Nel quarto giorno di ricerche nella centrale idroelettrica di Bargi è stato trovato il corpo senza vita dell’ultima persona dispersa: è il 68enne napoletano Vincenzo Garzillo. Intanto, è fuori pericolo di vita Jonathan Andrisano, l'operaio di 35 anni ricoverato in rianimazione al Sant'Orsola di Bologna. Sono ancora in condizioni critiche per le ustioni gli altri tre lavoratori feriti
Nel quarto giorno di ricerche è stato recuperato il corpo dell'ultimo disperso: sale così a sette il conto delle vittime accertate dell'esplosione alla centrale di Bargi sul lago di Suviana, nel Bolognese. L'ultimo lavoratore ritrovato senza vita è stato identificato ufficialmente: è il 68enne napoletano Vincenzo Garzillo, l'ultima persona che mancava all'appello. Il suo corpo è stato trovato al piano meno nove dell'impianto, in corrispondenza della turbina (CHI ERANO LE 7 VITTIME). Ora, finito il momento del recupero dei dispersi, alla centrale di Bargi si apre la fase due dell'intervento, che prevede di togliere l'acqua e mettere in sicurezza la struttura anche per permettere l'avvio delle perizie. Intanto, è fuori pericolo di vita Jonathan Andrisano, l'operaio di 35 anni ricoverato in rianimazione al Sant'Orsola di Bologna.
Gli ultimi corpi ritrovati
Nella giornata di ieri erano stati recuperati i corpi di altri tre tecnici. La quarta vittima è Adriano Scandellari, 57enne nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò, lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro che era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La quinta vittima è Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano, tecnico della Abb. L'ultimo corpo ritrovato ieri è di Alessandro D'Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli, paese della provincia di Pisa, dove ha abitato fino a tre anni fa prima di trasferirsi in Lombardia, insieme alla compagna, per lavorare per la Voith di Cinisello Balsamo (Milano). Oggi il ritrovamento della settima vittima dell'esplosione: Vincenzo Garzillo, 68 anni, ex dipendente Enel, da un anno e mezzo in pensione dopo 46 anni. L'uomo era partito martedì scorso di mattina da Napoli per Bologna, dove aveva noleggiato un'auto per raggiungere la centrale. Era particolarmente richiesto per la sua esperienza e veniva chiamato per svolgere le sue consulenze in materia di grandi impianti idroelettrici. Quando lavorava per Enel nella Centrale di Presenzano (Caserta) si occupava in particolare della riattivazione dei macchinari delle centrali idroelettriche. Compito che da un anno svolgeva per la Lab Engineering, ditta di Ortona (Chieti), che si occupa di metanodotti, impianti di perforazione e produzione di olio e gas, e di tecnologie innovative. Nella sua qualità di esperto era stato mandato a Suviana per supervisionare alle operazioni di riattivazione delle macchine.
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Il tentativo di fuga, poi la morte
I cadaveri della quarta e della quinta vittima sono stati recuperati al piano -9, uno dei piani allagati dopo l'esplosione. La morte, come ha spiegato il comandante provinciale dei vigili del fuoco Calogero Turturici, "li ha colti probabilmente mentre stavano scappando, visto che i corpi sono stati ritrovati nel percorso di fuga". Si è trattato insomma di un tentativo disperato, ma la deflagrazione, il fumo e il crollo non ha lasciato loro scampo.
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Gli altri lavoratori coinvolti
I nomi degli ultimi lavoratori ritrovati vanno ad aggiungersi a quelli del 36enne Vincenzo Franchina, di Sinagra nel Messinese; di Pavel Petronel Tanase, 45enne nato in Romania, di Settimo Torinese; e del 73enne Mario Pisani, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe. Per quanto riguarda i feriti, non è più in pericolo di vita Jonathan Andrisano, operaio di 35 anni ricoverato in rianimazione al Sant'Orsola di Bologna. Sono ancora in condizioni critiche per le ustioni, invece, gli altri tre lavoratori feriti in seguito all'esplosione. In rianimazione, in prognosi riservata, all'ospedale Maggiore di Parma c'è Stefano Bellabona, 54 anni, tecnico di Noventa Padovana, con ustioni su quasi la metà del corpo, sottoposto a terapie. Stazionarie le condizioni del paziente di 42 anni al Centro grandi ustionati dell'ospedale Bufalini di Cesena: rimane in prognosi riservata e continua a essere sedato e intubato, ha gravi ustioni su circa il 20% del suo corpo, in modo particolare sulle mani. Il veneziano Sandro Busetto, 59 anni, è ricoverato a Pisa al reparto Grandi ustioni. Dimesso invece dal Bufalini di Cesena, con una prognosi di 30 giorni per ustioni alle mani, il 25enne Nicholas Bernardini.
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Le ricerche
Lo sforzo da parte di tutte le forze impegnate nella ricerca è stato enorme. Lo scenario ha ricordato ai soccorritori le attività di ricerca e soccorso effettuate nel caso della Costa Concordia: l'ambiente era difficile, la visibilità praticamente nulla, si operava al tatto. Le operazioni per trovare l'ultimo diperso sono andate avanti anche con l'ausilio di robot filoguidati dalla superficie, come spiegato da Giuseppe Petrone, responsabile dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
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Le indagini
Intanto, la procura di Bologna ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo e ora punta a fare luce sulla catena dei subappalti. Le autorità giudiziaria hanno in mano il sistema Scada di supervisione e controllo, in pratica una scatola nera della centrale di Bargi. Lo ha detto l'ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, in conferenza stampa: "Tutte le centrali hanno un sistema di supervisione e controllo che si chiama Scada. In questa centrale si trovava nei piani superiori. Questo sistema è già stato preso dall'autorità giudiziaria e quindi se avrà registrato qualcosa si vedrà nel momento in cui verrà esaminato". Se il sistema avrà registrato qualcosa "quell'analisi potrà essere utile per capire le cause, perché altrimenti attualmente non è davvero possibile dire che cos'è successo". Anche i piani più alti, tuttavia, hanno riportato alcune conseguenze dall'esplosione. Ieri, in seguito ai tragici fatti di Suviana, migliaia di persone in Emilia-Romagna sono scese in piazza per lo sciopero generale nazionale promosso da Cgil e Uil: la protesta è stata di otto ore e non di quattro.