forti sono state per la madre: "Non vedo l'ora di riabbracciarla, ho sognato ogni giorno questo momento. È la ragione per cui sono riuscito a tenere duro ". La donna ha 96 anni e vive a Trento: non vede il figlio dal 2008. “Faremo un'istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare la madre. Non è possibile il diniego" visto che è "un diritto di tutti i detenuti", ha annunciato l'avvocato Carlo Della Vedova. L'incontro potrebbe avvenire già nei prossimi giorni. Forti, in un'intervista al Tg1, ha confessato di essersi detto "colpevole solo per l'estradizione" ma di ritenersi innocente. "Anche qui dentro – ha detto riferendosi al carcere di Rebibbia – è un passo positivo. Cambia tutto: dal personale, la direttrice, le guardie che mi hanno accolto, i vestiti che indosso. Per la prima volta in 24 anni non ho un numero sulla maglietta e non ho le manette, un'altra atmosfera".
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Le reazioni
Il centrodestra ha rivendicato quello che ha definito un successo diplomatico. La premier Meloni ha sottolineato il "lavoro del governo italiano" che ha consentito il ritorno di Forti. La maggioranza ha anche ribadito che in operazioni complesse come queste la "riservatezza" paga. "Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva usato parole simili per commentare i domiciliari concessi nei giorni scorsi dall'Ungheria a Ilaria Salis. L'intera operazione è stata possibile "grazie all'autorevolezza e alla riservatezza del governo italiano", hanno fatto sapere anche da Palazzo Chigi. Commentando queste dichiarazioni, il padre di Ilaria Salis, Roberto Salis, ha detto: “Onestamente faccio già fatica a seguire il caso di mia figlia e non ho seguito assolutamente quello di Chico Forti. Il profilo basso dipende da cosa si intende: il governo con noi ha avuto 11 mesi di profilo basso per fare tutto quello che era necessario e non è successo nulla. Io sono portato a pensare che le condizioni di Ilaria siano iniziate a migliorare nel momento in cui c'è stata una campagna mediatica intorno a lei”.