Chico Forti è rientrato in Italia: "Ho sognato ogni giorno questo momento"

Cronaca
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Il 65enne trentino, rilasciato da un carcere della Florida dopo una lunga detenzione, è tornato in Italia. L'aereo con a bordo Forti è atterrato all'aeroporto di Pratica di Mare: sarà portato a Rebibbia, poi nei prossimi giorni sarà detenuto nel carcere di Verona. Ad attenderlo la premier Meloni. Palazzo Chigi: "L'operazione è stata resa possibile grazie alla riservatezza del Governo che con il Dipartimento di Giustizia ha portato avanti un proficuo lavoro in collaborazione con lo Stato della Florida"

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Chico Forti, il 65enne trentino rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo una lunga detenzione, è arrivato oggi in Italia. Il Falcon 900 del 31esimo Stormo dell'Aeronautica italiana partito da Miami per riportare in Patria l'imprenditore condannato all'ergastolo per omicidio è atterrato in tarda mattinata presso l'aeroporto militare di Pratica di Mare. "Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre": queste le sue prime parole appena atterrato sul suo italiano. Presente anche la premier, Giorgia Meloni, che ha incontrato Forti, come riferito da fonti di Palazzo Chigi che hanno confermato come "l'operazione sia stata resa possibile grazie all'autorevolezza e alla riservatezza del Governo italiano che con il Dipartimento di Giustizia ha portato avanti un proficuo lavoro in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e con il sostegno di tutte le Amministrazioni italiane coinvolte". Meloni sui social: "Fiera del lavoro del Governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione".

Forti: "Io mi dichiaro innocente"

"Ho sognato ogni giorno questo momento". Lo ha detto Chico Forti, intervistato dal Tg1. "E' la ragione per cui sono riuscito a tenere duro. Rientrare in Italia, anche qui dentro, per me è un passo positivo". Sempre in carcere, ma nel nostro Paese cambia tutto, ha spiegato Forti: "Dal personale, la direttrice, le guardie, i vestiti che indosso, italiani. E per la prima volta non ho una matricola addosso e non ho le manette, è un'altra atmosfera". Il 65enne trentino, condannato vent'anni fa all'ergastolo negli Usa e tornato oggi in Italia, ribadisce la sua innocenza: "L'unico motivo per cui ho accettato ora l'estradizione è che agli inizi dovevo dichiararmi colpevole, e non l'avrei mai fatto, io mi dichiaro innocente. Sono positivo, sono convinto che il futuro sia come io auspico". Provato, commosso, Forti spiega: "Se mi sono mantenuto così è per mia madre, spero presto di abbracciarla. Ringrazio tante persone, Giorgia Meloni è stata fantastica, tutto il governo mi ha aiutato". 

Il trasferimento

Forti sarà inizialmente portato a Rebibbia poi, nei prossimi giorni, probabilmente lunedì, sarà detenuto nel carcere di Verona dove oggi è in corso una visita di Papa Francesco. Gli sarà infatti notificato l'ordine di esecuzione della pena, firmato dal procuratore generale di Trento, secondo cui il 65enne trentino sconterà la pena in un penitenziario italiano. Una volta risolto il nodo politico nei mesi scorsi, la parte esecutiva è stata di competenza del ministero della Giustizia che, con un lavoro dietro le quinte, ha coordinato le procedure affrontando le questioni tecniche sia sul fronte americano che italiano.

 

L'auspicio dei familiari

Il rientro di Chico "è per noi una grande soddisfazione dopo una battaglia durata come una guerra punica. A noi basta che oggi sia in Italia, ora il percorso è in discesa". Lo ha detto all'Ansa lo zio, Gianni Forti. "È certamente una grande gioia - ha aggiunto - e per me resta solo il rammarico di non essere riuscito a farlo rientrare prima. Abbiamo la chance di dare una nuova vita a Chico", ha concluso. Altre parole di gioia sono state diffuse con un videomessaggio da parte dello zio Gianni. "Questo è un giorno speciale, è il giorno! Oggi possiamo dire di non aver fatto tutto invano: anche se tante volte abbiamo perso le speranze e sembrava che questo obiettivo non si potesse raggiungere, invece è avvenuto, anche grazie a chi ha gestito bene questo passo importante". E ha aggiunto: "Il suo esempio di resistenza, di tenacia ci ha stimolati a tenera alta l'attenzione su di lui, e a far sì che un giorno potesse rimettere il piede nel suo Paese, tra la sua gente". L'auspicio dei familiari è, adesso, che "questa vicenda che ormai dura da 25 anni si possa velocemente concludere". E' stato anche fatto presente che "l'intervento del governo Meloni nelle scorse settimane ha dato un'accelerata all'iter". 

