Pioltello, scuola chiusa per Ramadan. Valditara: Non si possono stabilire nuove festività

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L'istituto comprensivo ha scelto una ricorrenza che viene celebrata da una parte consistente degli alunni. Il 40% è infatti di origine musulmana, la maggior parte dei quali avrebbe comunque festeggiato la fine del Ramadan. "Ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto", ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara

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Fa discutere la scelta dell'istituto comprensivo statale di Pioltello, nel milanese, di chiudere il 10 aprile, in concomitanza con il giorno della festa di fine Ramadan. La decisione era stata presa all'unanimità dal consiglio di istituto lo scorso maggio, quando è stato approvato il calendario dell'anno scolastico. Una scelta a suo modo storica, che però ha fatto scattare una serie di polemiche, a partire dall'eurodeputata leghista Silvia Sardone. "Si tratta di una decisione preoccupante, si va verso un processo di islamizzazione". Per la prima volta in Italia i bambini della primaria e della secondaria intitolata a Iqbal Masih, il dodicenne pakistano ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile, effettueranno un giorno di riposo nella giornata della fine del Ramadan. 

Il commento della sindaca Cosciotti

Ogni scuola ha la possibilità di decidere in autonomia la chiusura in alcuni giorni, fatto salvo che ci siano almeno 200 giornate di lezione all'anno. "C'è chi ha da ridire ma io lo trovo un atto di civiltà", ha commentato Ivonne Cosciotti, la sindaca della cittadina alle porte di Milano, che ha una popolazione al 20% straniera. "Penso che l'istituto comprensivo nell'autonomia scolastica abbia fatto una scelta che ha senso e valore. Si cerca di tutto per creare dissapore, ma i bambini vanno a scuola insieme e sono più avanti dei genitori. E nella nostra scuola c'è anche il crocifisso. Le tradizioni sono rispettate". La scuola ha scelto una ricorrenza che viene celebrata da una parte consistente degli alunni. Il 40% è infatti di origine musulmana, la maggior parte dei quali avrebbe comunque festeggiato la fine del Ramadan.

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Il ministro dell'istruzione chiede verifiche

Sul tema è intervenuto su X (ex Twitter) anche il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che ha annunciato un'ispezione: "Ho chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l'ordinamento". "Ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto", ha detto il ministro, rispondendo a una domanda sulla giornata di chiusura decisa dall'istituto comprensivo di Pioltello, nel Milanese, nel giorno di fine del Ramadan. "Il mio obiettivo - ha detto a margine della presentazione della Smart Factory Lab di Cima al Milano Innovation District - è far rispettare la legge, la legalità, le regole. Il calendario scolastico lo definisce Regione Lombardia. Le scuole possono derogare per esigenze comprovate legate al piano dell'offerta formativa".

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