Le criticità sono scaturite quando un gruppo di giovani ha tentato di entrare nell'edificio del Rettorato dove era in corso l'assemblea dei Collettivi che, già da ieri sera, avevano occupato la struttura universitaria. Tra i manifestanti e le forze dell'ordine si è verificato qualche spintone
Proseguono le proteste negli atenei italiani. Dopo i recenti casi, tra gli altri, di Napoli e Torino oltre che di Genova con l'aggressione al rettore, momenti di tensione tra studenti e forze di polizia si sono verificati in queste ore all'università La Sapienza di Roma. Le criticità sono scaturite quando un gruppo di giovani ha tentato di entrare nell'edificio del Rettorato dove era in corso l'assemblea dei Collettivi che, già da ieri sera, avevano occupato la struttura universitaria. Tra i manifestanti e le forze dell'ordine si è verificato qualche spintone. Davanti all'ingresso del Rettorato, poi, gli studenti hanno urlato "vergogna vergogna" e intonato cori contro Israele, le forze di polizia e la rettrice, Antonella Polimeni.
L’occupazione del Rettorato
Come detto, nella giornata di ieri alcuni studenti hanno occupato il Rettorato dell’ateneo capitolino, oltre ad aver appeso uno striscione con scritto "Sapienza for Palestine". Lo aveva reso noto sul proprio profilo Instagram il Coordinamento Collettivi Sapienza. "Basta complicità con Israele, fuori la rettrice da Med-Or, no alla partecipazione al bando Maeci, basta accordi con università israeliane e filiera bellica", avevano segnalato i ragazzi. Per oggi era stato programmato un presidio con l’obiettivo di chiedere che il Senato Accademico possa accettare le rivendicazioni degli studenti in mobilitazione. "Vogliamo un confronto pubblico con la rettrice per discutere le richieste degli studenti", è stata la richiesta. "Abbiamo dormito in aula magna e non intendiamo andare via da qui finché non avremo risposte", hanno spiegato i giovani.
Il corteo dei Collettivi della Sapienza: "Non ci hanno fatto parlare". Liberato il Rettorato
Oggi pomeriggio i Collettivi della Sapienza, arrivati in corteo in viale Regina Elena, dove si trovano i locali dell'Economato, per raggiungere la rettrice Antonella Polimeni, hanno deciso di tornare indietro per tornare poi indietro verso San Lorenzo. "Non ci avete fatto parlare ma oggi abbiamo dimostrato che gli studenti Sapienza sono uniti, dalla stessa parte", hanno detto. "Hanno paura di un incontro in cui mettiamo a nudo le loro contraddizioni, stanno mettendo le mani in pasto al genocidio. Che sia chiaro, non te la facciamo passare Polimeni", si è sentito ancora dai megafoni. Dopo l'occupazione della notte scorsa, poi, è stato liberato il rettorato della Sapienza, deposte le bandiere, tranne una della Palestina rimasta all'esterno. Gli studenti dei collettivi si sono dati appuntamento al prossimo Senato accademico del 16 aprile e il 9 alla Farnesina, "il giorno prima della scadenza del bando Maeci Italia Israele 2024". "Sull'esempio della lotta degli studenti di Bari e di Torino, la rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni, si deve dimettere da MedOr, l'università La Sapienza non deve partecipare al bando Maeci e va rotta ogni complicità con Israele", hanno detto gli studenti.
Bernini: “Squalificante l'occupazione della Sapienza”
Tra le reazioni all’occupazione, quella della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. "Totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino. L'occupazione del rettorato de La Sapienza e l'aggressione al rettore dell'università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica”, ha detto. “Le Università non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati. La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all'intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti. Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell'ordine per il loro sostegno", ha aggiunto ancora.