Processo Impagnatiello, dal discorso di 4 minuti agli audio di Giulia: cosa è successo

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Ieri si è tenuta l’udienza preliminare del processo contro il barman che il 27 maggio ha ucciso la compagna a Senago. Il 30enne ha cercato di chiedere scusa, parlando di un gesto inspiegabile e disumano. Parole che hanno portato la sorella Chiara e il padre Franco ad uscire dall'aula. Poco dopo la stessa Chiara ha scritto sui social: “Non hai diritto di pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago”

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Si è aperto nella giornata di ieri nell’aula della corte d’Assise di Milano il processo contro Alessandro Impagnatiello, il 30enne accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate lo scorso 27 maggio quando era incinta da sette mesi del loro bambino. Il barman ha tenuto per quasi tutta la durata dell’udienza gli occhi bassi, con una barba lunga e un fazzoletto tra le mani con il quali asciugava le lacrime. L’uomo ha parlato per circa quattro minuti, affermando: “Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa, ma non sarà mai abbastanza, sono sconvolto e perso, con loro anche io me ne sono andato. Non sono più io, non vivo più, alla sera spero di non risvegliarmi”. Dopo le sue prime parole, la sorella di Giulia, Chiara, seguita dal papà, si alza e lascia l’aula. La prossima udienza è prevista per il 12 febbraio.

Il dibattimento

L’udienza preliminare è volta a chiarire gli attori del processo, con la famiglia Tramontano che si è costituita parte civile, e la pubblica accusa, formata dai pubblici ministeri Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, che ha indicato una lista testi formata da 33 persone. La difesa, con gli avvocati Samantha Barbaglia e Giulia Geradini, cita solo uno psichiatra e uno psicologo, in vista di una molto probabile richiesta di perizia. Agli atti è presente il video del gender reveal party del 17 marzo, un video recuperato dal telefono di Giulia in cui i due scoprono il sesso del nascituro, quando già Tramontano la somministrava veleno per topi, ma anche un audio della ragazza che confessa ad un’amica la sua voglia di scappare e ricominciare da capo per il bene del bambino.

Lo sfogo della sorella Chiara

"Effimero tentativo di insinuare un blackout di una notte. La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi in cui hai avvelenato mia sorella e mio nipote, premeditando la loro morte. Puoi averlo dimenticato tu o i tuoi consiglieri, non io" ha scritto Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, la attraverso un post sui social rivolgendosi direttamente ad Alessandro Impagnatiello, per il quale ieri è iniziato il processo milanese con l'accusa di omicidio volontario dell'ex fidanzata, aggravato anche dalla premeditazione. "Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura". E ancora: "Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago. Dopo averli uccisi barbaramente meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso"

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