Casaletto Lodigiano, assolto anche in Appello oste che uccise un ladro

Cronaca

Per i giudici "il fatto non costituisce reato". Mario Cattaneo era accusato di eccesso colposo di legittima difesa. L'accusa chiedeva tre anni di reclusione

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La Corte d'Appello di Milano ha assolto Mario Cattaneo, l'oste settantatreenne di Casaletto Lodigiano (Lodi) accusato di eccesso colposo di legittima difesa. Cattaneo era stato incriminato per aver sparato con un fucile a uno dei ladri sorpresi nel suo locale la notte del 10 marzo 2017: dopo averli sorpresi a rubare, aveva imbracciato un fucile da caccia con cui ferì a una spalla un romeno di 32 anni ritrovato morto la mattina dopo.  Era stato assolto in Primo grado e ora la sentenza di secondo grado ha confermato la decisione del Tribunale, modificando l'assoluzione con la formula "perché il fatto non costituisce reato".

La Corte: "Oste ha sparato per difendere familiari"

La Corte, presieduta da Francesca Vitale con a latere i giudici Giusy Barbara e Stefano Caramellino, ha assolto con una formula diversa rispetto a quella del Tribunale di Lodi e ha citato gli articoli della legge, modificata, sulla legittima difesa in quanto non condivide l'ipotesi dell'incidente. Come si evince: si ritiene che l'oste abbia sparato per difendere i suoi familiari, soprattutto i suoi nipotini di 2 anni e 2 mesi, e i suoi beni da un pericolo che ha mal valutato per lo stato di turbamento dovuto alla sua età, al fatto che fosse notte e al luogo isolato in cui si è svolta la vicenda in cui è morto uno dei ladri. E che i giudici non credano alla ipotesi del colpo accidentale lo si deduce pure dal fatto che hanno chiesto la trasmissione degli atti ai pm per falsa testimonianza del figlio e della moglie dell'oste, Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

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Cattaneo: "Fine di un incubo. Non ho mai mollato, ho sempre reagito"

"È arrivata la fine di un incubo. Dopo sette anni siamo riusciti ad arrivare alla fine e sono contento che la giustizia, nella quale ho sempre avuto fiducia, ha fatto il suo corso", ha detto Cattaneo dopo la sentenza che lo ha assolto. "Ho sempre avuto tanta paura, però non ho mai mollato - ha spiegato fuori dall'aula -, ho sempre reagito fino ad adesso. Ho rivissuto attimo per attimo tutto quei passaggi che si sono susseguiti e ho sofferto tanto. Adesso non ho più parole perché mi sento commosso"

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L'accusa chiedeva una pena di tre anni di carcere

La richiesta della Procura Generale di Milano aveva chiesto una condanna di tre anni di reclusione. Il sostituto pg Maria Vittoria Mazza ha proposto alla quinta sezione penale della Corte di confermare la pena chiesta dal pm di Lodi. "Se è comprensivo il tentativo di difesa, non è giustificabile il fai da te che è deleteria e controproducente", aveva affermato spiegando che avrebbe dovuto chiamare le forze dell'ordine. "Se non viene attivato questo canale legittimo, è imprudenza e non dolo ma colpa". L'avvocato di parte civile, Nunzia Milite, il linea con la ricostruzione del pg, aveva chiesto un risarcimento di circa 300 mila euro. La difesa, con gli avvocati Vincenzo Stochino e Ennio Ercoli, aveva invece insistito per l'assoluzione. "Il colpo - aveva spiegato in aula Stochino - era partito accidentalmente a causa dell'azione del suo aggressore che ha strattonato Mario Cattaneo. E' vero che la sicura non era inserita, ma che il colpo sia partito accidentalmente emerge dai dati scientifici della perizia" disposta dal collegio che nei mesi scorsi ha riaperto l'istruttoria dibattimentale. "Il mio assistito non aveva alcuna intenzione di sparare per uccidere - aveva aggiunto il legale - ma aveva un interesse molto forte a tutelare la famiglia" 

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