Processo femminicidio Tramontano, l'altra ragazza di Impagnatiello: "Volevo salvarla"

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La giovane con cui l'imputato aveva una relazione parallela parla ai giudici della Corte d'Assise di Milano: "Negava di essere il padre del bambino nel grembo di Tramontano". Tra i testimoni anche la madre e la sorella della ragazza uccisa, così come la madre e il fratello di Impagnatiello

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Nuova udienza nel processo ad Alessandro Impagnatiello per il femminicidio dell'ex compagna Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni il 27 maggio 2023, quando era incinta di sette mesi del loro figlio. Quella di oggi, 7 marzo, è una giornata chiave: in aula per testimoniare davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano è arrivata la ragazza italo-inglese di 23 anni con cui Impagnatiello ha portato avanti una relazione parallela a quella con Tramontano. Inizialmente in aula era protetta da un paravento, poi abbandonato. Ha spiegato che l'imputato 31enne le aveva detto di essersi lasciato con l'altra ragazza. Quando si è accorta che non era vero ha deciso di aiutarla: "Volevo farle capire cosa stava succedendo". Ha parlato più volte degli "inganni" di Impagnatiello, che negava di essere il padre del bambino nel grembo di Tramontano, e ha pianto a tratti durante la deposizione. "Ti prego salvati appena puoi. Ora voglio e devo salvare te e il tuo bimbo", scriveva in un messaggio verso le 14.30 del 27 maggio a Tramontano. Dopo l'omicidio, Impagnatiello tentò di entrare in casa sua: lei aveva "paura", lui era "molto agitato". A deporre anche la madre della ragazza uccisa e la sorella Chiara Tramontano, così come la madre e il fratello di Impagnatiello. Il processo si è aperto lo scorso 18 gennaio

La testimonianza della collega di Impagnatiello: "Mi diceva che Tramontano non aspettava un figlio da lui"

La testimonianza dell'altra donna di Impagnatiello, sua ex collega in un bar di Milano, è centrale. Il 27 maggio 2023 le due ragazze si incontrarono e discussero della loro situazione. Poi si salutarono e Tramontano tornò nella casa che condivideva con Impagnatiello, a Senago. L’altra ragazza provò a contattarla, senza mai ricevere risposta. Quella fu la sera dell’omicidio. Impagnatiello, ha spiegato la ragazza, diceva che Tramontano “era bipolare” e che “voleva farsi del male”. Le aveva rivelato che la fidanzata fosse incinta, negando però di essere il padre. Per convincerla puntò su un test del Dna finto, da lei poi scoperto sul tablet di Impagnatiello. "Io sapevo già tutto, ma volevo capire fino a che punto voleva arrivare con le sue bugie", ha aggiunto la 23enne, spiegando che "solo verso marzo-aprile mi ha anche detto che aveva un altro figlio da una precedente relazione". Anche lei rimase incinta di Impagnatiello, ma decise di abortire: "Soffro ancora".

L'incontro con Tramontano

La ragazza, che aveva incontrato Impagnatiello nel settembre 2022, ha raccontato dei suoi rapporti con Tramontano. "Le ho spiegato chi ero e che ero nella stessa sua situazione, lei mi ha ringraziato e mi ha detto che voleva vedermi, mi ha detto che ci dovevamo vedere quello stesso giorno e lui ha scoperto che avevo parlato con lei ed era inca****o". E ancora: "Avevo deciso di dire a Giulia quello che volevo farle sapere, che ne avevo abbastanza delle bugie di lui, ho deciso che lei doveva sapere, lui continuava a negare tutto nonostante le prove che avevo". Prima del 27 maggio, ha aggiunto, "l'ho affrontato e gli ho detto che sapevo tutto e volevo finire la relazione, siamo tra il 20 di maggio e il 27, forse il 24, 25, e lui mi disse che voleva parlarmi della sua situazione e continuava a negare, a dire che non era il padre del bimbo, anche se avevo scoperto che il test del Dna era falso. Diceva che non stava più con Giulia". Lo invitò all'incontro con Tramontano, ma lui non si presentò.

Gli audio e i video

In aula è stato mostrato un video, del 20 maggio 2023, in cui Impagnatiello diceva che "a settembre mi auguro di essere ufficialmente fidanzato" con la collega. Esattamente una settimana dopo ha ucciso Tramontano. Agli atti anche audio tra le due donne. "Mi sa che io e te siamo rimaste incinte più o meno gli stessi giorni", diceva la collega di Impagnatiello a Tramontano. "Pur di venire al tuo compleanno, mi ha fatto ricevere i mobili per la cameretta del bambino da sola. C'era una libreria lì, io non riuscivo a spostarli. Mi ha detto che andava a una grigliata", si sente invece dire Tramontano in un audio all'altra ragazza.

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La madre di Tramontano: "Impagnatiello ci disse che voleva metter su famiglia"

Loredana Femiano, la madre di Tramontano, ha detto di non avere "più una vita" e che con l'inizio del processo "le cose sono anche peggiorate", perché si è tornati a parlare della figlia. Testimoniando è tornata indietro nel tempo per ricordare i suoi primi incontri con Impagnatiello. "Quando lui è venuto a trovarci a casa per conoscere la famiglia, disse: 'io voglio da Giulia un figlio entro il 2022 al massimo'. Noi ci facemmo anche una risata, perché dicevamo 'fate già programmi di questo tipo?". La notizia delle gravidanza arrivò a dicembre del 2022. A quel punto, Tramontano disse alla madre che il compagno "il bambino non lo vuole", per poi cambiare idea più volte nei giorni successivi. Impagnatiello disse a Femiano di avere "paura" e che aveva "altri progetti". Più volte ha cambiato idea nel corso dei mesi.

Chiara Tramontano: "Una sola condizione, ergastolo a vita"

"Una sola condizione: ergastolo a vita", ha scritto su Instagram Chiara Tramontano prima dell'udienza di oggi. Condividendo un vecchio post della vittima in cui scriveva "l'uomo potrà sfuggire alla giustizia umana, non a quella divina", aggiunge: "Davanti alla corte la verità si svelerà col tempo, per Giulia, la giustizia trionferà. Non temere, la tua voce risuonerà forte, affinché il mondo sappia: l'amore non muore. Lotta con fierezza, non arrenderti, Giulia, perché vivrai per sempre".

L'omicidio di Giulia Tramontano

Secondo quanto ricostruito, Impagnatiello, 31 anni, la sera del 27 maggio 2023 ha afferrato un coltello da cucina e colpito la compagna 37 volte. Poi ha provato a bruciare il corpo nella vasca da bagno, prima di trascinarlo lungo le scale e nasconderlo in garage. In un secondo momento, dopo aver di nuovo cercato di bruciarlo, lo ha avvolto in buste di plastica e lo ha portato in macchina in un'intercapedine dietro al box di casa. Fermato il 1° giugno 2023, ha confessato il delitto.

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