Il legale di Forti: "Soddisfatti per il suo rientro in Italia"

"Apprendiamo con soddisfazione del rientro in Italia di Chico Forti, è una buona notizia". Lo ha detto l'avvocato Carlo Delle Vedove, uno dei legali che ha seguito l'iter per il ritorno dagli Usa del 65enne trentino, parlando con l'agenzia Ansa. "Il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie, intraprese davanti alle autorità degli Usa", ha aggiunto. "Con Forti ci siamo sentiti l'ultima volta lunedì, era un po' ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso", ha riferito ancora Delle Vedove. "Appena possibile speriamo di far incontrare Chico Forti con la madre di 96 anni. Ci vorrà un permesso. Teniamo presente che per il suo rientro è stato considerato l'aspetto umanitario, come previsto dalla Convenzione", ha sottolineato ancora l'avvocato.


Tajani: "Giusto che sconti la seconda parte della pena in Italia"

Il ritorno di Chico Forti in Italia è un risultato ottenuto "con una grande azione del governo ma anche della nostra diplomazia" ed è "una scelta giusta" perchè "possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani commentando la notizia del rientro in Italia di Forti. "Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio senza fare polemiche - ha detto il capo della Farnesina - è una scelta che tutela gli interessi di un cittadino italiano". 

Nordio: "Rientro straordinario, successo per Meloni e per l'Italia"

“È un giorno di gioia e di soddisfazione per l’intero Paese: il rientro in Italia di Chico Forti - atteso da anni - è innanzitutto un successo della Presidente Giorgia Meloni e uno straordinario traguardo politico e diplomatico, frutto di intensa e proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli''. Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. ''Ringrazio in particolare l’Attorney general, Merrick Garland, e il Governatore della Florida, Ron De Santis: aver permesso al nostro concittadino di continuare a scontare la pena in Italia – e poter così riabbracciare l’anziana madre – è un importante segnale di amicizia e di fiducia verso il nostro Paese. Dimostra tutta l’autorevolezza di cui, in questo momento, il Governo italiano gode negli Stati Uniti. Essenziali nell’accelerazione delle ultime procedure di consegna – che si sono perfezionate in tempi record dalla formalizzazione del consenso - sono stati anche i colloqui avvenuti a latere del G7 Giustizia la settimana scorsa a Venezia'', ha aggiunto.

La storia di Chico Forti

Accusato e condannato per omicidio negli Stati Uniti, dopo 24 anni Chico Forti, ex surfista e produttore televisivo italiano, ha dunque lasciato il carcere in cui era detenuto in Florida e torna in Patria. Lo aveva annunciato il 1° marzo 2024 la premier Giorgia Meloni. Era stato condannato all'ergastolo negli Usa per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. Da sempre Forti si è dichiarato innocente: negli anni si sono susseguite inchieste giornalistiche e televisive e appelli bipartisan dal mondo della politica per il suo ritorno in patria, fino a quando, il 23 dicembre 2020, anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato il suo rientro in Italia per finire di scontare la pena dell’ergastolo. Quella volta però si era sbilanciato troppo: l'accordo era sfumato per problemi burocratici. Forti era stato scarcerato alcuni giorni fa, mentre l'autorizzazione al trasferimento in Italia era stata annunciata proprio da Giorgia Meloni durante la sua recente visita a Washington. Nella scheda di Forti del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella del 15 maggio indicata come data del rilascio a seguito di un'udienza in cui aveva siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. Era l'ultimo passaggio prima del rientro definitivo. 

L’omicidio negli Usa

Nel 1998 Forti viene accusato per aver ucciso l’imprenditore australiano Dale Pike, il cui cadavere viene ritrovato su una spiaggia in Florida. Era il figlio di Anthony Pike, con cui l'imprenditore trentino era in trattativa per acquistare il Pikes Hotel, a Ibiza. L'ipotesi era che qualcuno avesse informato Dale che suo padre, affetto da demenza senile, stava per essere raggirato da Forti. Nel 2000 viene condannato all’ergastolo - senza possibilità di condizionale - che inizia subito a scontare nel Dade Correctional Institution di Florida City, poco distante da Miami. Forti  hasempre  dichiarato di essere stato vittima di un errore giudiziario, iniziando una lunga battaglia, prima processuale e poi anche diplomatica e politica, per tornare in Italia, sulla base della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, chiedendo di poter scontare la pena nel suo Paese.

 

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