“La Sapienza ha le mani sporche di sangue” si legge in uno dei cartelli esposti dalle ragazze. Da due giorni gli attivisti del collettivo Cambiare Rotta erano in tenda nell'ateneo "contro il genocidio"
Due studentesse si sono incatenate al totem davanti all'ingresso del Rettorato dell'università La Sapienza a Roma per "richiedere lo stop degli accordi dell'università con Israele e le dimissioni della rettrice Polimeni dalla fondazione Med Or". Le azioni degli studenti di Cambiare Rotta vanno avanti in realtà da due giorni, con alcune ragazze e ragazzi dei collettivi che si sono accampati in tenda nell’ateneo. “Siamo stanchi di non ricevere risposte e per questo rimarremo qui fino a che non le riceveremo” hanno spiegato. “La Sapienza ha le mani sporche di sangue” si legge in uno dei cartelli esposti dalle ragazze che si sono incatenate sotto al Rettorato, dove è in programma oggiuna riunione del Senato accademico. L’obiettivo è sempre lo stesso: farsi ascoltare dalla rettrice, Antonella Polimeni.
Le richieste degli attivisti
All’università, Cambiare Rotta chiede l’assunzione di una posizione netta sul conflitto israelo-palestinese: “Mesi di mobilitazione, l'occupazione del Rettorato, giorni in tenda, sciopero del personale, appelli e sollecitazioni dalla componente accademica evidentemente non sono stati sufficienti agli occhi della rettrice Polimeni – spiegano gli attivisti - eppure migliaia di palestinesi continuano ad essere uccisi, e cresce ogni giorno il rischio di escalation e di allargamento del conflitto”.
Stop alle collaborazioni
Tra le richieste degli studenti “l’applicazione di sanzioni contro Israele”, bloccando le collaborazioni con le università israeliane, con il bando Maeci (Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale) e con l’Istituto israeliano di tecnologia di Haifa.